sabato 28 luglio 2012

EGIDI IL TEMPOREGGIATORE ...........


Pd allo sbando - Oriolo Romano - Scrivono Alfredo Bevilacqua e Antonio Valentini

Siamo stati epurati…


Riceviamo e pubblichiamo - Stiamo seguendo in questa torrida estate numerose prese di posizioni all’interno del Pd viterbese alle prese con distinguo e critiche verso il segretario ed i big delle varie componenti e l’uscita di 55 esponenti tesserati che si stanno organizzando in liste civiche.
Nel dimenticatoio è rimasta una questione, magari piccola e locale, perché Oriolo Romano non è Viterbo ma nemmeno l’ultimo dei comuni del Viterbese in cui aderenti al Partito democratico partecipano o collaborano con liste civiche.
La vicenda riguarda due ex amministratori di Oriolo Romano,Alfredo Bevilacqua e Antonio Valentini, ai quali ad ottobre 2011 è stata negata la tessera dal segretario e dal direttivo del circolo locale del Pd, senza nemmeno uno straccio di motivazione scritta; gli epurati per difendersi da una cacciata gratuita ed immotivata, hanno fatto ricorso alla commissione di garanzia della federazione provinciale del Pd, che è competente territorialmente e deve decidere sul caso, dopo circa un anno non c’è stata ancora nessuna convocazione dalla commissione detta appunto di garanzia. Tutto tace. Egidi si sentirà imbarazzato a dover scomodare l’ormai ritrovata unità del partito, solo per decidere sulle sorti di due individui, non troppo zelanti nel partito.
Tutto nacque nel dicembre 2010, mentre si preparavano le amministrative, quando, alla componente popolare del Pd fu negata la presenza in lista di un suo esponente di spicco che si era distinto ed aveva ben lavorato nella precedente amministrazione Carones.
Certo non è la prima volta che succede, spesso la tanto decantata politica risponde a logiche diverse, non contano la capacità e le idee delle persone, ma molto spesso conta l’adesione ai voleri del gruppo di potere locale, in seguito a questo quindi è stata giocoforza per gli emarginati appoggiare una lista civica, che oggi rappresenta parte della minoranza in consiglio comunale.
Nel Viterbese di questi situazioni ne sono successe molte in diverse realtà, trattandosi spesso di liste civiche succede anche nel Pd dove comunque gli esponenti giubilati o in dissenso si tesserano e rimangono nell’ambito del partito.
Ad Oriolo Romano sembra diverso forse perché il segretario Egidi, di stretta osservanza sposettiana, come di stretta osservanza sposettina sono i principali esponenti della giunta Lombi – Carones.
Egidi dovrebbe essere il segretario di garanzia per tutti, attento alle regole di un giusto e veloce processo ma non è così. Ad Oriolo si vuol fare credere che il Pd è unito sotto l’ala di Carones, senza nessuna componente esterna alla attuale giunta, ma in realtà purtroppo risulta essere un partito a metà, perché la componente popolare non è presente per violenta estromissione. Il Pd è nato per unire le forze democratiche in cui quella popolare era una componente determinate.
Ricordiamo agli smemorati che in passato ad un maturo componente popolare che appoggiava liste civiche contrapposte alle giunte del nostro sindaco Russo, non fu mai negata la tessera dei Popolari/Margherita, né di partecipare alla vita del partito, ma forse gli ex Ds sono un’altra cosa, con un altro stile ti vorrebbero cacciare salvando la faccia.
I vertici diessini del Pd sono stati sempre aperti alle associazioni ed alla società civile, apertura che ha sempre sottointeso una vecchia pratica di annessione e della successiva distruzione, come spesso oggi capita, delle forze cattolico democratiche, questa è la nuova proposta politica del partito, non l’unità democratica ma i democratici dell’Unità.
Alfredo Bevilacqua e Antonio Valentinigli esclusi dal Pd

lunedì 23 luglio 2012

riceviamo da tuscia web continuano le precisazioni dei fuoriusciti dal Pd Viterbese



 Politica - Maria Immordino, fuoriuscita dal Pd, ai dirigenti del suo ex partito

Ecco perché siete rimasti soli…





Maria Immordino







Riceviamo e pubblichiamo - Iscriversi e lavorare in un partito vuol dire scegliere da che parte stare.



