mercoledì 25 novembre 2009

sabato 21 novembre 2009

PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA


Domanda

CHE NE PENSI DELLA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA ?

Risposta

BISOGNA TUTELARE I BENI COMUNI.

E’ in discussione alla Camera il decreto legge 135 del 2009, già approvato al Senato, che assegna ai privati la gestione dell’acqua a partire dal 2012. Di fatto, se non dovesse essere modificato, dal primo gennaio 2012 i servizi pubblici locali non potranno essere più gestiti da società totalmente pubbliche. “CivicaOriolo è per la tutela e la salvaguardia dei beni comuni e quindi è vicina ai movimenti che contestano la privatizzazione dell’acqua. In questi anni la privatizzazione del servizio idrico, dove è stata attuata, non ha comportato una maggiore ottimizzazione nella gestione della risorsa. Un esempio: i profitti delle società private non si sono tradotti in investimenti adeguati per migliorare la rete idrica diminuendo le perdite. E poi non possiamo dimenticare che l’acqua è un diritto di tutti i cittadini”.

Questa posizione punta a coniugare:

  1. questione ambientale;
  2. questione sociale;
  3. diritto all’acqua.
Continua . . .

venerdì 20 novembre 2009

Quando i podisti si impegnano nella ricerca scientifica

Per una mobilità sostenibile e sicura


Ad Oriolo in occasione del “XIII Raduno della bici da cantina” tenuto il 16 agosto c.a. insieme a degli amici abbiamo lanciato l'iniziativa "BiciSicura": un manifesto-appello dei cittadini all’Amministrazione comunale che chiede un impegno concreto nel valutare, adottare e attuare sei obiettivi fondamentali e qualificanti per una mobilità sicura e sana; misure finalizzate a un uso “sicuro” della bicicletta, unico mezzo di trasporto alternativo a quello privato e ben integrato con quello pubblico, da inserire in un ambito più generale il cui scopo finale è quello di migliorare la vivibilità della comunità.

Il manifesto-appello “BiciSicura” nasce dalla constatazione che, anche in un comune come Oriolo Romano, l’aumento del traffico dei veicoli privati a motore disincentiva fortemente l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto ecologico a tutto svantaggio della gestione della mobilità e della salvaguardia della salute pubblica: l’uso diffuso della bicicletta è la più praticabile ed economica risposta che si può dare per ridurre l’uso dell’auto e i danni che ne derivano.

Alcuni dati

Secondo l'ISTAT [1] siamo di fronte ad una vera emergenza nazionale sottaciuta: "ogni giorno in Italia si verificano in media 633 incidenti stradali, che provocano la morte di 14 persone e il ferimento di altre 893.[...] Con riferimento all’obiettivo fissato dall’Unione Europea nel Libro Bianco del 13 settembre 2001, che prevede la riduzione della mortalità del 50% entro il 2010, l’Italia ha raggiunto quota – 27,3%. [...] La stima dei costi sociali degli incidenti stradali per l’anno 2007 risulta pari a 30.386 milioni di euro che rappresenta circa il 2% del Pil dello stesso anno." Nell’anno 2007 vi sono state 5.131 persone morte, mentre altre 325.850 hanno subito lesioni di diversa gravità.

Nel mondo, secondo i dati presentati il 15 giugno 2009 dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) nel "Global status report on road safety" [2] , su 1,27 milioni di persone che muoiono ogni anno in seguito ad incidenti stradali, quasi la metà sono pedoni, ciclisti.

In provincia di Viterbo le cose non vanno molto meglio: secondo l'ultima indagine del "Sole24Ore" [3] sulla qualità della vita nelle 103 provincie italiane, la nostra provincia si colloca tra le provincie più pericolose d'Italia per numero di incidenti ogni 100mila abitanti: conquista, infatti, il 29 posto superando ad es. Roma (96), Milano (100), Torino (52), Palermo (31), Bari (48), Catania (41), Sassari (45), Siracusa (55).


I sei obiettivi del manifesto-appello BiciSicura

  1. Promuovere una mobilità alternativa e sicura attraverso il ridisegno degli assi stradali e basata sull’utilizzo della bicicletta;
  2. Creare tutte quelle infrastrutture che consentano un utilizzo pieno e sicuro della bicicletta;
  3. Intraprendere interventi mirati affinché le piazze, le strade, gli angoli più caratteristici del paese tornino ad essere uno spazio per i cittadini, sottraendoli all’uso dei veicoli a motore e limitando in modo significativo il traffico privato;
  4. Realizzare un piano della sicurezza stradale;
  5. Favorire, tramite campagne di sensibilizzazione verso la mobilità sostenibile, con manifestazioni e il buon esempio degli amministratori, l’uso della bicicletta e una cultura delle regole;
  6. Definire dei target per la crescita dell’uso della bicicletta e chiedere l'impegno dell'Amministrazione Comunale ad investire almeno il 10% del budget per il trasporto e la mobilità pubblica in misure per la ciclabilità.

A che punto siamo

L'iniziativa ha riscosso un notevole successo: in meno di due ore il manifesto-appello "BiciSicura" è stato sottoscritto da un centinaio di persone.

Sabato 29 agosto 2009 il manifesto-appello è stato consegnato all'ufficio del protocollo presso l'Amministrazione comunale (protocollo n. 8232) e trasmesso per conoscenza lunedi 31 agosto tramite e-mail al GRUCO (www.gruco.it ), il gruppo ciclistico di Oriolo, e alla Associazione TUA, in quanto crediamo che, oltre a far pervenire una esigenza sentita da parte dei cittadini alle istituzioni, sia importante sensibilizzare e coinvolgere anche chi opera attivamente sul territorio.

Purtroppo, le quotidiane brutte notizie di incidenti che vedono coinvolti sempre più frequentemente ciclisti, podisti e pedoni, i più indifesi sulle strade, non fanno altro che confermare e rafforzare le richieste avanzate nel manifesto-appello "BiciSicura".

A seguito della presentazione del manifesto-appello “BiciSicura”, abbiamo avuto un primo positivo incontro con l'Amministrazione Comunale di Oriolo e stiamo lavorando per coinvolgere anche le associazioni che già operano nel territorio per arrivare a definire un piano pluriennale di interventi per la mobilità sicura di pedoni e biciclette all'interno del territorio comunale.

