giovedì 25 marzo 2010

Dalla Regione Lazio oltre 8,3 milioni di euro


Oriolo Romano, Parroncini: “Finanziamenti senza precedenti”

Recupero delle facciate del centro storico, costruzione di asili nido, lavori sulla scuola materna elementare Manzoni, raccolta differenziata, mura castellane, strade, pannelli fotovoltaici, risparmio energetico, ripristino dell’edificio della Mola, parcheggio multipiano, centro commerciale naturale e molto altro ancora: dalla Regione Lazio in questi anni finanziamenti per oltre 8,3 milioni di euro. “Per me, prima di tutto, viene la concretezza”. Lo ha detto l’assessore agli Enti locali della Regione Lazio e candidato del Pd in consiglio regionale, Giuseppe Parroncini, ieri nel corso di un’iniziativa pubblica, alla quale hanno partecipato anche il segretario regionale del Pd, Alessandro Mazzoli, e il sindaco e candidato al consiglio provinciale Italo Carones.

“Per Oriolo Romano, come per tutta la Tuscia viterbese – ha spiegato Parroncini – ho cercato di fare il massimo e tutti gli interventi finanziati vanno nell’ottica della crescita complessiva. Credo che tanti fondi non siano stati mai visti, neanche sommando quelli arrivati negli ultimi 20 anni. Prima come capogruppo, poi come assessore, ho voluto onorare fino in fondo il mandato, essendo presente non solo in consiglio regionale su 144 delle 145 sedute totali, ma anche sul mio territorio. E non è stato facile”.

Oriolo Romano sul fronte della raccolta differenziata ha ottenuto risultati ottimi. “E’ un esempio non solo per la provincia di Viterbo, ma anche per tutto il Lazio. In questo settore abbiamo investito 106 milioni di euro: la strada è segnata, indietro non si torna”.

L’ultimo finanziamento, quello sull’edificio della Mola, è arrivato proprio dall’assessorato guidato da Parroncini. “Adesso – ha concluso – è importante riconfermare il ruolo di assessore, perché essendo presente in giunta gli interessi del territorio possono essere difesi in modo più incisivo. Per questo è necessario un consenso forte”.

Viterbo, 22-03-2010

giovedì 18 marzo 2010

Apologia del consumo del territorio a Presa Diretta


Come sapete, Ambiente e Paesaggio 2000 è uno spazio totalmente indipendente, che non teme di dire la verità, e che soprattutto è luogo di riferimento per coloro i quali ragionano ancora con la propria testa. Ci disturba particolarmente, dunque, quando la comunicazione dei mass media pubblici - con il suo straordinario potere sulle menti dei cittadini - risulta non libera o demagogica: del resto questa stessa informazione è pagata anche con i nostri soldi...