Non si può vivere nell’indifferenza, coltivando il proprio orticello, ignorando idee, valori, principi sui quali si reggono le civiltà e le democrazie più avanzate. Chi ha potere, privilegi, cospicue risorse finanziarie, non è disposto a cederne neanche una piccola parte (storia docet), per favorire l’equilibrio sociale che nasce da un’equa distribuzione delle risorse economiche e dalla realizzazione di quei principi presenti, oggi, nella nostra Costituzione, unica protezione per noi, persone del popolo, che non siamo né ricche né potenti.



I partiti popolari sono nati per organizzare la parte indifesa (la più numerosa) della società, per il riconoscimento dei diritti fondamentali e per partecipare al governo.



E oggi? Mi sembra che i potenti gruppi economici (oltre al mercato, alla speculazione finanziaria etc,) abbiano ripreso il sopravvento, ricacciando indietro fasce popolari consistenti (c’è la crisi, è giusto che paghiamo noi che non abbiamo mai scialato…).



E i partiti? Si sono distrutti da sé, travolti dalla corruzione, da finanziamenti leciti-illeciti che non bastano mai, dall’autoreferenzialità, da brama di potere personale, dall’uso clientelare della politica, dall’adeguarsi a un sistema formato da un sottobosco che, per interesse di pochi, condiziona l’azione politica e la realizzazione del bene comune.



I partiti stanno trascinando, nella loro caduta, anche i principi democratici e la gente si allontana disgustata dalla politica. In questo modo si lascia agli avventurieri, ai mediocri (fatta qualche eccezione), ai freddi professionisti, il potere di decidere e condizionare la vita, la serenità e il futuro di tutti noi.



C’è ancora una fiammella di democrazia, non permettiamo che si spenga. Noi, persone del popolo, siamo molti di più: perciò possiamo far leva sul nostro numero per cambiare le cose. Dipende da noi.



E il Pd? La gente dice: sono tutti uguali. Noi, ex iscritti, abbiamo sopportato che si votassero la “riforma” delle pensioni, del lavoro, i tagli alla sanità, alla scuola pubblica (per la privata qualche euro c’è), che si sostenesse un governo non votato da noi (c’è la crisi, siamo sull’orlo del baratro, non abbiamo la maggioranza in Parlamento, noi siamo responsabili etc.)



Non si è approfittato della possibilità di togliere a Berlusconi l’arma della maggioranza che condiziona la riforma della giustizia, la lotta alla corruzione e all’evasione fiscale, piaghe della nostra nazione. Ora ci si allea con l’Udc (Cuffaro e altri) e non con gli elettori.



I dirigenti non riescono a cambiare mentalità e a pensare a qualcosa di nuovo, di diverso, di coraggioso. Come potrebbero? Sono cresciuti così, all’interno del sistema e vissuti nella loro torre d’avorio, a parlarsi tra di loro. Non ho mai sentito un dirigente che, in un incontro con noi della base, abbia detto: ”Oggi sono venuto per ascoltare”.



Riconquistare la stima e la fiducia dei cittadini (si è ancora in tempo?) richiede cambiamenti di dirigenti, di mentalità, di comportamenti, di linguaggio, costruzione di rapporti veri, coltivati giorno dopo giorno, con un lavoro serio, continuo, organizzato, con persone in grado di farlo e che sanno coinvolgere e parlare a gente che non vuole più ascoltare.



I dirigenti si mobilitano a ridosso delle elezioni. Arrivano trafelati, facendo il giro delle sette chiese, dicendo delle banalità e ripartendo subito perché non c’è tempo. Dibattito? Sarebbe bello… ma non si può, arrivederci e votateci.



Poi si meravigliano se, guardandosi indietro, non c’è più nessuno a seguirli e allora danno la colpa a una serie di motivi. Azzeccassero mai la causa giusta. Non ci riescono proprio. E niente cambia.



Si parla di “offerta” politica. Offerta? Stiamo forse vendendo tappeti o elettrodomestici? La politica ridotta a un prodotto da piazzare, che tristezza…



Io, che sono ingenua e non mi rassegno, penso che la politica sia l’arte del governare, svolta da persone di elevato spessore umano, culturale e politico, capaci di dire di no a tentazioni personalistiche e di corruttele e che abbiano a cuore, oltre al proprio, il benessere del popolo (in tutte le sue componenti) che sono chiamati a governare. Chiedo troppo?



