domenica 31 marzo 2013


Sabato  6 Aprile  alle ore  18,00 presso la chiesa di Sant’ Anna  inizia il nuovo ciclo di conferenze e dibattiti  per un impegno  sociale  e politico  piu’ consapevole .La meritoria  iniziativa  organizzata  dalla Parrocchia di San Giorgio Martire , da Don  Giorgio  e  da alcuni membri del consiglio  pastorale  parrocchiale tra i quali  Maria Grazia Garganti, Claudio Russo, Alfredo Bevilacqua si sviluppa in sette incontri  dove  i vari relatori  illustreranno  argomenti (e stimoleranno il dibattito )  che vanno  dalla  crescita-decrescita, dalla legalita’  alla creazione di una societa’ piu’ solidale.

Tema del primo  appuntamento  “Crescita e Decrescita, sobrietà e qualità della vita “
Relatore    Dott Bengasi Battisti  moderatore Manuela Acanfora

Note  sul relatore :

IL Dott. Bengasi Battista  è     Sindaco del Comune di Corchiano, cittadina in provincia di Viterbo. Nato a Corchiano nel 1959, di professione è chirurgo d’urgenza, ruolo con cui ha partecipato a missioni sanitarie in Africa e America Latina con Organizzazioni non Governative e Medici senza Frontiere. Tra i fondatori del Coordinamento Nazionale Enti Locali per l’acqua pubblica, ha anche un ruolo attivo nel Forum per la Pace contro la guerra e nel Forum dei Diritti.I nnil motore di  iniziative che hanno fatto vincere al suo paese il primo premio assoluto “Comuni a 5 Stelle”, istituito dall’Associazione Comuni Virtuosi. Un premio cumulativo ottenuto nelle categorie Gestione del territorio, Impronta ecologica, Rifiuti, Mobilità e Nuovi stili di vita. Niente di rivoluzionario, ma tanti piccoli e grandi progetti, spesso messi in atto singolarmente da altri comuni, che però a Corchiano sono tutti promossi e sostenuti contemporaneamente: ancora, tra gli altri, i pannelli fotovoltaici su tetti privati e pubblici, il mercato del riuso, gli incentivi alla bio-edilizia, i veicoli comunali a biodiesel.


Equità e redistribuzione delle risorse,

Il principale  presupposto  della  decrescita è che le risorse naturali sono limitate e che vengono gestite in modo iniquo; la decrescita è uno strumento per avviare una equa redistribuzione delle risorse del pianeta tra tutti i suoi abitanti, perseguendo il principio dell'eguaglianza tra i popoli. I Paesi più ricchi dovrebbero ridurre i loro standard attuando un processo di decrescita, limitando i consumi, sviluppando modelli energicamente autosufficienti . Ma la decrescita non è solo una questione quantitativa, di fare meno dello stesso, ma anche e soprattutto, un riordino paradigmatico dei valori, in particolare la (ri)affermazione dei valori sociali ed ecologici e la (ri)politicizzazione dell'economia [

Lo sviluppo basato sulla crescita attuale  ha dimostrato di accrescere l'ineguaglianza sociale, concentrando ricchezze nelle mani di pochi anziché generare maggior benessere e aumentare gli standard di vita[ Le critiche alla decrescita affermano che un rallentamento della crescita economica provocherebbe un aumento della disoccupazione e della povertà, e che comunque almeno nel Sud del Mondo  occorre consentire la crescita economica. I fautori della decrescita sostengono invece che rilocalizzare e abbandonare l'economia globale nel Sud globale permetterebbe a queste popolazioni di aumentare il loro grado di autosufficienza e indipendenza impedendo il sovra-consumo e lo sfruttamento delle loro risorse da parte del Nord[
tori di condLLe proposte dei sostenitori della decrescita si sviluppano su due piani: a livello individuale, la scelta di stili di vita detti di semplicita’ volontaria; a livello globale, una ricollocazione delle attività economiche al fine di ridurre l'impronta ecologica, gli sprechi energetici, l'impatto ambientale, e  le disuguaglianze sociali. I sostenitori della decrescita affermano che la crescita economica - intesa come accrescimento costante del Prodotto Interno Lordo (PIL) - non porta a un maggior benessere.
Gia’   non gl
i Durante i discorsi Robert F Kennedy negli anni 60  poneva spesso l'accento sul fatto che dovessero essere la compassione e l'amore a farci comprendere il mondo. Egli criticò duramente il PIL come indicatore di benessere in un'epoca in cui il concetto non era ancora così noto e dominante:
« Con troppa insistenza e troppo a lungo, sembra che abbiamo rinunciato alla eccellenza personale e ai valori della comunità, in favore del mero accumulo di beni terreni. Il nostro PIL ha superato 800 miliardi di dollari l'anno, ma quel PIL - se giudichiamo gli USA in base ad esso - quel PIL comprende l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le autostrade dalle carneficine. Comprende serrature speciali per le nostre porte e prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende la distruzione delle sequoie e la scomparsa delle nostre bellezze naturali nella espansione urbanistica incontrollata. Comprende il napalm e le testate nucleari e le auto blindate della polizia per fronteggiare le rivolte urbane. Comprende il fucile di Whitman e il coltello di Speck, ed i programmi televisivi che esaltano la violenza al fine di vendere giocattoli ai nostri bambini. Eppure il PIL non tiene conto della salute dei nostri ragazzi, la qualità della loro educazione e l'allegria dei loro giochi. Non include la bellezza delle nostre poesie e la solidità dei nostri matrimoni, l'acume dei nostri dibattiti politici o l'integrità dei nostri funzionari pubblici. Non misura né il nostro ingegno né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione per la nostra nazione. Misura tutto, in poche parole, eccetto quello che rende la vita degna di essere vissuta. Ci dice tutto sull'America, eccetto il motivo per cui siamo orgogliosi di essere americani. »
(Robert Kennedy - Dal discorso tenuto il 18 marzo 1968 alla Kansas University[4])
Antonio  Valentini   Civica Oriolo .