Veniamo ad un caso di comunicazione mass-mediatica che ci è parso assolutamente preoccupante, oltre che di basso livello giornalistico. Stiamo parlando della recente puntata di "Presa Diretta" sulle energie rinnovabili: la trasmissione, a nostro modo di vedere, è stata sconcertante, proponendo una visione FAZIOSA e DEMAGOGICA DELL'ARGOMENTO, invece molto delicato, tesa a far passare l'idea che la via da seguire al fine di attivare in Italia una "Green Economy" sia il ricorso alle energie rinnovabili senza limiti e senza vincoli. Invece di propagandare lo sviluppo delle energie alternative in modi e misure compatibili con il territorio, come per esempio parlare di quanto siamo indietro nell'installazione del fotovoltaico sulle strutture produttive e residenziali nuove e già esistenti, si va a fare l'APOLOGIA DEL CONSUMO DEL TERRITORIO, in un modo fra l'altro così spudorato dal risultare davvero poco credibile, a meno che non siamo diventati proprio mentecatti: nemmeno una parola sulla commistione fra eolico industriale e mafie nel Sud; nemmeno una parola sugli effetti ambientali devastanti dell'urbanizzazione che tali impianti comportano in territori agricoli e naturali; nemmeno la pur minima sensibilità rispetto alla tutela del paesaggio italiano, proposta dagli autori come se fosse una vecchia stronzata di cui sbarazzarsi al puiù presto, invece che lo strumento principe per mettere in moto uno nuovo e concreto modello di sviluppo turistico nel nostro Paese (che per patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico non può certo essere comparato alla GERMANIA né a qualsiasi altro Paese al mondo!!!); e nemmeno una parola sull'idroelettrico che è LA FONTE ENERGETICA RINNOVABILE PIU' PULITA ED ANTICA CHE SIA STATA MAI INVENTATA e che abbiamo già presente sul nostro territorio, anche se depotenziata e non sviluppata. Viceversa... soltanto una valanga di luoghi comuni iper-esterofili creati appositamente per far breccia nella mente dell'italiano medio, ignorante, frustrato e mal informato... Addirittura abbiamo assistito alla "presa in giro" dei SIC e delle ZPS, vincoli creati - in accordo con l'UE - con grandissimo impegno e difficoltà da parte di scienziati, ambientalisti e naturalisti, tesi a togliere dalle grinfie della speculazione (locale e non) i territori più importanti a livello naturalistico che ci sono rimasti. La trasmissione è poi caduta assolutamente nel più bieco populismo demagogico, quando si è parlato dei posti di lavoro a rischio in una fabbrica di torri eoliche siciliana per via del blocco di una centrale, in una regione in cui i collegamente fra la Mafia e lo sviluppo "ovunque e comunque" dell'eolico industriale sono stati - non molto tempo fà - denunziati dagli stessi mass media...! Sappiamo bene che non si può ragionare delle problematiche ambientali del territorio seguendo la logica della retorica dei posti lavoro, altrimenti dovremmo affermare che anche la Camorra dà posti di lavoro con il ciclo del cemento e con il traffico dei rifiuti, anche la Mafia dà posti di lavoro con il traffico di droga, o per rientrare in ambiti più apparentemente "legali", anche le grandi opere tipo il ponte sullo stretto di Messina danno posti di lavoro (e tanti), anche la speculazione immobiliare, anche le fabbriche di armi, anche le centrali a carbone e nucleari, o, più semplicemente, tutti i capannoni che producono le varie inutili idiozie tecnologiche che noi compriamo quotidianamente e che in modo diretto o indiretto inquinano l'ambiente (pensiamo al businnes della telefonia!)... La "Green Economy" tanto propagandata a destra e manca non può e non deve essere connessa al consumo del territorio in qualsiasi forma, altrimenti di "green" ha ben poco, e non ci vuole uno scienziato per capirlo. Invece di riempire i campi coltivati o incolti (o le creste di intatte montagne che ospitano flora e fauna talvolta rarissime) con i pannelli fotovoltaici o con le torri eoliche, una vera "Green Economy" dovrebbe incentivare gli agricoltori a rimanere tali, e anzi a formare i giovani all'agricoltura, per far sì che non soltanto le aziende agricole esistenti non muoiano, ma ne nascano di nuove riguadagnando terreni altrimenti destinati alla cementificazione o alle discariche o ad altre opere impattanti. E tutto ciò con grande profitto per il turismo sostenibile, la biodiversità e la qualità della vita a livello sociale ed alimentare. Peccato che veniamo da decenni di svilimento mass-mediatico della società rurale e del lavoro agricolo e di esaltazione del Dio-Tecnologia, per cui i giovani oggi credono che sia "ambientalismo" urbanizzare le campagne con le energie "alternative" anziché coltivarle o riforestarle...