Crediamo che sia importante che oltre ai cittadini e alle associazioni anche gli sportivi si impegnino in tale iniziativa: non passa giorno che ciclisti e pedoni subiscano le conseguenze, spesso gravi, di incidenti con veicoli a motore, dovuti non solo all'imprudenza di chi guida ma anche da un lassez-faire delle amministrazioni nel gestire e controllare la sicurezza delle/nelle strade.

L'impegno di tutti

In particolare, è importante l'impegno di tutti, i cittadini, sportivi ed associazioni:
  • perchè sulla strada ciclisti e podisti ci passano molte ore della propria vita, sia come conducenti di veicoli sia come sportivi;
  • perchè un incidente è già capitato ad un ns amico, conoscente o parente;
  • perchè se vogliamo avvicinare i giovani alla pratica sportiva abbiamo la responsabilità di pretendere e dare un minimo di sicurezza sulle strade e collaborare/stimolare con le amministrazioni locali;
  • perchè lo sport non può essere solo ed esclusivamente la partecipazione ad una granfondo, una corsa podistica od organizzare una uscita con gli amici la domenica mattina ma può e deve essere anche un "modo di vivere la vita", dove valori quali il rispetto, il sacrificio e la fatica sono uno strumento sociale, educativo e culturale;
  • perchè proteggere pedoni, podisti e ciclisti significa proteggere anche chi guida un veicolo a motore [4].
Ringraziamo coloro che hanno sostenuto e partecipato al successo di questa iniziativa: le 92 persone che hanno sottoscritto il manifesto-appello, gli organizzatori di "Bici da cantina", in particolare Dario Calvaresi e Ivo Valentini, e Passione Sport che ci ospita e sostiene in questa "battaglia" di civiltà e senso civico.

Documenti

Note

venerdì 13 novembre 2009

LAVORO : CREATIVITA’ E SPIRITO

La Bibbia dice “ Uomo,guadagnerai il pane con il sudore della fronte “. Per come è stata tramandata la parola di Dio, la vita sembrerebbe una iattura cosmica , a cui l’uomo darebbe il suo benestare in un atto di totale sottomissione. Il risultato che ne consegue sarebbe la predisposizione alla infelicità, come logica conseguenza dello sforzo che il guadagnare il pane richiede. Anche Paolo di Tarso sostiene “ Chi non lavora,non mangia.” Il lavoro risulterebbe la condizione necessaria per la sopravvivenza e , se vogliamo, anche il riscatto da quello che nella tradizione giudaico cristiana, è chiamato “ Il peccato originale”. Per coloro che conoscono i chakra, cioè gli elementi energetici dei corpi sottili, ricordiamo che il primo chakra o fior di loto, corrisponde alla manifestazione energetica della sopravvivenza, in comune con gli animali, che nell’uomo si trasforma nel denaro, fino a diventare nel caso estremo l’idolatria del dio denaro, identificato come Mammona nel linguaggio cristiano. I napoletani, nel loro humour surreale, chiamano il lavoro “ Fatica “ e ne riconoscono la funzione come qualcosa da cui tenersi alla larga. Emmanuel Kant, il grande filosofo che ha dato origine al positivismo, sentenziava “ Il Cielo sopra di me. Il Dovere dentro di me . “ Con ciò attribuiva alla Necessità il ruolo primario del dovere e al lavoro quella di condizione naturale dell’uomo. Tuttavia lo scrittore Cesare Pavese sosteneva che “ Lavorare stanca “, avvalorando la tesi del lavoro come fatica. Un bellissimo libro dell’ottocento russo, “ Oblomov” narrava la storia di un aristocratico che passava le giornate disteso sul divano ad aspettare di riscuotere la rendita dei suoi terreni, mentre l’ozio lo avvinceva nella sua dolce protezione. Un suo amico medico era invece molto attivo e seguiva il sentiero della conoscenza attraverso un’attività lavorativa sfrenata. Allorché Oblomov commentava “Vedi , amico, tu ricerchi la conoscenza cercando di scoprire ciò che non sai. Io faccio prima di te. Cerco di dimenticare ciò che ho imparato “. E si gettava nelle braccia di Morfeo ,ripudiando ogni forma di lavoro. L’otium latino era inteso come la pausa creativa tra due azioni, esaltando il valore del dolce far niente. Come si sa, la differenza tra essere ed esistere consiste nella differenza che c’è tra il riposo e l’azione, tra la notte ed il giorno, tra il vuoto ed il pieno, tra la contemplazione e la creazione, tra la stasi ed il movimento. Persino Hermann Hesse esaltava il valore dell’ozio. Ne risulta che ozio e lavoro sono due facce della stessa medaglia : la vita.