Riparte il ciclo di conferenze per un impegno sociale e politico piu' consapevole

venerdì 29 marzo 2013

Riceviamo dai consiglieri di Alternativa : il comune spende per il riscaldamento di un Asilo Nido mai aperto


L'apertura   dell'Asilo  nido   era stato  uno dei punti qualificanti  della Lista Insieme  per Oriolo, oltre al servizio per le mamme , in campagna elettorale  La  maggioranza  aveva  giocato la carta  anche  della possibilita'  di posti di lavoro. Ma  dopo due anni  di rinvi , l'apertura  rimane una chimera. I consiglieri di Alternativa  sottolineano  anche   questa anomalia : Il Comune  spende 2000  euro  di riscaldamento per un Asilo nido chiuso   come mai  ????????

La redazione  di Civicaoriolo

giovedì 28 marzo 2013

ALTERNATIVA CIVICA PER ORIOLO : ECCESSIVE LE SPESE TELEFONICHE DISATTESE LE NOSTRE PROPOSTE

SPESE PAZZE AL COMUNE DI ORIOLO


Spese telefoniche anno 2012 € 22.900,00

previsione 1° semestre 2013 € 11.450,00



Il nostro comune si permette di spendere circa 210,00 € al mese di cellulari aziendali (?) in aggiunta agli 830,00 € del canone di telefonia fissa e collegamento internet.



Le scuole (materna, elementare e media) spendono in un anno 6.700,00 €, considerati i 9 mesi si apertura delle scuole si ha una spesa media di € 745,00 mensili.

Ma il dato più eclatante è la spe...sa della scuola elementare pari ad € 4.300,00 a fronte di € 2.400,00, che è la spesa cumulativa della scuola media e della scuola materna. E non venite a dirci che la scuola elementare ha più alunni iscritti, perché il numero dei bambini frequentanti la scuola materna e dei ragazzi della scuola media è di gran lunga superiore.

Ultimo dato, ma non per questo meno preoccupante, sono i 3.700,00 € che spende annualmente la Biblioteca Comunale. Oltre 300 euro al mese sono effettivamente eccessivi, considerando che se ne vanno solo per spese telefoniche.


Spendere poco più di 1.900,00 euro al mese per spese telefoniche ci sembra veramente eccessivo, uno schiaffo alla popolazione tutta che fa sacrifici per pagare le imposte comunali.

Anche l'anno scorso i consiglieri di Alternativa  Civica per Oriolo  avevano proposto di usare anche dei sistemi  alternativi per risparmiare ma invano
Uno di questi sistemi è appunto il VOIP (Voice over IP), una tecnologia che usa la connessione Internet per poter effettuare le conversazioni telefoniche.