Ad ogni modo, si intuisce che dietro alla trasmissione c'erano belle sponsorizzazioni... Del resto chi ci guadagna nell'eolico industriale e nel fotovoltaico a terra sono le solite grandi aziende di energia, che hanno interesse a conquistare sempre più territorio per fare grandi centrali, in modo che la produzione dell'energia elettrica sia formata da monopoli industriali e non sia quindi assolutamente policentrica, in mano cioè ai singoli cittadini o condomini... Per non parlare delle aziende di movimento terra, che non sono certo santi, mentre mettendo i moduli fotovoltaici sui tetti esse non ci guadagnerebbero niente!!!! Ecco perché i mass media - pagati dalle grandi aziende - reclamizzano le grandi centrali eoliche e fotovoltaiche a terra, mentre parlano pochissimo della scarsa incentivazione e diffusione del fotovoltaico e del microeolico sulle strutture già costruite, residenziali o industriali che siano...
MA SVEGLIAMOCI!!!! Se andiamo avanti con questa informazione siamo davvero finiti... Si vergognino gli autori del programma Rai per aver dato un'informazione così abietta. Un "altro mondo" da seguire quello della Germania?!?!?! Ma stiamo scherzando!??!!??! Quello che sta accadendo in Germania è uno scandalo ambientale ed è strano che nessuno abbia notato come in quel Paese sia proprio l'area Est ad essere la più interessata dallo sviluppo scriteriato delle rinnovabili, come parallelamente accade in Italia col Sud (vedi Campania, Molise, Basso Abruzzo, Calabria, Sicilia, ecc..)... Sono le zone considerate più "depresse" ad essere prese d'assalto dalla speculazione energetica, e non per sensibilità ambientale ma per mero businness! Ma ci hanno preso per idioti!??! Forse sì, perché molti hanno assistitito al programma con ossequio e con la bocca aperta e la bava colante, senza la pur minima coscienza critica, e in questi giorni si fa un gran parlare della "santità" delle aziende energetiche che oggi devastano il nostro territorio con pale eoliche e pannelli a terra (le stesse che - per "arrotondare", ma sotto diverso nome, magari quello originario - gestiscono centrali turbogas, a carbone e termolettriche e progettano quelle nucleari!!!!!!!!!!!!!!!!!!!). VERGOGNA! Non siamo deficienti!