Maria Immordino

Fuoruscita delusa dal Pd, ma non rassegnata e impegnata,

con tanti altri oltre a Franco Marinelli,

nel progetto portato avanti dalla lista civica Solidarietà cittadina



giovedì 19 luglio 2012

PAOLO BORSELLINO UNA STRAGE ANNUNCIATA.........




Il 19 luglio 1992, dopo aver pranzato a Villagrazia con la moglie Agnese e i figli Manfredi e Lucia, Paolo Borsellino si recò insieme alla sua scorta in via D'Amelio, dove viveva sua madre.Una Fiat 126 parcheggiata nei pressi dell'abitazione della madre con circa 100 kg di esplosivo a bordo (semtex e/o tritolo) detonò al passaggio del giudice, uccidendo oltre a Paolo Borsellino anche i cinque agenti di scorta Emanuela Loi (prima donna della Polizia di Stato caduta in servizio), Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L'unico sopravvissuto fu Antonino Vullo, ferito mentre parcheggiava uno dei veicoli della scorta.

Il 24 luglio diecimila persone partecipano ai funerali privati di Borsellino (i familiari rifiutarono il rito di Stato, poiché la moglie Agnese Borsellino, accusava il governo di non aver saputo proteggere il marito, voleva una cerimonia privata senza la presenza dei politici), celebrati nella chiesa di Santa Maria Luisa di Marillac, disadorna e periferica, dove il giudice era solito sentir messa, quando poteva, nelle domeniche di festa. L'orazione funebre la pronuncia Antonino Caponnetto, il vecchio giudice che diresse l'ufficio di Falcone e Borsellino: «Caro Paolo, la lotta che hai sostenuto dovrà diventare e diventerà la lotta di ciascuno di noi». Pochi i politici: il presidente Scalfaro, Francesco Cossiga, Gianfranco Fini, Claudio Martelli. Il funerale è commosso e composto, interrotto solo da qualche battimani. Qualche giorno prima, i funerali dei 5 agenti di scorta si svolsero nella Cattedrale di Palermo, ma all'arrivo dei rappresentanti dello stato (compreso il neo Presidente della Repubblica Italiana, Oscar Luigi Scalfaro), una folla inferocita sfondò la barriera creata dai 4000 agenti chiamati per mantenere l'ordine, la gente mentre strattonava e spingeva, gridava "FUORI LA MAFIA DALLO STATO". Il Presidente della Repubblica venne tirato fuori a stento dalla calca, venne spintonato anche il capo della polizia.

Pochi giorni prima di essere ucciso, durante un incontro organizzato dalla rivista MicroMega, così come in un'intervista televisiva a Lamberto Sposini, Borsellino aveva parlato della sua condizione di "condannato a morte". Sapeva di essere nel mirino di Cosa Nostra e sapeva che difficilmente la mafia si lascia scappare le sue vittime designate.

Antonino Caponnetto, che subito dopo la strage aveva detto, sconfortato, "Non c'è più speranza...", intervistato anni dopo da Gianni Minà ricordò che "Paolo aveva chiesto alla questura – già venti giorni prima dell'attentato – di disporre la rimozione dei veicoli nella zona antistante l'abitazione della madre. Ma la domanda era rimasta inevasa. Ancora oggi aspetto di sapere chi fosse il funzionario responsabile della sicurezza di Paolo, se si sia proceduto disciplinarmente nei suoi confronti e con quali conseguenze

Una settimana dopo la strage, la giovanissima testimone di giustizia Rita Atria, che proprio per la fiducia che riponeva nel giudice Borsellino si era decisa a collaborare con gli inquirenti pur al prezzo di recidere i rapporti con la madre, si uccise.

Ancora in questi giorni stanno continuando le indagine dei giudici di Palermo che si occupano del caso Borsellino , le cronache parlano di polemiche scaturite da delle intercettazioni che hanno lambito anche il presidente della Repubblica ed l’ex ministro degli interni Mancino infatti le indagine si stanno concentrando sulla trattativa di pezzi dello stato e la mafia per bloccare il carcere duro applicato ai boss condannati nel maxi processo, da queste trattative segrete numerosi protagonisti di quegli anni e analisti politici e giornalisti fanno scaturire l’accelerazione della realizzazione della strage a carico del magistrato che avendo saputo della trattativa si era evidentemente opposto.