Alcuni servizi permettono addirittura di telefonare verso numeri reali, sia fissi che celllari, pagando delle tariffe comunque più basse di quelle offerte dai classici operatori telefonici.






giovedì 21 marzo 2013

Compostaggio : Chiediamo che i risparmi vadano anche direttamente ai cittadini

Il Comune di Oriolo partecipa al bando per l'assegnazione di contributi per progetti sperimentali dei Comuni in materia di riduzione e riutilizzo dei rifiuti. legge regionale n. 9 del 24.12.2010 (art. 2, comma 108) - D.G.R. n. 80/2011. "Compostaggio in loco" €. 39.985,00.


o Il compostaggio di comunità o in loco, è un sistema per gestire in proprio la frazione organica dei rifiuti, primo comune della nostra provincia a metterlo in campo è stato S. Giovanni in Tuscia, il punto di forza del progetto se finanziato, consente di gestire l'organico della raccolta porta a porta localmente, questo significa che il comune (i cittadini) non pagando più i costi di smaltimento che oggi si aggirano per i rifiuti da mense intorno a 100 €/ton. Mentre per i rifiuti vegetali circa 50 €/ton.

o Un facile conto: ad Oriolo si producono circa 270 Ton/anno di rifiuto organico da mense e circa 60 Ton/anno di rifiuti vegetali (siepi sfalci), applicando le tariffe suddette, il comune spende in un anno circa 30.000 € di costi di smaltimento per la frazione organica, a cui si debbono aggiungere i costi che vengono sostenuti per il trasporto agli impianti di smaltimento, da questo totale chiaramente vanno tolte le eventuali spese di gestione del nuovo impianto di compostaggio di Comunità.

o Con i benefici derivanti dalle economie suddette, quando il comune applicherà la nuova tariffa su i rifiuti, TARES, "Tariffa Rifiuti E Servizi", potrà compensare almeno i maggiori costi che la tariffa stessa richiede, in quanto essa non comprende solo la gestione dei rifiuti, addirittura se il Comune mette in campo scelte oculate, potrebbe fare un piccolo sconto ai cittadini usando il criterio economico di chi oggi effettua il compostaggio domestico, per chi porta direttamente il rifiuto, usando il badge già in dotazione alle famiglie oriolesi che consente meccanismi di premialità per i cittadini più virtuosi.

o Dobbiamo dunque, sottolineare che con il compostaggio di comunità i vantaggi ambientali restano, magari il comune produrrà dall’impianto un buon compost da regalare ai cittadini, ma solo questo non basterebbe per soddisfare le necessità delle famiglie oriolesi, visto che il nuovo sistema locale sarà realizzato con finanziamenti pubblici, i benefici economici, quando ci sono, dovranno ricadere su tutti i cittadini di Oriolo. Avere riconoscimenti è bello ed onorevole, ma ancor più quanto toccano le tasche dei cittadini virtuosi con piccoli risparmi.


Settore Ambiente di Alternativa Civica per Oriolo



mercoledì 20 marzo 2013

Pubblichiamo una interessante intervista rilasciata a tusciaweb da Giulia Arcangeli della direzione Provinciale del PD


