venerdì 13 novembre 2009

LAVORO : CREATIVITA’ E SPIRITO

La Bibbia dice “ Uomo,guadagnerai il pane con il sudore della fronte “. Per come è stata tramandata la parola di Dio, la vita sembrerebbe una iattura cosmica , a cui l’uomo darebbe il suo benestare in un atto di totale sottomissione. Il risultato che ne consegue sarebbe la predisposizione alla infelicità, come logica conseguenza dello sforzo che il guadagnare il pane richiede. Anche Paolo di Tarso sostiene “ Chi non lavora,non mangia.” Il lavoro risulterebbe la condizione necessaria per la sopravvivenza e , se vogliamo, anche il riscatto da quello che nella tradizione giudaico cristiana, è chiamato “ Il peccato originale”. Per coloro che conoscono i chakra, cioè gli elementi energetici dei corpi sottili, ricordiamo che il primo chakra o fior di loto, corrisponde alla manifestazione energetica della sopravvivenza, in comune con gli animali, che nell’uomo si trasforma nel denaro, fino a diventare nel caso estremo l’idolatria del dio denaro, identificato come Mammona nel linguaggio cristiano. I napoletani, nel loro humour surreale, chiamano il lavoro “ Fatica “ e ne riconoscono la funzione come qualcosa da cui tenersi alla larga. Emmanuel Kant, il grande filosofo che ha dato origine al positivismo, sentenziava “ Il Cielo sopra di me. Il Dovere dentro di me . “ Con ciò attribuiva alla Necessità il ruolo primario del dovere e al lavoro quella di condizione naturale dell’uomo. Tuttavia lo scrittore Cesare Pavese sosteneva che “ Lavorare stanca “, avvalorando la tesi del lavoro come fatica. Un bellissimo libro dell’ottocento russo, “ Oblomov” narrava la storia di un aristocratico che passava le giornate disteso sul divano ad aspettare di riscuotere la rendita dei suoi terreni, mentre l’ozio lo avvinceva nella sua dolce protezione. Un suo amico medico era invece molto attivo e seguiva il sentiero della conoscenza attraverso un’attività lavorativa sfrenata. Allorché Oblomov commentava “Vedi , amico, tu ricerchi la conoscenza cercando di scoprire ciò che non sai. Io faccio prima di te. Cerco di dimenticare ciò che ho imparato “. E si gettava nelle braccia di Morfeo ,ripudiando ogni forma di lavoro. L’otium latino era inteso come la pausa creativa tra due azioni, esaltando il valore del dolce far niente. Come si sa, la differenza tra essere ed esistere consiste nella differenza che c’è tra il riposo e l’azione, tra la notte ed il giorno, tra il vuoto ed il pieno, tra la contemplazione e la creazione, tra la stasi ed il movimento. Persino Hermann Hesse esaltava il valore dell’ozio. Ne risulta che ozio e lavoro sono due facce della stessa medaglia : la vita.

Un commento del tutto particolare spetta alla più grande preghiera del mondo cristiano, il Padre Nostro. Questa stupenda lirica mistica che ha guidato nel corso della storia occidentale tante generazioni di uomini nel sentiero della conoscenza e dell’amore divide i compiti umani in due parti : la ricerca di Dio nella parte superiore e quella della liberazione dalla miseria della condizione umana nella seconda parte. Ogni uomo deve indirizzare la propria strada alla ricerca del Padre celeste, pur vivendo sulla Terra, deve riconoscerne la forza e rispettare la Sua Volontà, attraverso la consapevolezza della propria coscienza. Ma per realizzare tale progetto, deve svincolarsi dal bisogno, sciogliere i debiti del destino e ostacolare le forze oscure dell’ego. “ Dacci oggi il nostro pane quotidiano “ vuol dire che senza il sostentamento fisico, l’uomo non può concepire la realtà trascendente dello Spirito. Tutto il pensiero cristiano è dedicato alla discesa dello Spirito sulla Terra e alla Resurrezione dalle ristrettezze umane verso gli alti vertici della spiritualità. “ Nati non fummo a viver come bruti ma per servir virtude e conoscenza “ diceva Dante. Dalla bestialità delle passioni il cammino va intrapreso verso la risalita. Ma prima “ bisogna nutrirsi “ e dunque provvedere al proprio ed altrui sostentamento. Ecco dunque che il lavoro non è più necessità e fatica ma riscatto verso la spiritualizzazione dell’umanità e della Terra. La Matrix nella quale siamo prigionieri lascia intravedere uno spiraglio: L’ascensione. L’elemento materiale acquista un senso, solo se riferito alla parte inferiore di una verità che esiste anche a livello superiore, poiché, come diceva Ermete Trismegisto, “ Ciò che è in basso è in alto e ciò che è in alto è in basso”, in quanto Tutto è Uno. Se l’Economia fa della sfera materiale il suo cavallo di battaglia, nella accezione di Marx, che cerca una visione equanime per bisogni dell’umanità,in Hegel prima e in Steiner poi il bisogno e dunque il lavoro acquisiscono una prospettiva spirituale verso il raggiungimento del vero compito dell’uomo : La Consapevolezza. Il lavoro diviene un processo alchemico, quello della trasformazione della materia in Luce. Nel vangelo di Giovanni sta scritto “ In principio era il Verbo ed il Verbo era presso Dio ed il Verbo era Dio…….E la Luce risplende nelle tenebre ma le tenebre non l’hanno compresa. “ Compito dell’uomo è quello di fungere da mediatore, affinchè la luce risplenda nelle tenebre, vale a dire affinchè la conoscenza entri nel mondo dell’ignoranza e la sveli, la riveli, la renda manifesta. A quel punto, le tenebre dell’ignoranza cesseranno di essere tali e saranno accessibili agli uomini, sotto forma di conoscenza. Il lavoro è lo strumento per la realizzazione del progetto, evolvere se stessi e la Terra. Accettare il lavoro è rendersi protagonisti della trasformazione. Non è più una necessità deontologica, ma un atto di creatività spirituale, estendibile dal singolo individuo a tutta l’umanità.