Un commento del tutto particolare spetta alla più grande preghiera del mondo cristiano, il Padre Nostro. Questa stupenda lirica mistica che ha guidato nel corso della storia occidentale tante generazioni di uomini nel sentiero della conoscenza e dell’amore divide i compiti umani in due parti : la ricerca di Dio nella parte superiore e quella della liberazione dalla miseria della condizione umana nella seconda parte. Ogni uomo deve indirizzare la propria strada alla ricerca del Padre celeste, pur vivendo sulla Terra, deve riconoscerne la forza e rispettare la Sua Volontà, attraverso la consapevolezza della propria coscienza. Ma per realizzare tale progetto, deve svincolarsi dal bisogno, sciogliere i debiti del destino e ostacolare le forze oscure dell’ego. “ Dacci oggi il nostro pane quotidiano “ vuol dire che senza il sostentamento fisico, l’uomo non può concepire la realtà trascendente dello Spirito. Tutto il pensiero cristiano è dedicato alla discesa dello Spirito sulla Terra e alla Resurrezione dalle ristrettezze umane verso gli alti vertici della spiritualità. “ Nati non fummo a viver come bruti ma per servir virtude e conoscenza “ diceva Dante. Dalla bestialità delle passioni il cammino va intrapreso verso la risalita. Ma prima “ bisogna nutrirsi “ e dunque provvedere al proprio ed altrui sostentamento. Ecco dunque che il lavoro non è più necessità e fatica ma riscatto verso la spiritualizzazione dell’umanità e della Terra. La Matrix nella quale siamo prigionieri lascia intravedere uno spiraglio: L’ascensione. L’elemento materiale acquista un senso, solo se riferito alla parte inferiore di una verità che esiste anche a livello superiore, poiché, come diceva Ermete Trismegisto, “ Ciò che è in basso è in alto e ciò che è in alto è in basso”, in quanto Tutto è Uno. Se l’Economia fa della sfera materiale il suo cavallo di battaglia, nella accezione di Marx, che cerca una visione equanime per bisogni dell’umanità,in Hegel prima e in Steiner poi il bisogno e dunque il lavoro acquisiscono una prospettiva spirituale verso il raggiungimento del vero compito dell’uomo : La Consapevolezza. Il lavoro diviene un processo alchemico, quello della trasformazione della materia in Luce. Nel vangelo di Giovanni sta scritto “ In principio era il Verbo ed il Verbo era presso Dio ed il Verbo era Dio…….E la Luce risplende nelle tenebre ma le tenebre non l’hanno compresa. “ Compito dell’uomo è quello di fungere da mediatore, affinchè la luce risplenda nelle tenebre, vale a dire affinchè la conoscenza entri nel mondo dell’ignoranza e la sveli, la riveli, la renda manifesta. A quel punto, le tenebre dell’ignoranza cesseranno di essere tali e saranno accessibili agli uomini, sotto forma di conoscenza. Il lavoro è lo strumento per la realizzazione del progetto, evolvere se stessi e la Terra. Accettare il lavoro è rendersi protagonisti della trasformazione. Non è più una necessità deontologica, ma un atto di creatività spirituale, estendibile dal singolo individuo a tutta l’umanità.

I tempi odierni sono quelli del cambiamento planetario e mai come oggi il lavoro deve essere visto in tale prospettiva. Il lavoro è creazione e soprattutto libera espressione della creatività, intesa come naturale manifestazione dell’attività umana. Ripiegarsi su se stessi non serve mentre invece occorre creare, perché questo è il nuovo momento della creazione. L’ Arte svolge un ruolo particolare, come mediatrice tra Cielo e Terra, tra il divino e l’umano. Sta per nascere una nuova arte, come sta per nascere un nuovo mondo. Il cuore è il centro dell’uomo e del sentire ed è collegato al Se spirituale, sia esso individuale che universale. Dal cuore si attiva il pensiero e dal pensiero si attiva l’azione , che realizza il progetto. Il lavoro diviene il progetto spirituale. Non importa quale attività ciascuno possa compiere, purchè vissuta nella libertà e nella consapevolezza, nella solidarietà e nella condivisione. Il mondo non è ancora questo, poiché i valori che lo sottintendono sono ancora in embrione , ma presto lo sarà. La costituzione delle gerarchie che regolano il piano materiale della Terra si basano su un ordine piramidale,attraverso il potere di pochi individui che a cascata gestiscono l’intero assetto economico del pianeta. L’essere umano ancora oggi non ha via di uscita,vivendo in uno stato di coscienza dove l’ignoranza della propria origine divina è ancora un tabù. La schiavitù, seppure in forma moderna, attraverso la complicità di banche, multinazionali, media e religioni, stati e governi acquiescenti è sempre la proposta che mantiene l’essere umano al di sotto del diritto divino. Il Lavoro non è percepito né come diritto sociale né come espressione della creatività ma come utilità per il mantenimento del circolo vizioso del debito pubblico e individuale che perpetua la condizione di schiavitù. Quando questo gioco inconsapevole per la maggioranza degli uomini sarà completamente svelato, si instaurerà una società così detta del Fiore della Vita, basata sulla solidarietà e sulla equa ridistribuzione della ricchezza. A tal punto sulla terra regneranno l’equanimità e la creatività, riscattando l’uomo da millenni di prostituzione inconsapevole. I valori umani di verità, amore, pace, rettitudine e non violenza saranno i paradigmi su cui si baserà la società futura ed il sogno di tutti gli operatori di luce, che da sempre hanno creduto in un nuovo mondo centrato sulla libertà e sulla consapevolezza, sarà realizzato. I tempi sono maturi e prossimo è il momento del cambiamento, le cui fasi iniziali già si intravedono.

Se il Tempo è un concetto relativo e lo Spazio è attraversabile secondo i canoni della fisica quantistica, la relatività della condizione materiale si esprimerà attraverso la gestione autonoma del lavoro consapevole, che rappresenterà la creatività come manifestazione spirituale dell’esistenza. Coraggio !

Presto vedremo Cieli nuovi e Terra nuova, perché ora è il tempo della Resurrezione.