“La gestione della segreteria provinciale? Mediocre”.
Non ha freni Giulia“La gestione della segreteria provinciale? Mediocre”.
Non ha freni Giulia Arcangeli. Il membro della direzione provinciale del Pd punta il dito contro i vertici del partito colpevoli di non essersi messi in discussione dopo quello che definisce un “risultato elettorale deludente”. Per la Arcangeli, è inaccettabile che gli alti dirigenti continuino a snobbare le esigenze di cambiamento avvertite dagli elettori che chiedono di smetterla con le vecchie logiche di partito.
Un esempio? La candidatura di Michelini che per il membro della direzione non è che un’operazione di facciata per far sì che a prevalere siano sempre i soliti. La Arcangeli sostiene infine che, se non si cambierà registro, il Pd è destinato a finire su un binario morto.
Fa parte della direzione provinciale del Pd. Nel corso della riunione di sabato 16 marzo come valuta che il vice segretario Alessandro Dinelli abbia chiesto alla segreteria di presentarsi dimissionaria?
“E’ una scelta che ha sicuramente un senso – dice Arcangeli -. L’avrei trovata più coerente, però, se lui, in quell’occasione, le avesse già rassegnate. Alla luce dei deludenti risultati elettorali, era necessario che qualcuno si assumesse delle responsabilità che, seppur non direttamente attribuibili, lo sono per il ruolo che si ricopre. Andava fatta più autocritica”.
Parla di risultato elettorale deludente. Si spieghi.
“Dal 2008 al 2013 siamo passati a essere l’ultima provincia del Lazio come percentuali di voti per il Pd. Pur avendo un folto gruppo di parlamentari, che con questo sistema elettorale si sarebbero trovati sicuramente eletti, questo non ha fatto da traino, ma anzi almeno per alcuni nomi e per come sono venuti fuori, ha funzionato da freno”.
A chi si riferisce?
“A Fioroni e Sposetti che ci siamo ritrovati nelle liste in posizione eleggibile, senza che avessero partecipato alle primarie e senza una discussione interna al partito provinciale. Questo, per me, ha penalizzato molto il risultato, perché è evidente che l’elettorato ci chiedeva cose diverse. Ho sperato fino all’ultimo che Viterbo fosse un caso isolato, un’isola infelice. Invece, il partito anche nelle altre realtà nazionali ha fatto la scelta di calare nomi dall’alto. Dovevamo solo segnare a porta vuota contro una squadra che era andata al bar a prendere il caffè e invece siamo riusciti a sbagliare. Di questo qualcuno deve assumersi le proprie responsabilità, prima di tutto i vertici del partito”.
E quale segnale lanciare secondo lei?
“Per esempio, rassegnare le dimissioni o rimettere in discussione la leadership del partito potevano essere due gesti significativi. In questo Zingaretti, che ci ha portato l’unico risultato positivo, ha avuto una presa di posizione netta sostenendo di non volere intromissioni dello schieramento nelle sue scelte. Gli elettori volevano questo e il fatto che persone che fanno politica da sempre non lo abbiano capito è un errore grave. E’ impensabile, poi, che in tutte le manifestazioni della vita umana chi sbaglia paga e che lo stesso non debba accadere in politica. E’ naturale poi che i cittadini si allontanino da questa dimensione”.
Le dimissioni della segreteria, per lei, saranno utili a pochi giorni dalle primarie del centrosinistra?
“Il tema delle dimissioni è solo per far capire che si deve cambiare registro. Per me il discorso è un altro, nel senso che i dirigenti del partito, sia quelli della segreteria provinciale che quelli romani, devono rendersi conto che è necessario un cambio di marcia oppure il partito, che per esempio con Veltroni ha ottenuto notevoli consensi in un periodo della politica italiana peggiore di questo, è destinato a finire su un binario morto”.
Bersani ha lanciato un segnale con la candidatura di Laura Boldrini alla presidenza della Camera e Pietro Grasso al Senato, perché entrambi sono figure che vanno al di là dei partiti di riferimento e che rappresentano. Gesti di rinnovamento che a Viterbo, invece, non sembrano essere colti…
“E’ evidente la ventata di aria fresca che c’è stata nel paese e il modo in cui queste due elezioni sono state percepite da tutti lo dimostra. Sono un ingegnere, ma, da appassionata di politica e che per un po’ l’ha anche fatta, non capisco come i dirigenti e chi sta sempre nelle stanze dei bottoni non avvertano l’umore dei cittadini. Questo, secondo me, è imperdonabile. L’amministratore delegato di una grande azienda, quando c’è un problema e anche se non ne è direttamente responsabile, si dimette o viene rimosso. Il segretario provinciale del partito doveva lanciare un segnale di questo tipo. E’ l’atteggiamento che non funziona e che ancora una volta sarà punito dagli elettori se non si cambia”.
Sembra parlare di una vera e propria debacle del partito…
“In politica parlano i numeri. Dal 2008 abbiamo perso il 37% dei voti”.