La redazione di Civicaoriolo

giovedì 12 luglio 2012

ALTERNATIVA ESPRIME SODDISFAZIONE. MA IL LAVORO CONTINUA................

Votata in modo unanime del consiglio Comunale di Oriolo, l’adesione al Referendum Regionale Promosso dai Forum dell’Acqua Pubblica




Il referendum è stato proposto per far valere un principio chiaro nella gestione dell’acqua, un bene comune fondamentale, non si devono fare profitti e di conseguenza il privato deve stare fuori dalla gestione. La risposta dei cittadini votanti (95,35 % a favore della cancellazione dell’obbligo di privatizzazione) non può lasciare alcun dubbio sull’opinione, praticamente unanime, del popolo italiano.

La normativa europea dà ancora la possibilità di privatizzare il servizio idrico integrato e inoltre entro il 31 dicembre 2012 tutte le regioni dovranno legiferare in materia di servizio idrico, in particolare relativamente alla riorganizzazione degli ATO (Ambiti Territoriali Ottimali).

Per spingere la Regione Lazio verso una gestione del servizio idrico pubblica e partecipata, nel rispetto della volontà popolare, un’ampia coalizione di cittadini, associazioni, forze sindacali e politiche, già impegnate nei referendum nazionali del 2011, ha depositato una proposta di legge regionale da sottoporre a referendum propositivo.

La proposta di legge dovrà essere firmata da almeno 50.000 elettori del Lazio e, se entro un anno dalla sua consegna non sarà discussa, il Presidente della Regione Lazio sarà tenuto ad indire il voto referendario, in cui le cittadine ed i cittadini saranno chiamati ad esprimersi su questa proposta di legge.

Allo scopo, esprimiamo soddisfazione soprattutto perché il nostro emendamento di modifica dello statuto comunale, sull’inserimento della non rilevanza economica del servizio idrico, pur bocciato in Consiglio Comunale dalla maggioranza, viene riproposto dalla Giunta Comunale dando quindi ragione alla nostra impostazione, che con coerenza e determinazione stiamo portando avanti da circa un anno.

Le procedure per il referendum a cui Alternativa Civica darà il suo contributo nelle sedi preposte e tra i cittadini sarà comunque un percorso lungo.

Dopo l’assemblea con ACEA, nella quale sono arrivate diverse segnalazioni di inefficienze nella gestione del servizio idrico e fognario di Oriolo, come le stazioni di pompaggio di Serrale e Olmate e dopo gli aumenti delle bollette, non è che tutto vada bene, le questioni riguardanti il servizio lamentate dai cittadini non sono state risolte.

Quindi per noi di Alternativa Civica, continua il lavoro di monitoraggio e denuncia su tali questioni, che spesso nonostante i buoni propositi e principi sfuggono distrattamente agli amministratori del nostro paese, il nostro ruolo è quello di farlo notare con proposte costruttive.



Il gruppo di Alternativa Civica per Oriolo

lunedì 9 luglio 2012

Continua nel prossimo week end la sagra dell'acquacotta presso la zona sportiva di Oriolo Romano






L'acqua cotta è un piatto tipico della cucina della bassa maremma, quindi sia della Maremma grossetana che della Tuscia viterbese. Deriva dal pranzo tipico dei butteri quando si trovavano in aperta campagna a seguito delle mandrie.

E’ una zuppa povera, che varia di zona in zona a seconda della reperibilità degli ingredienti e dalla stagione, da qui il nome di acqua cotta. Numerose sono le ricette e personalizzazioni a carattere locale ,dai broccoletti alla cicoria selvatica ,alla borraggine al tarasacco (pisciacane) od il crescione, nelle versioni più sostanziose, in particolare nel Viterbese ,viene aggiunto l’uovo (uovo sperso) o la cotenna del maiale , le patate la mentuccia come aroma e nelle versioni di “lusso” il baccalà.

Essendo principalmente un zuppa di verdure gli ingredienti venivano raccolti direttamente in campagna, oltre al pane di grano duro raffermo, l'olio d'oliva ed il sale che i butteri portavano sempre al seguito nella catana, tipico tascapane di cuoio.