Massimo Marinelli

IL TEMPO:CHIAVE DELL’ESISTENZA

Quando ci sediamo davanti al televisore a vedere un buon film,ci accorgiamo che alla fine dello spettacolo il tempo sembra essere volato via. Anche quando siamo nell’estasi d’amore non ci accorgiamo dello scorrere del tempo. Tutto sembra accadere in un attimo indefinibile,dove non esistono i contorni del tempo. Per avere la percezione del tempo che scorre,bisogna avere un punto di riferimento,un pensiero , un problema. Senza questi presupposti,non abbiamo alcun sentore di ciò che accade o,meglio ancora,il tempo non esiste. Un bambino immerso nel gioco ha una sensibilità del tempo diversa da un adulto che lavora faticosamente e con rassegnazione. Nel bambino tutto avviene in un attimo, perché è felice, mentre nell’adulto sottoposto alla gravità della vita responsabile il tempo sembra non dover trascorrere mai. L’anziano affetto da Alzhaimer non distingue tra giorno e notte e nemmeno tra passato e presente. La misurazione del tempo richiede un punto fermo,come potevano essere gli astri per le antiche popolazioni o i movimenti della Luna e del Sole. La Meridiana,la Clessidra erano delle forme convenzionali per scandire il tempo. Così l’orologio meccanico che rientra in un processo quantitativo di separazione del tempo dal non tempo. Il minuto composto da sessanta secondi , l’ora composta da sessanta minuti, il giorno composto da 24 ore, l’anno composto da 365 giorni, l’anno platonico composto da dodici volte 2200 anni solari,il tempo cosmico composto da eoni, che si restringono nella percezione soggettiva della sensorialità, il tempo in relazione al calendario maja che misura le rotazioni della Luna attorno alla Terra suddivise in un anno solare di tredici lune , stanno per giungere al termine. Il Tempo sta per fermarsi. L’alterazione del magnetismo terrestre sta rallentando la rotazione della terra attorno al suo asse,anche se per la nostra coscienza ciò sembra impossibile. Stiamo arrivando al Punto Zero, il punto del non tempo, dopodiché tutto ricomincerà in una nuova percezione del divenire. Albert Einstein, quando cercava di spiegare la teoria della relatività in forma più elementare possibile ,diceva che il tempo trascorso su una comoda poltrona è diverso se trascorso sulla base di una stufa infuocata. Chi è allora che crea il tempo ? La mente è il proiettore della realtà, il pensiero crea la realtà e crea anche il tempo. Spegnere la mente vuol dire spegnere la realtà illusoria della maja e dunque anche il tempo, per trovarci immediatamente nell’assoluto,in quel buco nero dove tutto decade. La coscienza del vuoto è la coscienza dell’essere,mentre quella della creazione è la coscienza dell’esistere,cioè uscire fuori. Nell’essere non c’è tempo mentre nell’esistere ci sono molti tempi. Il tempo mentre dormiamo è diverso da quello di veglia, quello delle onde cerebrali alfa è diverso da quelle theta o gamma. Il tempo nella dimensione astrale è un terzo più veloce di quello della dimensione fisica, così nella quinta dimensione si avverte un’accelerazione rispetto alla terza dimensione, proprio come sta accadendo ai nostri giorni. Persino nel principio di indeterminazione di Heisemberg, è l’osservatore che determina la posizione dell’elettrone nello spazio , ma non nel tempo. Se si volesse conoscere il tempo,non conosceremmo quella dello spazio o almeno solo nella forma probabilistica. Nel vuoto quantomeccanico del fisico Massimo Corbucci non esiste tempo, mentre invece dalla tavola periodica degli elementi da questo generata esiste la creazione e dunque il tempo. Per noi il tempo è lineare, ma se volessimo approfondire l’argomento, vedremmo che è circolare e ,ancora di più,ciclico, come un cerchio, dove tutto ritorna all’origine. Spingendosi ancora oltre vedremmo che il tempo è una spirale,una linea lemniscata, come quella del simbolo dell’infinito o del numero otto e che tempi lontanissimi miliardi di anni luce potrebbero essere vicini quanto un giorno di distanza,proprio come nella spirale di Mobius. E così vale per lo Spazio. Se si immagina la carta di una caramella attorcigliata e poi fatti coincidere la parte iniziale con quella finale, potremmo facilmente comprendere che un punto qualsiasi della carta può trovarsi accanto ad un altro punto inizialmente così lontano. Così ragiona Dio,che ci piaccia o no. Nella visione dantesca del Paradiso la creazione del tempo è data alle gerarchie spirituali, ai cosidetti spiriti del tempo,unitamente ad altri spiriti creatori dell’universo e dell’evoluzione .Il tempo nell’uomo è tripartito,mentre nell’assoluto non esiste. Noi umani lo esprimiamo attraverso il pensiero,il sentimento e la volontà. Così ogni cosa che facciamo è tripartita, poiché in noi vive l’espressione della Trinità: Il Figlio nel Pensiero , Lo Spirito Santo nel sentire e Il Padre nella volontà. Potremo dire : IL TEMPO E’ CREAZIONE E LA CREAZIONE E’ TEMPO: Ne consegue che IL TEMPO E’ LA CHIAVE DELL’ ESISTENZA.

Massimo Marinelli

Psicoterapeuta

Insignito dall’Accademia Tiberina del titolo di Membro Ordinario per il contributo dato alla ricerca scientifica in campo chimico,biologico e psicologico.

Studioso di Storia delle Filosofie e Religioni

IL RUOLO DEL CRISTO NEL PROCESSO DI ASCENSIONE

In tutta la letteratura che leggiamo sui giornali e riviste e sulla rete ,troviamo una grande quantità di informazioni sul cambiamento planetario in atto. Anche la televisione ci inonda di immagini catastrofiche sull’anno 2012,come se veramente dovesse accadere la fine del mondo. In verità ciò che sta per accadere è il cambiamento di un modello di vita che verrà sostituito da un altro modello in cui finalmente la società potrà raggiungere quella giustizia sociale che oggi non esiste sulla Terra. Questo processo si chiama Ascensione e colui che coordina il cambiamento è il Cristo cosmico, di cui nessuno parla. Non è facile conoscere il Cristo, anche se vive nelle nostre coscienze, poiché lo si ritiene patrimonio della religione, mentre in verità Egli rappresenta la guida di tutta l’umanità e non solo di una confessione religiosa, che, per sua natura, ha una visione ristretta della vita e della spiritualità. Per questo vedremo crollare tutti i paradigmi che oggi reggono l’attuale società, incluso religioni,poteri economico e politico,mediatico.

La Terra fino all’anno 1985 aveva una sua propria frequenza vibrazionale, che era misurabile in 7,8 hertz al secondo. In quell’anno accadde un fenomeno di portata universale, non riscontrabile agli occhi degli strumenti in dotazione della Scienza : la convergenza armonica. Questo fece si che la vibrazione della Terra, del sistema solare e della galassia alzassero la propria frequenza. Questo comportò l’accentuarsi dei conflitti tra il vecchio mondo e quello che stava per nascere, generando un incremento nell’essere umano di disturbi e malattie, soprattutto a livello psichico. Attacchi di panico e depressione furono i primi sintomi venuti a manifestarsi, seguiti da un aumento di allergie, tumori e disturbi psicosomatici. La psichiatria, non conoscendo il processo di cambiamento, non è riuscita a trovare una spiegazione logica ma ha attribuito i fenomeni ad una mutazione biologica in atto, senza capirne le ragioni. Ciò in parte è vero, poiché sta mutando quello che i biologi chiamano “ DNA spazzatura “, che teoricamente non dovrebbe avere nessuna utilità, mentre in realtà possiede tutti i codici per una nuova ristrutturazione dell’essere umano.