Luca Bellincioni

Come la speculazione energetica divora il territorio


Ormai dilaga ovunque la distruzione del territorio a causa delle nuove energie "alternative". Mentre il terribile ritorno al nucleare pare sia cosa ormai fatta, si diffondono sempre più l’eolico industriale il fotovoltaico a terra, con il loro consumo scellerato di territorio. A breve ci ritroveremo con quasi (?) tutte le montagne massacrate dalle eoliche, i campi prima coltivati ricoperti dal fotovoltaico a terra e le centrali nucleari in attività con le scorie sotterrate abusivamente dai camorristi (che in tutti e tre questi affari energetici ci guadagnano). Le grandi centrali idroelettriche, invece, le uniche fonti energetiche davvero "pulite" (perché ad un ecosistema ne sostituiscono un altro, importantissimo a livello ambientale, cioè il lago artificiale), sono o abbandonate o vendute dall’Enel a società straniere da cui poi noi ricompriamo l’energia al triplo del prezzo. Ma nessuno sa queste cose e fra un po’ l’Italia produrrà molta più energia di quella che serve! Chi ci guadagnerà? Le società energetiche, di certo, non noi poveri deficienti cittadini che vedremo soltanto peggiorare la nostra qualità della vita. In molte piccole comunità, poi, l’eolico selvaggio o il fotovoltaico a terra precluderanno ogni possibilità di sviluppo turistico ed agricolo basato sulle peculiarità del posto (che non ci saranno più), per cui immaginiamo il destino di quelli che ci abitano e lo sviluppo che vi sarà promosso (cemento o discariche). Senza contare coloro i quali si ritroveranno la centrale nucleare sull’uscio di casa.
La causa di tutti i mali è la mancanza di una gestione razionale delle nostre risorse. Tutto è come sempre affidato alla speculazione (in Italia come in Europa), ma le alternative ci sarebbero e tutto dovrebbe essere indirizzato alla tutela del territorio e cercare di evitare il suo consumo scellerato. Ad esempio incentivare il fotovoltaico a livello privato, in modo da coprire quasi tutte le costruzioni moderne (quelle d’interesse storico si possono risparmiare…) di tipo sia residenziale che produttivo, realizzando un’immensa centrale fotovoltaica diffusa; incentivare il micro-eolico a livello domestico e il minieolico a livello urbano ed industriale (il macro-eolico, progettato per i grandi spazi "vuoti", è sempre sproporzionato alle esigue dimensioni dei nostri territori); riattivare e rimodernare tutte le centrali idroelettriche, progettandone anzi delle nuove. Finanziare vaste opere di riforestazione. Infine, operare una seria politica di risparmio energetico (iniziando col vietare le illuminazioni notturne di grandi outlet e centri commerciali). Queste sono soluzioni intelligenti e razionali, le uniche. Veder distruggere le colline o le montagne con le eoliche è davvero un affronto all’intelligenza e al buon senso. Solo un imbecille potrebbe pensare che devastando un ecosistema locale (una collina, una montagna, ecc…) si possa aiutare l’ecosistema globale. E ricordiamoci che l’innalzamento della temperatura planetaria è in parte un fatto naturale, e in un’altra grande misura il frutto dei grandi disboscamenti e della grande urbanizzazione in tutto il mondo degli ultimi decenni, che a sua volta ha permesso attività che producessero via via emissioni di co2. Chi dice che l’alternativa all’eolico selvaggio è il nucleare ha abboccato alla favola degli speculatori, che ci appiopperanno l’uno e l’altro. E il problema è che ci credono in tanti. Tutti con la bocca aperta come dei fessi davanti alla tv a vedere le pubblicità dell’eolico (poste lì ad arte per renderci famigliari le pale) e a professarsi ambientalisti (casalinghi), sbavando però un minuto dopo per l’ultima tecnologia alla moda… Non dovrebbero mai parlare quelli che passano tutto il tempo libero davanti al pc e alla tv, ma solo quelli che conoscono davvero il territorio, lo amano, lo vivono, lo percorrono. Povera Italia, poveri noi.
Molti dicono addirittura di apprezzare anche esteticamente le eoliche e si definiscono allo stesso tempo “ambientalisti”. Premettendo che la stragrande maggioranza di queste persone in vita propria possiede una cultura ridotta ai minimi termini, non ha mai percorso un sentiero naturale, non ha mai visto un bosco o un fiume limpido ma probabilmente soltanto lo schermo televisivo - bisogna ricordare che un tempo gli “ambientalisti” amavano la natura, non gli scempi. Le pale eoliche non crescono certo dopo la semina. Altri dicono che se non distruggiamo tutto il territorio (ma chi lo ama più?) con l’eolico industriale e il fotovoltaico a terra dovremo subire le centrali nucleari. Beh, bisognerebbe ricordargli che le centrali nucleari e l’eolico selvaggio (con il fotovoltaico a terra) sono cose ben separate, e non capisco perché tutti continuino a fare questo “gioco dell’alternativa”. Sono ENTRAMBE “alternative” da rigettare. Il problema è che i mass media ci hanno completamente rincoglionito, facendoci fare il gioco degli speculatori dell’energia (che appunto finanziano i mezzi d’informazione), in quali infatti, come sta per accadere, ci delizieranno sia con le centrali nucleari che con quelle eoliche. Fortunatamente noi di Ambiente e Paesaggio 2000 non siamo finanziati da nessuno e abbiamo ancora il coraggio e la libertà di denunciare ciò che vediamo di negativo sul nostro territorio.
La questione di fondo sta nel saper usare bene tutte le energie rinnovabili (fra cui, voglio ricordarlo per l’ennesima volta, c’è in primis l’idroelettrico, affianco all’eolico, al fotovoltaico, al solare termico, alla geotermia, alle biomasse e allo sfruttamento del moto ondoso), ognuna al suo posto e nelle sue misure compatibili col territorio, ed operare grandi riforestazioni, cercando di evitare ulteriori consumi di territori periurbani, agricoli e naturali. Questa è l’unica ipotesi razionale per contrastare i cambiamenti climatici.
Eppure, sembra che negli ultimi tempi ci si sia dimenticati del problema della deforestazione a livello mondiale: una volta se ne parlava tantissimo, oggi non più. Così, non si fa informazione sul fatto che l’agricoltura e l’allevamento vengono sempre più praticati (in maniera brutalmente estensiva e industriale) in aree del mondo fino a qualche decennio fa densamente boscate (e selvagge) e che sono state deforestate per fare spazio alle attività agro-silvo-pastorali; mentre da noi le aree rurali (e naturali) vengono ricoperte di cemento, asfalto, pale eoliche e fotovoltaico a terra, sicché i prodotti che mangiamo provengono spesso (non sempre, ancora, per fortuna, perché un po’ di agricoltura resiste) dall’altro capo del mondo, previo trattamenti chimici conservativi e dopo lunghi viaggi che incidono fortemente sulla loro qualità, e di conseguenza gravemente sulla nostra salute.
Se poi siamo adoratori di ogni nuova idiozia tecnologica, come l'eolico ovunque e comunque, al punto tale da voler vedere devastato tutto in nome di non so cosa, siamo liberi di pensarlo, ma l’ambiente è ben altro: è flora, fauna, geologia, paesaggio, da tutelare nella maniera più assoluta per il futuro nostro e dei nostri figli; non ha nulla a che vedere con cemento, asfalto e acciaio.
Una volta (fino a 5-6 anni fa all’incirca) quando si parlava di ambiente si parlava di laghi, di fiumi, di coste, di montagne, di acque, di alberi, di animali, di paesaggi, ecc… Oggi, invece, ogni rivista o programma radio-televisivo con tag “ambiente” parla solo ed esclusivamente di energia, con grande spazio dedicato all’eolico industriale: certo, i problemi energetici hanno a che fare strettamente con l’ambiente, ma NON SONO l’ambiente. Ricordiamoci che chi verrà dopo di noi ha fin d’ora il sacro-santo diritto di godere “almeno” dell’ambiente di cui abbiamo goduto noi. E con ambiente vanno intesi tutti gli elementi, dall’aria che respiriamo, all’acqua che beviamo, alla terra che ammiriamo, coltiviamo e calpestiamo.
Per favore, tremiamo al pensiero che fra vent’anni un bambino non saprà più com’era fatta una collina, se non grazie ad una fotografia.