1° SAGRA DELL’ACQUACOTTA A KM. zero

E tante altre cose………



A cura polisportiva Oriolo ASD









Dalle ore 19,00



13-14-15 luglio

Si ringrazia :

Azienda Agricola Brunetti Anna Maria Capranica

Conad oriolo

Macelleria Remoli Oriolo

Panificio ? Oriolo

ACOR

Pro loco Oriolo



sabato 7 luglio 2012

COSTI DELLA POLITICA : MOZIONE PRESENTATA GIOVEDI' 5 LUGLIO AL COMUNE DI ORIOLO DAL GRUPPO ALTERNATIVA CIVICA


Ultimamente sentiamo sempre più spesso parlare di volontariato dai nostri amministratori comunali e, ancora più spesso, di tagli ai servizi (scuolabus, soggiorni estivi per minori e anziani….) e di aumento delle imposte (addizionale IRPEF, IMU…) a fronte di queste decisioni alquanto impopolari si porta a giustificazione l’attuale crisi che sta vivendo il nostro Paese.
Per cui ognuno di noi è, purtroppo, chiamato a contribuire per risanare un disastro per il quale sente di non avere colpe dirette.
Tuttavia mai i nostri amministratori si sono posti il problema di iniziare col tagliare i costi della politica.

Come è nostro solito facciamo due conti:

L’attuale vice Sindaco, Italo Carones, per aver ricoperto la carica di Sindaco in due legislature e, nell’ultimo anno, quella di assessore ha percepito ca.  110.000,00 euro di indennità;
il nostro Sindaco, Graziella Lombi, in nemmeno un anno di mandato ha percepito 12.500,00 euro;
l’infaticabile assessore Galliano De Angelis, che ricopre tale carica dal giugno 2006, è stato retribuito con 10.300,00 euro di indennità.
Senza contare quanto ci sono costati i rimborsi delle assenze dal posto di lavoro. E si, perché la legge prevede che ogni giornata di permesso, per attività dovute a cariche elettive, venga rimborsata dal Comune al datore di lavoro.
Per carità, non vogliamo dire che questi soldi non siano sudati o meritati, però vogliamo sottolineare che a nessuno degli eletti è stato prescritto dal medico di occuparsi di pubblica amministrazione, tanto più che, tra i percettori di tali indennità, non risultano esserci disoccupati, bensì lavoratori dipendenti e pensionati. Nessuno degli eletti ha rinunciato al proprio lavoro per dedicarsi all’amministrazione comunale, pertanto ogni fine mese percepiscono stipendio e indennità.
Forse rinunciare ai privilegi farebbe si che per tagliare un po’ di erba non si debba ricorrere al volontariato, ma si potrebbe pagare un disoccupato/a, un cassintegrato/a o un pensionato/a al minimo, dandogli la possibilità di arrotondare una misera pensione.
Per questo oggi abbiamo presentato la presente proposta:
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE REDATTA AI SENSI DELL’ART. 53 DELLA L. 142/90
PROPONENTI: Gruppo Consiliare ALTERNATIVA CIVICA PER ORIOLO  (Daniela Garganti, Daniele Farnetti).

Oggetto:
Rinuncia gettoni di presenza dei consiglieri comunali, indennità di funzione del Sindaco, Vicesindaco e Assessori e rimborsi ai datori di lavoro.