L’attuale frequenza della Terra si aggira attorno ai 12 hertz al secondo e presto toccherà i 13 hertz, nel momento in cui avverrà il Punto Zero, cioè il cambiamento. Questo non vuol dire che improvvisamente scomparirà la vecchia realtà e che di colpo ne vedremo una nuova, più bella ma che il cambiamento sarà divenuto irreversibile e chi si opporrà ad esso non potrà più vivere in questa dimensione. Sarà avvenuto il passaggio dalla terza alla quinta dimensione, mentre la quarta sarà solo transitoria. Già nel 2016 potranno sorgere i primi accenni del nuovo modello, che si chiamerà modello ad otto, secondo una struttura evolutiva a spirale, o modello a fiore della vita. Crollerà il modello a piramide, basato sui poteri delle gerarchie, siano esse religiose, politiche ed economiche .Le attuali classi dominanti ,secondo principi egoistici di sfruttamento, scompariranno per essere sostituite da individui illuminati che agiranno solo nella prospettiva del bene comune. Ciò che avverrà sarà una ridistribuzione della ricchezza, per buona pace di coloro che oggi detengono la quasi totalità del beni, accumulati con la manipolazione e l’inganno, a discapito delle classi meno abbienti. I Principi che reggeranno la nuova umanità saranno quelli della compassione,solidarietà,condivisione,uguaglianza e fratellanza. I valori umani saranno ripristinati ed il regno di Dio sarà realizzato sulla Terra. La verità, cioè l’espressione della nostra natura divina in un corpo umano, sarà resa manifesta. L’amore sarà la sorgente da cui scaturiranno tutte le iniziative, nel rispetto del potere creativo che l’uomo possiede. La Pace regnerà sulla Terra. La rettitudine sarà il comportamento abituale, poiché gli uomini la riconosceranno, senza eccessivo bisogno di ricorrere a leggi sociali, se non per casi eccezionali. La non violenza sarà la condizione abituale di vita, poiché saranno bandite le guerre e persino gli animali non saranno più sacrificati per la nostra alimentazione. Questo programma di ordine spirituale avrà la sua piena realizzazione a partire dall’anno 2050. L’umanità nella sua globalità farà parte di una fratellanza più ampia a carattere galattico, poiché incontrerà altre specie di esseri viventi con cui condividerà l’amore per la verità e per Dio. Le parole pronunciate da Gesù 2000 anni fa giungeranno a compimento.

Cerchiamo ora di focalizzare la nostra attenzione sul ruolo del Cristo nel processo dell’ascensione. Il Cristo è il Logos, il principio creatore che è presente in noi come co-creatori dell’universo. Esso è il pensiero, il Verbo, il suono che ha dato origine alla creazione, l’Om degli orientali. Il suono o vibrazione si suddivide in 22 archetipi che rappresentano i principi della creazione e le lettere dell’alfabeto. Quando gli archetipi si assemblano formano le idee o concetti che si manifestano attraverso la parola. Se espressi in forma geometrica formano i solidi di cui possiamo vederne una sintesi nel cubo di Metatron, l’arcangelo principe della Kabalah. Il 9 di Settembre dell’anno in corso è stato attivato il cristallo verde a dodici lati, posto sotto terra nell’Arkansas- Stati Uniti. Questo ha comportato l’attivazione della coscienza cristica , detta anche coscienza del Santo Graal, che servirà a portare la Compassione tra gli uomini. L’uomo consapevole diventa sempre più capace di essere lui stesso padrone ed interprete della propria creazione,poiché conosce le leggi del pensiero che tutto crea. Quell ‘uomo detiene il segreto del Cristo interiore. Noi siamo ciò che pensiamo e se diventiamo capaci do orientare il pensiero attraverso una fantasia morale, diventiamo padroni della nostra esistenza. Tutto è regolato dalla legge di attrazione, per cui noi attiriamo esattamente ciò di cui abbiamo bisogno per imparare a comprendere il senso della libertà. Se per noi esiste il paradigma della malattia, quella sarà la risposta che riceveremo. Se siamo capaci di credere nell’abbondanza sotto qualsiasi forma desideriamo, saremo circondati dall’abbondanza. Se non vogliamo esprimere desideri, assaporeremo il gusto del Dio vuoto, come era e come sarà alla fine dei tempi. Noi siamo una espressione di Dio che manifesta se stessa attraverso i propri desideri, siano essi coscienti o meno. Tutto vive nella legge di causa ed effetto, per cui ciò che manifestiamo ci ritorna indietro per farci acquisire la consapevolezza che noi siamo angeli in forma umana.

L’universo è formato da sette superuniversi. Il nostro superuniverso si chiama Orvaton e comprende centomila universi. Il nostro universo si chiama Nebadon( Queste sono terminologie angeliche ) ed il reggitore del nostro universo è il Cristo. Lucifero faceva parte di un altro universo ma volle entrare nel nostro per sperimentare un autonomia rispetto alla creazione Voleva entrare sulla Terra, poiché il nostro pianeta sul quale abitiamo rappresentava un seme speciale della creazione, dove veniva introdotto il libero arbitrio,come esperimento che il Cristo realizzava nel processo dell’evoluzione cosmica. Cristo volle sperimentare la sua azione, non riconoscendone la sua vera natura. Pertanto permise che lui agisse sull’uomo , rendendolo sottomesso alle forze luciferine. A tal punto fu facile gioco che gli Anunnaki, una stirpe proveniente dal pianeta Nibiru, entrassero sulla Terra per estrarre oro, metallo che serviva al loro pianeta. Questa stirpe malefica estrasse oro in Africa, finchè si accorse che una scimmia umanoide, Homo sapiens, poteva essere clonata con la loro stirpe per creare una discendenza di semidei da utilizzare per l’estrazione del metallo. Ne nacquero le chimere ed i giganti, esseri viventi sperimentali, in attesa della forma definitiva della specie umana. Gli anunnaki presto sottomisero l’intero pianeta ,detenendone le leggi scientifiche ed economiche,che ancora oggi detengono attraverso la loro discendenza, riconducibile a quanto si avvale nelle più ristrette forme di sionismo. La Terra,da pianeta esperimento per il libero arbitrio avente lo scopo di introdurre la libertà e la compassione nell’universo, divenne il pianeta del dolore e della sofferenza, conoscendo la malattia e la morte, realtà sconosciute nel resto degli universi. Valle di lacrime fu l’appellativo che si legge nei testi della tradizione cattolica, valle che presto, ma non subito, si trasformerà nella valle dell’amore. Cristo ha definitivamente ripreso il comando durante il processo del cambiamento e porterà a termine il suo compito,lasciandoci vivere questi tempi della Rivelazione, altrimenti detti dell’apocalisse. L’umanità è in fase di risveglio e ai pochi risvegliati attuali si aggiungeranno miriadi di individui che si riconosceranno nell’avvento della nuova era. Gli Anunnaki o rettiliani, figli del dio serpente se ne andranno e l’umanità sarà liberata da millenni di schiavitù. Questa è l’ascensione, la preparazione all’età dell’oro, di cui Cristo sarà il reggitore. Egli sarà visibile per tutti coloro che ascenderanno mentre Gesù, che fu l’incarnazione del Cristo avvenuta due millenni orsono, tornerà per progettare le tappe future dell’evoluzione. Gli uomini dovranno riconoscerlo, poiché non si presenterà con la stessa forma di duemila anni fa a cavallo di un somarello ma verrà in forma moderna e futuribile.

