lunedì 29 dicembre 2014

Parliamo di Job Act



Si parla tanto  di Job Act    la riforma  del Lavoro voluta dal Governo   Renzi     Civica  Oriolo   intende    con l'aiuto  di vari contributi    dare ai cittadini   una visione   piu' chiara   possibile  della riforma  che molti  nel mondo  del lavoro giudicano  un arretramento   dei diritti  

Iniziamo    Pubblicando  una lettera   agli iscritti di un  Sindacato  Nazionale  in occasione  dello Sciopero  generale  del Dicembre  scorso. 


Carissimi iscritti e iscritte ,

 

 

 

 

Vi ricordo che le nostre trattative sul ccnl sono collegate direttamente al contenuto del jobs  act e che il suo contenuto avrà riflessi sul nostro futuro contratto. 

 

ORA VI RACCONTO LA FAVOLA DELL'IMPIEGATO POST JOBS ACT (tratta dal Fatto Quotidiano del 28/11 ) che come tutte le favole è ironica e paradossale ma in questo caso non a lieto fine

  

Milano anno decimo dell'era renziana del mercato del lavoro. interno giorno. Un classico ufficio, tre postazioni di lavoro una grande finestra, è l'ora di pranzo e un uomo solo guarda la finestra .E' Carlo G. ,laurea in economia e commercio 45 anni, impiegato da molti anni a una società di servizi logistici, sposato con due figlie. Da contratto lavora sette ore e dodici minuti e guadagna 1950 euro netti al mese, non è iscritto  a nessun sindacato e non si è mai lamentato e i suoi capi lo apprezzano. Oggi però l'impiegato Carlo G. è preoccupato. Gli è arrivata una mail dalla direzione: "Stante che un dpcm del 2015 ci autorizza a utilizzare  forme di controllo a distanza sui dispositivi aziendali,questa direzione è qui a chiederle  informazioni sul suo comportamento del 15 novembre u.s. . Dai dati raccolti sul suo pc risulta infatti che le operazioni di compilazione delle buste paga risultano interrotte senza apparente motivo tra le ore 15.12 e le ore 16.03.Come risulta inoltre dalla telecamera puntata sulla sua postazione , e non su di lei ovviamente, come prescrive il dpcm citato, lei si è assentato dalla postazione non solo in quel lasso di tempo, ma anche per mezz'ora nel pomeriggio di due giorni dopo. Carlo G. suda freddo e ricorda. Nel primo caso era dovuto corre a prendere la bambina a scuola senza aver tempo di avvisare nessuno; la seconda era stato colto da indigestione. Mandare quelle spiegazioni al direttore sarà un po' imbarazzante persino un po' indecoroso, ma mica può perdere il lavoro per vergogna. 

Due mesi dopo Carlo G. vine chiamato di nuovo  dal direttore che gli dice: l'azienda ha deciso di riorganizzare i propri assetti interni e così l'amministrativo verrà fuso con il commerciale per realizzare economie di scala ed evitare lungaggini e inutili duplicazioni di funzioni.Purtroppo caro G. la sua posizione non è più disponibile e dunque lei in futuro si occuperà di alcune esigenze operative di ufficio. Cioè? Qualunque cosa serva :dal fare fotocopie al distribuire la posta fino a occuparsi di qualche pratica all'esterno. Cralo G ribatte: " Ma io sono laureato sono inquadrato in una categoria più alta e ci sono almeno tre postazioni libere del mio livello. Voi non potete.. " 

Il datore di lavoro:" In realtà noi possiamo eccome  se lo ricorda il jobs act ? ovviamente se lei volesse privarci del suo contributo ci addolorerebbe ma è un suo diritto e sui diritti non si scherza."

Alla fine Carlo G. non si è dimesso ma è depresso, si trova a fare il galoppino dei suoi ex colleghi ma per fortuna ha mantenuto lo stipendio , purtroppo lo  chiama il capo del personale e gli dice "Vede G. noi siamo come una famiglia ma la crisi economica e la competizione internazionale ci costringono ad essere molto attenti ai costi , caro G. lei ultimamente lei è svogliato, dal dispositivo gps del suo telefonino risulta che quando esce per servizi esterni si attarda senza motivo al bar dall'altra parte della strada .E poi vede un dipendente che fa il suo lavoro guadagna 1.300  euro lei sfiora 1.900 .Capisce che non è razionale quindi abbiamo deciso di fare a meno di lei . Crlo G. replica:"Ma come mi licenziate per una pausa al bar? Ma non potete?" 

 Certo che possiamo lei non è gay non puo' accusarci di discriminazione :Si ricorda il jobs act per legge le dobbiamo solo un indennizzo.

Carlo G. viene licenziato ma riesce a trovare un altro lavoro ma ora non guadagna più i 1.900 euro di prima e nemmeno i 1.300 previsti dal ccnl ma il salario minimo di euro 900 previsti dal jobs act come quando faceva il cameriere per mantenersi all'università, ha paura di tutto ma sta zitto perchè ha almeno un lavoro.....

 

 

          Se non volete questo futuro scioperate