Il Pd a Viterbo città è riuscito a perdere nonostante il traino di Zingaretti, il fatto che si scontrasse con, Storace,  leader della Destra che è comunque un partito piccolo nella coalizione, e che lo stesso Pdl locale non abbia fatto campagna elettorale. Perché secondo lei?
“Ha pagato il fatto che tra i candidati dei due partiti maggiori che sostenevano Zingaretti, Pd e Sel, c’era solo un viterbese doc e cioè Francesco Berni che è un ragazzo molto in gamba, ma che di fatto rappresenta uno schieramento con un consenso molto basso. Era importante che il Pd investisse più su un nome viterbese, visto che alle regionali si possono esprimere le preferenze. Invece lo fa poco e anche per i candidati alle politiche, è accaduto lo stesso considerando che Mazzoli fino a poco fa viveva a Frosinone e che Fioroni, ormai, viaggia su altri livelli… Per questo il partito non ha abbastanza capacità di attrazione verso l’elettorato di Viterbo che è sicuramente moderato”.
Il 7 aprile si vota per le primarie del centrosinistra.
“Sono uno strumento importante nel quale credo davvero. Spero possano migliorarsi, raggiungendo il senso che hanno negli Stati Uniti. Sono un momento di confronto per scaldare i motori in vista delle vere competizioni elettorali e vanno prese con lo spirito sportivo di una gara interna che non è però quella principale. Io ho scelto di appoggiare Raffaella Valeri”.
La Valeri è appoggiata da Sel. C’è chi la critica, dicendo che lei voglia passare a questo schieramento, come risponde?
“Sono stata accusata di essere una dirigente del Pd e di sostenere una candidata di Sel. Di fatto però Raffaella Valeri non ha la tessera di nessun partito, men che meno di Sel che ha deciso solo di appoggiarla. Sono democratica e faccio parte del Pd, proprio per questo, provo ancora più rabbia che il mio schieramento abbia delle risorse immense e che allo stesso tempo riesca a dissiparle come è successo per le recenti elezioni. Se un giorno dovrò passare a Sel, non avrò problemi a dirlo pubblicamente”.
Cosa pensa, invece, degli altri due candidati, Francesco Serra e Leonardo Michelini?
“Serra è una buona candidatura che ha un senso politico anche per il suo impegno negli anni all’interno de consiglio comunale. Lo stimo molto e con lui ho condiviso diverse esperienze. Quella di Michelini, che stimo come persona e collega, visto che entrambi siamo ingegneri, è venuta fuori nel peggior modo possibile”.
Cosa vuole dire?
“Che è stata decisa da alcuni personaggi a Roma e catapultata qui, spacciandola per una candidatura della società civile, quando, anche a livello mediatico, è chiaro a tutti che è stata imposta dall’alto”.
Dall’alto… e cioè?“Da Fioroni, Sposetti e Gigli – afferma -. Il senso, probabilmente, era quello di cercare un candidato moderato da rendere appetibile agli elettori di centrodestra e a quelli moderati che a Viterbo sono la maggioranza. Dietro questa operazione, però, molti hanno percepito una certa arroganza e supponenza e per me è stato un errore politico. Fossi in Michelini, prenderei le distanze il prima possibile, anche se ormai è troppo tardi. E’ inoltre discutibile il riposizionamento di alcuni personaggi di centrodestra che abbandonano la loro nave, che sta affondando, per salire su un’altra. Dare più valore a queste manovre politiche e presentarle come opportunità per il Pd, e in generale per la coalizione, lo trovo un limite”.
Il fatto che la candidatura di Michelini sia imposta, presuppone una sua vittoria scontata, per cui le primarie sono inutili?
“Le primarie sono comunque utili – precisa -. Io mi sto impegnando nel comitato di Raffaella Valeri con persone che hanno una loro idea di città e che la vogliono esprimere. Momenti di discussione che sono possibili proprio perché ci stanno le primarie che quindi sono un passaggio importante. Serve mantenere comunque il rispetto soprattutto per gli altri candidati che non sono avversari, ma che poi dovranno portare il vincitore. Ho sentito dire alcuni dei sostenitori di Michelini che verranno braccianti agricoli e orde di gente a votare, rendendo quasi inutile questa competizione. Certe dichiarazioni, che vengono fatte in maniera più o meno ufficiale, le trovo un errore madornale. Gigantesco – ribadisce per rafforzare il concetto -. Le primarie servono a chi si sente più forte per far scaldare il motore anche agli altri e porli nella condizione di correre tutti insieme in un secondo momento. Il centrosinistra per  vincere la città ha bisogno di forze v ere, della coalizione, e non di quelle dei moderati o del centrodestra ai quali si ammicca perché si crede siano le uniche a determinare il risultato”.
Se dovesse definire con un aggettivo la gestione segreteria provinciale, quale userebbe?“Mediocre – conclude -. Il Pd ha perso un’ondata di voti rispetto alle previsioni e al dopo elezioni era necessario fare un esame di coscienza, mettendosi in discussione. Questo, non solo non è stato fatto, ma si continua a non farlo. Un atteggiamento del genere è imperdonabile. Ripeto, non ammettere i propri errori è inaccettabile”.