Dal punto di vista geologico, la Terra è composta di due vortici energetici, a Nord con la punta rivolta verso ovest e a Sud con la punta rivolta verso est. I vortici si incontrano al centro e determinano la rotazione della Terra in senso antiorario. Presto il loro moto si fermerà e la rotazione della Terra avverrà in senso orario, determinando una serie di trasformazioni geologiche e climatiche, già in corso per l’effetto della ridotta rotazione dei vortici magnetici. Al fenomeno è da aggiungere la probabile cessazione temporanea dell’attività magnetica del Sole, in concomitanza con altre trasformazioni nell’interno del sistema solare e della galassia, che includono un riscaldamento globale ed una piccola glaciazione per la Terra.

Quello che avvenne nel mistero del Golgota, quando Gesù, ormai divenuto in toto il Cristo,versò il suo sangue sulla Terra, apportando in modo definitivo una trasformazione all’aura del pianeta, sta ora per essere completato. Dopo l’epoca lemurica, in cui fu introdotto l’ego come principio attivo della separazione e dell’autocoscienza nell’uomo, e dopo l’epoca atlantidea, la cui fine avvenne nel diluvio universale, sono giunte le varie epoche successive. In quella paleo indiana gli uomini cercarono un ritorno alla spiritualità attraverso l’insegnamento dei rishi e dei Veda,guardando al sole come ad una divinità che un giorno si sarebbe dovuta incarnare sulla Terra, che essi chiamarono Visva Karman. Nell’epoca persiana in cui gli uomini cominciarono a lavorare la terra, lo sguardo fu rivolto ad Ahura Mazdao, attraverso l’insegnamento di Zaratustra, cioè all’aura del sole. Nell’epoca egizia di Ermete trismegisto il sole divenne Osiride e la realtà femminile Iside,che teneva in braccio il figlio e con il piede reggeva la falce della luna, schiacciando la testa al serpente. Il figlio era Horus, il figlio di Dio .In Grecia il dio scendeva nel pantheon,apportando la perfezione divina alla fisicità.( Nei tempi cristiani, colei che fu Iside divenne Maria, la madre di Gesù e nei secoli successivi il culto alla Madonna divenne importante, tale da compensare l’eccessivo materialismo dell’era cristiana.) Prima dell’avvento del cristianesimo, fu il dio Mitra che sconfiggeva le forze inferiori rappresentate dal toro ed infine in Gesù di Nazareth l’aura del sole si incarnava e quell’aura era il Cristo reso manifesto, adempiendo a quanto detto nel vangelo di Giovanni “ Ed il Verbo si fece carne ed abitò fra noi.”La città di Roma ed il suo impero doveva rappresentare l’inizio della diffusione della buona novella” Cristo è sceso tra di noi ed è risorto. Così presto risorgerà l’umanità, caduta nella prigione dell’ignoranza e del materialismo”. Quell’epoca annunciata è quella attuale ed i tempi sono quelli che tutti stiamo vivendo ora, quelli della Rivelazione, i tempi del ritorno del Cristo .

Dunque questa è l’epoca della Pentecoste universale,la discesa dello Spirito Santo nella forma della nuova consapevolezza, dove l’umanità riacquisterà il ruolo che le appartiene. E’ l’epoca in cui l’energia femminile giungerà copiosa sulla Terra e riequilibrerà la polarità con l’energia maschile, che da millenni agisce in modo unilaterale sul pianeta. Le apparizioni mariane, come quella di Medjugorie e tante altre stanno a dimostrare la preparazione al ritorno alla spiritualità nella figura del Cristo. Il Santo Graal, la coppa che porta il sangue di Gesù, simboleggia la nuova coscienza cristica o cristallina, di cui i bambini della nuova era sono portatori. L’energia dello Spirito maschile si unisce alla coppa femminile per apportare visibilmente la nuova rivelazione. I misteri svaniranno e la consapevolezza sarà rappresentata dall’Io Sono, centro degli assi verticale ed orizzontale.

Noi siamo nell’essere e ci manifestiamo nell’apparire. Noi ed il Padre celeste siamo Uno .L’equilibrio tra il pensiero, il sentimento e la volontà rappresenteranno la meta da raggiungere, secondo una nuova filosofia della libertà.

Questa non è un’utopia ma esattamente quello che stiamo per realizzare.

Massimo Marinelli

IL CRISTO E I DUE GESU’

In principio era il Verbo ed il Verbo era presso Dio ed il Verbo era Dio. Ed il Verbo si è fatto carne ed abitò tra noi….E la Luce risplende nelle tenebre ma le tenebre non l’Hanno compresa.