I tempi odierni sono quelli del cambiamento planetario e mai come oggi il lavoro deve essere visto in tale prospettiva. Il lavoro è creazione e soprattutto libera espressione della creatività, intesa come naturale manifestazione dell’attività umana. Ripiegarsi su se stessi non serve mentre invece occorre creare, perché questo è il nuovo momento della creazione. L’ Arte svolge un ruolo particolare, come mediatrice tra Cielo e Terra, tra il divino e l’umano. Sta per nascere una nuova arte, come sta per nascere un nuovo mondo. Il cuore è il centro dell’uomo e del sentire ed è collegato al Se spirituale, sia esso individuale che universale. Dal cuore si attiva il pensiero e dal pensiero si attiva l’azione , che realizza il progetto. Il lavoro diviene il progetto spirituale. Non importa quale attività ciascuno possa compiere, purchè vissuta nella libertà e nella consapevolezza, nella solidarietà e nella condivisione. Il mondo non è ancora questo, poiché i valori che lo sottintendono sono ancora in embrione , ma presto lo sarà. La costituzione delle gerarchie che regolano il piano materiale della Terra si basano su un ordine piramidale,attraverso il potere di pochi individui che a cascata gestiscono l’intero assetto economico del pianeta. L’essere umano ancora oggi non ha via di uscita,vivendo in uno stato di coscienza dove l’ignoranza della propria origine divina è ancora un tabù. La schiavitù, seppure in forma moderna, attraverso la complicità di banche, multinazionali, media e religioni, stati e governi acquiescenti è sempre la proposta che mantiene l’essere umano al di sotto del diritto divino. Il Lavoro non è percepito né come diritto sociale né come espressione della creatività ma come utilità per il mantenimento del circolo vizioso del debito pubblico e individuale che perpetua la condizione di schiavitù. Quando questo gioco inconsapevole per la maggioranza degli uomini sarà completamente svelato, si instaurerà una società così detta del Fiore della Vita, basata sulla solidarietà e sulla equa ridistribuzione della ricchezza. A tal punto sulla terra regneranno l’equanimità e la creatività, riscattando l’uomo da millenni di prostituzione inconsapevole. I valori umani di verità, amore, pace, rettitudine e non violenza saranno i paradigmi su cui si baserà la società futura ed il sogno di tutti gli operatori di luce, che da sempre hanno creduto in un nuovo mondo centrato sulla libertà e sulla consapevolezza, sarà realizzato. I tempi sono maturi e prossimo è il momento del cambiamento, le cui fasi iniziali già si intravedono.

Se il Tempo è un concetto relativo e lo Spazio è attraversabile secondo i canoni della fisica quantistica, la relatività della condizione materiale si esprimerà attraverso la gestione autonoma del lavoro consapevole, che rappresenterà la creatività come manifestazione spirituale dell’esistenza. Coraggio !

Presto vedremo Cieli nuovi e Terra nuova, perché ora è il tempo della Resurrezione.

Massimo Marinelli

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