Discarica Cupinoro: cresce la
protesta dei cittadini
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Prima un corteo per le
strade di Bracciano. Lunedì il blocco dei camion all'ingresso della
discarica con tanto di presidio dei carabinieri a
controllo. Oggi pomeriggio un presidio fuori dalla sede del Consiglio
regionale del Lazio. Cresce la protesta contro il versamento di parte
dei rifiuti romani nella discarica di Cupinoro gestita dalla società
controllata al 100 per cento dal comune, la Bracciano Ambiente spa.
La rassicurazione è la stessa fatta dalle istituzioni per altri
siti: “Cupinoro
non sarà una nuova Malagrotta” assicura
il sindaco Giuliano Sala. Le
20 mila tonnellate in circa 3 mesi che
si prevede verranno gettate nella discarica laziale non sono tante in
confronto alla quantità di rifiuti prodotti dalla Capitale. “La
paura è che questo sia solo l'inizio, un modo per aprire le porte ai
rifiuti di Roma” spiega un rappresentante dei comitati che ha
organizzato la protesta.
L'attenzione infatti è
concentrata sull'autorizzazione concessa in questi giorni dalla
Regione Lazio per il versamento di altre tonnellate di rifiuti. “Si
tratta della vecchia cava Vaira. Un'area di quattro ettari e mezzo
che si trova proprio al limitare della discarica autorizzata a
ricevere 450 mila tonnellate di rifiuti” spiega Elena Rosa Carone
Fabiani, consigliere comunale di Bracciano Bene Comune. “Uno spazio
immenso rispetto alle 70-80 mila tonnellate prodotte ogni anno dai
comuni che versano a Bracciano”. La paura è che si ripeta una
storia già vista di proroghe e allargamenti progressivi. La
decisione della società comunale di vendere lo spazio per il
versamento di 20 mila tonnellate di rifiuti ai privati, poi 'preso',
dopo una prima asta andata deserta, dal commissario straordinario
all'emergenza capitolina, Goffredo Sottile, proprio non va giù.
Intanto la solidarietà
dei vari comitati toccati dal toto discarica che si è verificato
negli ultimi anni attorno alla chiusura di
Malagrotta, sta creando un fronte comune. I primi a rispondere
all'appello sono stati i cittadini di Falcognana, che parteciparono
alla prima manifestazione nel comune a una trentina di chilometri
dalla Capitale. Ma la mobilitazione vede scendere in piazza
attivamente anche i
cittadini di Pizzo del Prete, il sito a
Fiumicino dove l'ex governatrice del Lazio aveva deciso di mettere la
discarica definitiva, nonché gli abitanti dei comuni vicini a
Bracciano. E si ripetono le assemblee e le azioni di
sensibilizzazione “per far conoscere il problema a più persone
possibili” commenta un cittadino.
Oggi un'altra giornata di
proteste. La mobilitazione inizia alle 14 alla Pisana, mentre
i Consiglio si discuterà una proposta di legge per regolare la
professione dei maestri di sci, per continuare nel
pomeriggio, intorno alle 16, a Ladispoli “dove si incontreranno i
sindaco del comprensorio”. Intanto, per le prossime settimane, si
lavora a una grande manifestazione “per far sentire forte e chiaro
il nostro no a questo sistema di rifiuti”.
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