Paola Pierdomeni Arcangeli. Il membro della direzione provinciale del Pd punta il dito contro i vertici del partito colpevoli di non essersi messi in discussione dopo quello che definisce un “risultato elettorale deludente”. Per la Arcangeli, è inaccettabile che gli alti dirigenti continuino a snobbare le esigenze di cambiamento avvertite dagli elettori che chiedono di smetterla con le vecchie logiche di partito.
Un esempio? La candidatura di Michelini che per il membro della direzione non è che un’operazione di facciata per far sì che a prevalere siano sempre i soliti. La Arcangeli sostiene infine che, se non si cambierà registro, il Pd è destinato a finire su un binario morto.
Fa parte della direzione provinciale del Pd. Nel corso della riunione di sabato 16 marzo come valuta che il vice segretario Alessandro Dinelli abbia chiesto alla segreteria di presentarsi dimissionaria?
“E’ una scelta che ha sicuramente un senso – dice Arcangeli -. L’avrei trovata più coerente, però, se lui, in quell’occasione, le avesse già rassegnate. Alla luce dei deludenti risultati elettorali, era necessario che qualcuno si assumesse delle responsabilità che, seppur non direttamente attribuibili, lo sono per il ruolo che si ricopre. Andava fatta più autocritica”.
Parla di risultato elettorale deludente. Si spieghi.
“Dal 2008 al 2013 siamo passati a essere l’ultima provincia del Lazio come percentuali di voti per il Pd. Pur avendo un folto gruppo di parlamentari, che con questo sistema elettorale si sarebbero trovati sicuramente eletti, questo non ha fatto da traino, ma anzi almeno per alcuni nomi e per come sono venuti fuori, ha funzionato da freno”.
A chi si riferisce?
“A Fioroni e Sposetti che ci siamo ritrovati nelle liste in posizione eleggibile, senza che avessero partecipato alle primarie e senza una discussione interna al partito provinciale. Questo, per me, ha penalizzato molto il risultato, perché è evidente che l’elettorato ci chiedeva cose diverse. Ho sperato fino all’ultimo che Viterbo fosse un caso isolato, un’isola infelice. Invece, il partito anche nelle altre realtà nazionali ha fatto la scelta di calare nomi dall’alto. Dovevamo solo segnare a porta vuota contro una squadra che era andata al bar a prendere il caffè e invece siamo riusciti a sbagliare. Di questo qualcuno deve assumersi le proprie responsabilità, prima di tutto i vertici del partito”.
E quale segnale lanciare secondo lei?
“Per esempio, rassegnare le dimissioni o rimettere in discussione la leadership del partito potevano essere due gesti significativi. In questo Zingaretti, che ci ha portato l’unico risultato positivo, ha avuto una presa di posizione netta sostenendo di non volere intromissioni dello schieramento nelle sue scelte. Gli elettori volevano questo e il fatto che persone che fanno politica da sempre non lo abbiano capito è un errore grave. E’ impensabile, poi, che in tutte le manifestazioni della vita umana chi sbaglia paga e che lo stesso non debba accadere in politica. E’ naturale poi che i cittadini si allontanino da questa dimensione”.
Le dimissioni della segreteria, per lei, saranno utili a pochi giorni dalle primarie del centrosinistra?
“Il tema delle dimissioni è solo per far capire che si deve cambiare registro. Per me il discorso è un altro, nel senso che i dirigenti del partito, sia quelli della segreteria provinciale che quelli romani, devono rendersi conto che è necessario un cambio di marcia oppure il partito, che per esempio con Veltroni ha ottenuto notevoli consensi in un periodo della politica italiana peggiore di questo, è destinato a finire su un binario morto”.
Bersani ha lanciato un segnale con la candidatura di Laura Boldrini alla presidenza della Camera e Pietro Grasso al Senato, perché entrambi sono figure che vanno al di là dei partiti di riferimento e che rappresentano. Gesti di rinnovamento che a Viterbo, invece, non sembrano essere colti…
“E’ evidente la ventata di aria fresca che c’è stata nel paese e il modo in cui queste due elezioni sono state percepite da tutti lo dimostra. Sono un ingegnere, ma, da appassionata di politica e che per un po’ l’ha anche fatta, non capisco come i dirigenti e chi sta sempre nelle stanze dei bottoni non avvertano l’umore dei cittadini. Questo, secondo me, è imperdonabile. L’amministratore delegato di una grande azienda, quando c’è un problema e anche se non ne è direttamente responsabile, si dimette o viene rimosso. Il segretario provinciale del partito doveva lanciare un segnale di questo tipo. E’ l’atteggiamento che non funziona e che ancora una volta sarà punito dagli elettori se non si cambia”.
Sembra parlare di una vera e propria debacle del partito…
“In politica parlano i numeri. Dal 2008 abbiamo perso il 37% dei voti”.
Il Pd a Viterbo città è riuscito a perdere nonostante il traino di Zingaretti, il fatto che si scontrasse con, Storace,  leader della Destra che è comunque un partito piccolo nella coalizione, e che lo stesso Pdl locale non abbia fatto campagna elettorale. Perché secondo lei?