In principio, come sappiamo, era il Logos, cioè il suono, l’OM, e dunque il Pensiero, l’Idea dell’Universo e tutto era contemporaneo, perché non esisteva il Tempo. . Il Logos era parte della Trinità ma era la Trinità stessa ed il principio della creazione. Il Logos come Cristo si incarnò nel corpo di Gesù di Nazareth e divenne il motore della creazione sulla Terra. Il Logos si manifesta come Luce e risplende dove non esiste la luce, nell’ignoto, che deve essere scoperto, reso cosciente per l’uomo, illuminato. Ma l’ignoto non ama essere rivelato, poiché appare come tenebre e l’uomo non comprende ciò di cui non è cosciente. Ora è giunto il momento della consapevolezza e l’essere umano deve comprendere ciò che finora non ha mai conosciuto. E’ giunto il momento della rivelazione o Apocalisse e le tenebre accoglieranno la luce fino ad oggi oscurata. Dopo la caduta di Atlantide, i popoli si trasferirono in parte nel continente americano ed in parte verso occidente, dove la parte più evoluta giunse in India e Tibet. I rishi diffusero il pensiero della spiritualità originaria attraverso tecniche di ricongiunzione con il mondo spirituale. Ma il materialismo aumentava e gli indiani facevano sempre più fatica a riconnettersi con i mondi spirituali. I persiani accettarono un compromesso e cominciarono a lavorare la terra. Guardando in alto, vedevano l’aura del sole, che chiamavano Ahura Mazdao, contrapposta al principio dell’ombra, che chiamarono Ariman. Anche gli indiani conoscevano l’aura del sole, da loro chiamata Visva Karman. Gli egizi impararono a vivere sulla Terra, attingendo le informazioni dal Cielo ed i greci videro l’espressione divina nell’arte, soprattutto nella perfezione fisica. I romani compresero che l’uomo aveva una sua dignità, per forza propria e non divina. Il materialismo aveva compiuto l’opera della discesa. Torniamo indietro. L’aura del sole, l’insieme degli Elohim, si sarebbe incarnata nel corpo di un uomo e questo lo sapeva Zaratustra ed i magi persiani Quell’aura assunse il nome di Cristo per tutte la generazioni che seguirono e poiché essa era l’espressione del Logos, il Cristo divenne l’espressione del Verbo e Gesù Cristo il Verbo incarnato.

Nel vangelo di Matteo troviamo descritta la genealogia di Gesù,a partire da Abramo per 42 generazioni. Quando si arriva a Salomone si può notare che ha due figli, David e Natan, che divennero il primo re e l’altro sacerdote. La genealogia prosegue, seguendo Da vid fino a Giuseppe . Gesù nasce a Nazareth, poiché la famiglia possedeva una casa. Tre saggi persiani portarono a Lui oro , incenso e mirra, in onore all’incarnazione di Zaratustra,che loro aspettavano da tempo come profeta della discesa dell’aura solare nel corpo di un uomo. Gesù era figlio di Giuseppe, ma i suoi corpi eterici ed astrali erano quelli di Mosè ed Ermete trismegisto L’Io era quello di Zaratustra.Nel Vangelo di Matteo troviamo svelati i misteri del Tempo.

Nel Vangelo di Luca abbiamo 77 generazioni, a partire da Adamo, Salomone e poi Natan , fino a Gesù. Gesù nasce a Betlemme, è povero ed è puro nelle forze dell’amore, assistito dalla luce del Budda Abbiamo dunque due Gesù con due genitori diversi. Al compimento del dodicesimo anno del Gesù descritto da Luca, l’Io del Gesù di Matteo si trasferisce sull’altro,che acquisisce, oltre all’amore, la sapienza. Il Gesù di Matteo muore e così il padre e la madre del Gesù di Luca. Giuseppe e Maria superstiti si uniscono e successivamente muore anche Giuseppe. Gesù al trentesimo anno diviene il Cristo , fino al mistero del Golgota, in cui versa il Suo sangue sulla Terra , trasferendo la coscienza del Cristo dal Sole alla Terra, adempiendo così al più grande dei misteri cosmici. In Luca troviamo svelati i misteri dello spazio.

Il Verbo ha manifestato il Suo compito. A Noi proseguirlo. Fratelli, Risvegliamoci !

Massimo Marinelli

IL MIRACOLO SIAMO NOI : MANUALE DI PSICOLOGIA SPIRITUALE

di Massimo Marinelli
COME RICONOSCERE IL CRISTO INTERIORE

( Liberamente ispirato a “ Un Corso in Miracoli )

INTRODUZIONE

Gli obiettivi che questo testo si prefigge sono quelli di introdurre i lettori ad un sentiero della conoscenza,adatto per questi tempi. Ispirato dal “ Corso in Miracoli”, vuole rendere accessibile una informazione che penetri nell’interiorità dell’uomo,per svincolarlo da quelle superstizioni e credenze ,che ne limitano l’orizzonte spirituale .L’uomo è figlio del suo pregiudizio e le malattie psichiche ,energetiche e fisiche, nonché il suo comportamento dipendono dalla scarsa conoscenza di se stessi. In questi tempi storici di cambiamento cosmico,non si può più essere vincolati da vecchie forme di pensiero ma va acquisita la consapevolezza che siamo noi i creatori della nostra vita e gli unici responsabili del proprio destino.

Il linguaggio che adotteremo è quello tipico della tradizione cristiana ma con un ottica completamente diversa,totalmente svincolata da paradigmi obsoleti non più praticabili. Nel periodo dell’anima cosciente bisogna ricercare L’ Io Sono, il Cristo interiore che ci guida nel percorso della vita. E’ un manuale di guarigione, una psicoterapia spirituale che ognuno può fare con se stesso, essendo ciascuno l’unico maestro e l’unico discepolo. La creazione che ne consegue dipenderà solo da noi.