giovedì 4 marzo 2010

Il PDL all'attacco sull'edilizia oriolese


Oriolo Romano, il Pdl attacca: "Sull'edilizia popolare e coperativistica l'amministrazione è assente"

ORIOLO ROMANO – (md) Nell’ultimo consiglio comunale, Aldo Imperatori, capogruppo consigliare del Pdl di Oriolo Romano, che sostiene la lista “Popolo Etrusco nel Pdl” di Candido Socciarelli e la candidatura a Presidente della Provincia di Viterbo di Marcello Meroi, attacca la colposa inattività dell’amministrazione comunale di Oriolo Romano sul tema della edilizia popolare e cooperativistica.

Specifica infatti Imperatori: “Una volta che è stato finalmente approvato il nuovo piano regolatore (dopo l’assurda revoca della variante ormai in dirittura di arrivo, che ha fatto perdere anni preziosi per lo sviluppo edilizio del nostro paese), per l'inerzia e l'inefficienza dell'amministrazione comunale da quindici anni, nel nostro comune, non si mette un mattone per l'edilizia popolare e cooperativistica”.

“Neanche una baracca!”, specifica Aldo Imperatori che promette battaglia sul punto insieme agli altri due consiglieri del Pdl Daniele Farnetti ed Emanuele Verghini. “La cosa è vergognosa – conclude Imperatori – specie per una amministrazione, come quella di Oriolo, che si definisce di sinistra, e che aumenta considerevolmente le tasse, non fornisce adeguati servizi ai cittadini, ignorando ogni e qualsivoglia proposta che viene dalla opposizione comunale (si veda la questione dei parcheggi, dell’ambulatorio pediatrico, del campo da tennis, delle strade, etc. etc.)”.