“Ha pagato il fatto che tra i candidati dei due partiti maggiori che sostenevano Zingaretti, Pd e Sel, c’era solo un viterbese doc e cioè Francesco Berni che è un ragazzo molto in gamba, ma che di fatto rappresenta uno schieramento con un consenso molto basso. Era importante che il Pd investisse più su un nome viterbese, visto che alle regionali si possono esprimere le preferenze. Invece lo fa poco e anche per i candidati alle politiche, è accaduto lo stesso considerando che Mazzoli fino a poco fa viveva a Frosinone e che Fioroni, ormai, viaggia su altri livelli… Per questo il partito non ha abbastanza capacità di attrazione verso l’elettorato di Viterbo che è sicuramente moderato”.
Il 7 aprile si vota per le primarie del centrosinistra.
“Sono uno strumento importante nel quale credo davvero. Spero possano migliorarsi, raggiungendo il senso che hanno negli Stati Uniti. Sono un momento di confronto per scaldare i motori in vista delle vere competizioni elettorali e vanno prese con lo spirito sportivo di una gara interna che non è però quella principale. Io ho scelto di appoggiare Raffaella Valeri”.
La Valeri è appoggiata da Sel. C’è chi la critica, dicendo che lei voglia passare a questo schieramento, come risponde?
“Sono stata accusata di essere una dirigente del Pd e di sostenere una candidata di Sel. Di fatto però Raffaella Valeri non ha la tessera di nessun partito, men che meno di Sel che ha deciso solo di appoggiarla. Sono democratica e faccio parte del Pd, proprio per questo, provo ancora più rabbia che il mio schieramento abbia delle risorse immense e che allo stesso tempo riesca a dissiparle come è successo per le recenti elezioni. Se un giorno dovrò passare a Sel, non avrò problemi a dirlo pubblicamente”.
Cosa pensa, invece, degli altri due candidati, Francesco Serra e Leonardo Michelini?
“Serra è una buona candidatura che ha un senso politico anche per il suo impegno negli anni all’interno de consiglio comunale. Lo stimo molto e con lui ho condiviso diverse esperienze. Quella di Michelini, che stimo come persona e collega, visto che entrambi siamo ingegneri, è venuta fuori nel peggior modo possibile”.
Cosa vuole dire?
“Che è stata decisa da alcuni personaggi a Roma e catapultata qui, spacciandola per una candidatura della società civile, quando, anche a livello mediatico, è chiaro a tutti che è stata imposta dall’alto”.
Dall’alto… e cioè?“Da Fioroni, Sposetti e Gigli – afferma -. Il senso, probabilmente, era quello di cercare un candidato moderato da rendere appetibile agli elettori di centrodestra e a quelli moderati che a Viterbo sono la maggioranza. Dietro questa operazione, però, molti hanno percepito una certa arroganza e supponenza e per me è stato un errore politico. Fossi in Michelini, prenderei le distanze il prima possibile, anche se ormai è troppo tardi. E’ inoltre discutibile il riposizionamento di alcuni personaggi di centrodestra che abbandonano la loro nave, che sta affondando, per salire su un’altra. Dare più valore a queste manovre politiche e presentarle come opportunità per il Pd, e in generale per la coalizione, lo trovo un limite”.
Il fatto che la candidatura di Michelini sia imposta, presuppone una sua vittoria scontata, per cui le primarie sono inutili?
“Le primarie sono comunque utili – precisa -. Io mi sto impegnando nel comitato di Raffaella Valeri con persone che hanno una loro idea di città e che la vogliono esprimere. Momenti di discussione che sono possibili proprio perché ci stanno le primarie che quindi sono un passaggio importante. Serve mantenere comunque il rispetto soprattutto per gli altri candidati che non sono avversari, ma che poi dovranno portare il vincitore. Ho sentito dire alcuni dei sostenitori di Michelini che verranno braccianti agricoli e orde di gente a votare, rendendo quasi inutile questa competizione. Certe dichiarazioni, che vengono fatte in maniera più o meno ufficiale, le trovo un errore madornale. Gigantesco – ribadisce per rafforzare il concetto -. Le primarie servono a chi si sente più forte per far scaldare il motore anche agli altri e porli nella condizione di correre tutti insieme in un secondo momento. Il centrosinistra per  vincere la città ha bisogno di forze v ere, della coalizione, e non di quelle dei moderati o del centrodestra ai quali si ammicca perché si crede siano le uniche a determinare il risultato”.
Se dovesse definire con un aggettivo la gestione segreteria provinciale, quale userebbe?“Mediocre – conclude -. Il Pd ha perso un’ondata di voti rispetto alle previsioni e al dopo elezioni era necessario fare un esame di coscienza, mettendosi in discussione. Questo, non solo non è stato fatto, ma si continua a non farlo. Un atteggiamento del genere è imperdonabile. Ripeto, non ammettere i propri errori è inaccettabile”.
Paola Pierdomenico