PREMESSO:
Dato atto che l’indennità di funzione e i gettoni di presenza sono previsti dalla normativa vigente e che per la loro rinuncia si rende necessaria una deliberazione da parte dell’organo interessato;
Ritenuto che la funzione di consigliere comunale, sindaco, vicesindaco e assessore, debba essere svolta al servizio della cittadinanza per il raggiungimento del bene comune senza il corrispettivo di uno stipendio la cui previsione legislativa e regolamentare ha snaturato il ruolo dell’amministratore pubblico;
Ritenuto anche che ai consiglieri e agli amministratori comunali debbano essere rimborsate solo le spese vive sostenute per adempiere le loro funzioni e garantire pari opportunità nello svolgimento delle cariche pubbliche;
Ritenuto altresì di farsi carico delle difficoltà finanziarie in cui versa il nostro comune e di volere concorrere alla riduzione della spesa pubblica cui tutti gli italiani sono stati chiamati con le recenti manovre economiche approvate dal Parlamento;
Considerato che dalla rinuncia dei gettoni di presenza dei consiglieri comunali, della indennità di funzione di Sindaco, Vicesindaco e assessore, nonché dei rimborsi ai datori di lavoro, si verrebbe a risparmiare una considerevole somma da impiegare in progetti assistenziali, culturali, in opere pubbliche o, in alternativa, rendere meno pesante l’impatto che l’IMU ha sui cittadini di Oriolo Romano.
SI PROPONE
1. A far data dall’entrata in vigore del presente atto deliberativo i consiglieri comunali ed il Sindaco, il vicesindaco e gli assessori rinunciano rispettivamente ai gettoni di presenza per la partecipazione sia alle sedute del consiglio che alle commissioni consiliari nonché alle indennità di funzione;
2.Di convocare le sedute del consiglio comunale, delle commissioni e della giunta dopo le ore 20,00 in modo da permettere ai lavoratori dipendenti di potere svolgere regolarmente le loro attività lavorative senza dovere rimborsare i datori di lavoro a causa delle assenze fatte per partecipare alle sedute del consiglio e delle commissioni;
3.Di rimborsare ai consiglieri solo le spese vive sostenute per lo svolgimento delle loro funzioni istituzionali.

RICEVIAMO DA TUSCIAWEB E PUBBLICHIAMO UN ARTICOLO SU UNA FUORIUSCITA DAL PD VITERBESE


Politica - 55 iscritti criticano pesantemente i vertici del Pd, escono dal partito e annunciano la formazione di una lista civica
di Paola Pierdomenico






- ”Usciamo dal partito e faremo una lista civica”

55 iscritti del Pd escono dal partito stanchi e amareggiati da una dirigenza locale che non funziona, non ascolta e che spesso manca di rispetto. Una situazione insostenibile.

Gli ormai ex iscritti non ci stanno e si tirano fuori, nel corso di una conferenza nella sede del Pd in via Cardarelli. Non solo non rinnovano la tessera, ma addirittura si organizzano con una lista civica. Ancora non c’è un nome, ma di sicuro, come tengono a precisare, non ci saranno capi, segretari o presidenti.

Nel mirino dei “dissidenti” ci sono i vertici della dirigenza locale colpevoli di non considerare la base. “I responsabili del partito non ci ascoltano – dicono Franco Marinelli e Maria Immordino -. Ci mancano di rispetto. Non diciamo che le nostre idee debbano essere per forza realizzate, ma almeno ascoltate. Si fa scarsa attività e le riunioni spesso si svolgono anche in seguito ad autoconvocazione. Noi non siamo mai coinvolti nelle decisioni. Che ci stiamo a fare quindi?”.

Due esempi su tutto. “A una riunione dell’assemblea comunale si è deciso all’unanimità di aderire al referendum contro i vitalizi regionali. Dopo nemmeno dodici ore, dalla segreteria ci è arrivato un ordine contrario a quello approvato. Una segreteria non può azzerare un’assemblea comunale”.

Lo stesso anche in occasione della nomina del presidente dell’assemblea provinciale. “Mi sono permesso a più riprese di dire, anche al segretario provinciale, che l’elezione di Aldo Fabbrini non era valida – racconta Franco Marinelli -. In entrambi i casi non mi hanno minimamente considerato e anzi mi hanno riso in faccia“.

Per gli ex iscritti è intollerabile poi vedere sempre le solite facce. “Il partito è vecchio – affermano Marinelli e  Immordino -. Ci sono sempre le stesse persone e non c’è garanzia di rinnovamento anche perché spesso i giovani che vengono fatti entrare sono a immagine e somiglianza di chi ce li mette”.

Personaggi che stanno lì da anni ma che, per gli ex iscritti, non vivono davvero il partito. “Il 20 giugno scorso – racconta Marinelli – in occasione della giornata del rifugiato politico c’era una cerimonia in prefettura. Sono andato aspettandomi di trovare i vertici del mio schieramento. E invece non c’era nessuno. C’è scarso interesse per tutto, dagli scioperi della Cgil alle proteste degli infermieri che ci sono state di recente. Dove c’è da lottare dovrebbe esserci il Pd. Mi rendo conto che non è così“.