Grave Crisi Finanziaria All'Universita' Agraria


UNIVERSITA’ AGRARIA AL COLLASSO

Ormai l’Università Agraria di Oriolo non riesce più a far fronte ai buchi di Bilancio.
Lasciata allo sbando e male amministrata non è in grado di gestire neanche le spese correnti.

I cittadini di Oriolo non intendono farsi carico di questo dissesto finanziario ormai palese.
Chiediamo agli organi istituzionali di fare chiarezza.
Nascondere le difficoltà economiche non farà si che queste scompaiano.
Attendiamo chiarimenti.


P.S.  Sembrerebbe inoltre  che  le difficoltà  dell' Ente siano aggravate  dai gravi ritardi
        di pagamento di lavori  eseguiti per L'Amministrazione Comunale 


giovedì 7 marzo 2013

ELEZIONI 2013 PUNITO IL CINISMO DEI GRANDI PARTITI

Oriolo Romano:


In questo ultimo anno di Governo tecnico, dove si è introdotta una riforma delle pensioni lacrime e sangue, la pressione fiscale è aumentata (vedi IMU), strangolando ancora di più Famiglie ed Aziende.

Sarebbero state necessarie ben più utili altre riforme: la nuova legge elettorale, la riduzione drastica dei costi della politica e delle Istituzioni, la riforma delle Provincie, ma nonostante i buoni propositi di Monti, i grandi partiti e i loro apparati hanno ancora una volta usato l’arma del cinismo e della tattica, mentre le condizioni dei lavoratori delle Aziende e delle famiglie toccavano ormai il fondo.

La loro cinica miopia per la sofferenza di molti, si è trasformata nel voto al Movimento 5 stelle.

Anche ad Oriolo il maggior partito è risultato il Movimento a 5 stelle, confermando il trend nazionale, ma qui il dato è più clamoroso, il PD sembrava invincibile, ma evidentemente il cinismo dei nostri rappresentanti Democratici locali, dopo la cacciata o l’estromissione del gruppo Popolare moderato Cattolico, ormai formati prevalentemente da ex DS + S. Barberini, anziano autorevole moderato oriolese, non ha pagato, anche nella stessa maggioranza Comunale ci sono state defezioni di consiglieri, nel sostenere e votare il Partito Democratico.

Una maggioranza Comunale colpita da forti conflitti interni, con consiglieri che rimettono la delega al Sindaco, non sono parole nostre: “con una giunta totalmente di sinistra, prigionieri degli eredi di una sinistra vecchia e anche “bulgara”, che non rappresenta la coalizione che gli elettori di Oriolo hanno votato.”

La maggioranza in Comune ad Oriolo Romano è dei ex DS, unica guida del PD locale, che ha scelto di applicate aliquote IMU molto alte, oltre le reali necessità di cassa del Comune; per essere i più bravi, evidentemente non è bastato epurare chi con il proprio lavoro ha contribuito fortemente ha rendere il nostro Comune Virtuoso, dove sono finiti i tanti progetti ideati o iniziati e finanziati quando nel PD locale c’erano altre sensibilità: Il Muso del Pane della Mola, L’edilizia Sociale con la zona Peep, Il rifacimento delle facciate del Centro storico, villa Altieri, gli impianti a led delle Olmata e degli incroci sulla strada Braccianese Claudia, gli impianti fotovoltaici programmati nella zona sportiva, mai realizzati e quello delle scuole elementari 11,985 KWp, inaugurato in pompa magna nel Dicembre 2011, ora spento, senza aver prodotto fino ad oggi neanche un Kw, per i quali il Comune (i cittadini) hanno ormai perso cospicui incentivi e soldoni di energia non prodotta.

Tutto tragicamente fermo, con la speranza che qualche finanziamento non vada indietro alla Regione, il nuovo corso si sta dimostrando tragicamente vecchio, vecchia politica cinica e bara, con questa competizione elettorale, spazzata via e messa in grande difficoltà da un vento nuovo di profondo cambiamento.



La componente dissidente Democratica in Alternativa Civica minoranza Comunale