Pesantemente attaccato il segretario provinciale Andrea Egidi. “Gli contestiamo tutto – affermano -. Non fa niente. Non sappiamo se si guadagna lo stipendio che prende e come lui anche altri funzionari del partito”.

Dure le critiche anche per Ugo Sposetti e Alvaro Ricci
. “Contestiamo al gruppo consiliare in Comune, e in particolare a Sposetti e Ricci che sono i capi, il fatto che non intervengano per dire alla consigliera Coscarelli di farsi da parte. Non partecipa alle sedute del consiglio e non rinnova la tessera: come è possibile che resti lì?”.

Altro grave male del Pd sono le correnti. “Il partito continua a essere diviso e le poche iniziative sono seguite solo dalla parte che le organizza: quelli di Sposetti non vogliono stare con quelli di Parroncini e lo stesso vale per i Fioroniani. Ricordo che a una cena in favore di Noemi Parmegiani, la bambina di Tarquinia gravemente malata, sono state contattate le diverse anime del partito e non tutte sono venute. Siamo riusciti a dividerci anche su un tema così importante“.

Per loro dunque le divisioni del partito dipendono dai gradini più alti del potere. “Noi della base dialoghiamo e ci ritroviamo spesso a discutere. Lo stesso non si può dire ai livelli più alti”.

Il Pd dunque è vecchio nell’impostazione e nel linguaggio. Mancano soprattutto le proposte e le risposte. “Non ci sono idee capaci di far uscire il partito dalle secche in cui si trova. Il paese si aspetta delle azioni che non vengono fatte”.

Da qui l’amara decisione. “Abbiamo lottato fino all’ultimo per cambiare le cose. Non ci siamo riusciti e quindi non ha senso restare. Rimaniamo sempre di centrosinistra, ma usciamo dal partito perché questa dirigenza ci ha costretto a farlo“.

Un abbandono del Pd ma non della politica. “Realizzeremo le nostre idee non più all’interno di uno schieramento, ma in altri contesti. Vogliamo farlo coinvolgendo il maggior numero di persone senza che ci siano gerarchie, presidenti o segretari”.

Paola Pierdomenico

mercoledì 4 luglio 2012

GREST 2012 – TARZAN… AL DI FUORI DI ME!




Anche quest’anno i ragazzi dell’Oratorio San Giorgio Martire di Oriolo Romano si sono messi in moto per organizzare il GREST 2012 (18 -30 giugno).

Questa attività estiva, giunta ormai alla nona edizione, ha attirato nella jungla di Tarzan ben 200 ragazzi, tra bambini e animatori.

Quelle passate insieme sono state due settimane cariche di attività ed emozioni: tante le novità! A partire dal numero delle squadre interessate, ben 5, il grande jungla party e la giornata delle “olimpiadi” che si è svolta agli impianti sportivi. Quest’anno l’avventura di Tarzan ha guidato le nostre giornate insegnando ai ragazzi l’importanza di crescere, confrontandosi con gli altri e con il mondo circostante, cogliendo i valori che contano di più: l’amicizia, la lealtà e l’aiuto verso i più deboli.

E le grandi emozioni non sono finite, certamente non possiamo non ricordare la grande serata di paura passata da grandi e piccoli durante il gioco notturno, dove, ragazzi e animatori, immersi nella natura e nel buio più profondo, sono stati protagonisti di un gioco, per così dire, innovativo che li ha visti impegnati nella ricerca delle 6 chiavi necessarie ad aprire un magico scrigno essenziale per invocare strani personaggi… Durante la serata conclusiva si è svolta una grande cena nel giardino dell’oratorio con circa 400 invitati.

Di certo le iniziative dell’Oratorio non finiscono qua, infatti i momenti di formazione e di intrattenimento proseguono durante tutto l’anno, consapevoli che anche da essi dipende la crescita dei nostri ragazzi. Ringraziamo per questo il nostro grande parroco, Don Giorgio Pollegioni, che con la sua forza e la sua “voglia di fare” rende possibile tutto questo, i 50 animatori che hanno donato il loro tempo e tutti i volontari , più o meno giovani, che continuano a sostenerci.

Un grazie anche ai genitori, per la fiducia data ai ragazzi del nostro Oratorio… Arrivederci al prossimo anno!



Edoardo Bianconi