Ciò che si vuole ricercare è la realtà,prima ed ultima ed in verità l’unica, poiché ciò che noi sovente chiamiamo realtà altro non è che illusione, che mai potrà arrecare pace e certezza. Nel modo del tempo e dello spazio vige la percezione, che è la rappresentazione della realtà, secondo l’interpretazione dei nostri sensi,che conoscono solamente la scarsità,la dualità e la morte. Nell’Io Sono niente è separato dall’Uno,tutto è pura esistenza,conoscenza e beatitudine. La vita che agli occhi di chi soffre appare nemica viene rilasciata,non più controllata ma perdonata.. Agli occhi dell’Uno non esisterà più malvagità, distruzione,cattiveria,invidia e disperazione. Quello che chiamiamo peccato diverrà pecca, errore,allontanamento da ciò che è vero. Sarà mancanza di conoscenza ,di verità e di amore ma non una cattiveria da punire. La coscienza cristica rappresenta l’unica forma possibile che possiamo esprimere, l’unica realtà che non si è mai allontanata da noi stessi. E’ il nostro Se superiore,eternamente se stesso e pieno solo di Amore. Ascoltare il proprio Se vuol dire ascoltare la sua voce, lo Spirito Santo che ne è l’espressione. Vedere il mondo dei sensi è vedere la percezione ed il limite che essa impone. Accettare la mente come riflesso del corpo vuol dire cadere nella trappola dell’illusione, ma vedere la mente come la voce dello Spirito Santo vuol dire imparare a comunicare con Dio e con il mondo. Solo così si avrà la visione del Cristo interiore, altrimenti offuscata dalla percezione. Attraverso gli occhi del Cristo, ogni uomo diventa nostro fratello ed il suo bisogno diventa il nostro bisogno,la sua strada diviene la nostra strada. Perdonare il mondo vuol dire amare il mondo, l’umanità e noi stessi.

IL SIGNIFICATO DELLA GUARIGIONE

IL PENSIERO PURO

Comunemente l’uomo utilizza il pensiero per discernere le azioni quotidiane,i bisogni primari e secondari ed i rapporti affettivi. Questo tipo di pensiero nasce dalla necessità, è un pensiero riflesso,non libero e non ha nulla di spirituale. L’uomo che segue le vie dello spirito si avvale dell’intuizione e dell’ispirazione. L’intuizione è una realtà spirituale che pervade improvvisamente la sfera della coscienza mentre l’ispirazione è un orientamento umano verso un obiettivo predeterminato. Il ricercatore spirituale ha bisogno di entrambe le due forme di rivelazioni per ricondurle alla sfera dell’azione o del libero volere .Quando l’essere umano è centrato nel proprio Se interiore è permanentemente in contatto con lo Spirito, divenendo strumento del progetto divino. Le forme di pensiero che egli adopera sono pensiero puro, svincolato dal risultato e concepite come verità.. Ogni pensiero puro è dotato del dono dell’equanimità, essendo vero e pertanto similare a tutti i pensieri veri intuiti da ciascun uomo di qualunque estrazione religiosa, livello culturale e razza,età anagrafica. I bambini esprimono più facilmente la verità degli adulti in quanto non vincolati da sovrastrutture e stereotipi. Il Pensiero nasce sempre dalla stessa fonte , il Se superiore e ciò che esprime è sempre un atto di Amore. Non conosce tempo e spazio e si manifesta sempre al bisogno, secondo il livello evolutivo dell’interlocutore e le condizioni storiche e culturali del momento. Per accedere al pensiero puro occorre che l’Anima sia purificata da desideri e pregiudizi, sia finalizzata all’amore verso se stessi e verso gli altri. La Preghiera è una forma di pensiero puro,perché mette in comunicazione il Creato con il Creatore. Dare e ricevere sono manifestazioni dell’abbondanza dei doni divini. Chi dona riceve forza interiore e così chi riceve. Il Pensiero vive in una realtà extrasensibile ed ha il potere di guarigione. Esso regola la percezione e la riordina nella giusta prospettiva. La malattia ed il disordine mentale non sono altro che disordini del pensiero. Il Pensiero puro riallinea la percezione e crea la guarigione o miracolo. Chi sa pensare sa disfarsi dalla paura, che fa parte dell’ignoranza,sa disidentificarsi dal corpo e sa identificarsi con lo spirito. La mente deve solo liberarsi dagli errori di percezione per riconquistare la sanità mentale. Lo Spirito Santo è la voce del pensiero puro. Separa il vero dal falso perché percepisce l’insieme e non le parti. Sa individuare l’errore perché lo percepisce come falso e non lo integra con la visione del mondo, in quanto non gli appartiene. Il Pensiero altri non è che il Cristo interire che comunica con lo Spirito Santo, che ne è la voce. Non ha tempo ed è trasceso solo dalla Rivelazione detta anche intuizione spirituale.

LA RIVELAZIONE

Quando si parla di se stessi è in uso catalogare i bisogni fisici e animici come Se inferiore mentre le verità spirituali come Se superiore. Sinonimo del Se superiore è il Cristo interiore , detto anche IO Sono. L’intuizione spirituale o Rivelazione non prevede le forme di dubbio o paura. Unisce direttamente a Dio mentre la sua forma unisce al fratello. E’ di carattere strettamente personale e non è assimilabile alle rivelazione di altri individui. Si percepisce come coscienza e spinge all’azione solo attraverso un deliberato atto creativo del pensiero. La Rivelazione è già perfetta e non necessita di atti devozionali verso entità superiori ,in quanto percepisce le altre entità secondo un principio di assoluta eguaglianza. La separazione tra Dio Padre ed il Figlio è solo provvisoria, perché legata al tempo, che in verità non esiste. Il Se parla all’IO,come dire Dio parla a te.

EVOLUZIONE

Agire nella consapevolezza verso gli altri è agire verso se stessi. Il termine espiazione indica il rilascio dei propri errori per unirsi al proprio Se superiore. L’Io Sono o Se superiore, che poi è ciò che veramente siamo,ci guida a realizzare le esperienze che ci fanno riconoscere gli errori,per poterli rilasciare. Coloro che sono stati perdonati o , meglio ancora, che si sono perdonati, insegnano agli altri a perdonarsi, e questi agiscono attraverso una catena d’amore che rappresenta il vero piano divino dell’evoluzione. Ognuno nel piano divino ha un ruolo, purchè si riconosca. “ Non ci indurre in tentazione “ significa riconoscere i propri errori ed il rilascio è la soluzione. Quando si è prigionieri di un errore di percezione e lo si riscontra su un fratello, si imprigiona l’altro da un pregiudizio da cui è difficile uscirne. “ Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto te “ è un buon suggerimento per regolare la percezione su un sentiero percorribile . La mente è la causa di una corretta o alterata percezione. Quando si vuole creare qualcosa, un rapporto, una conoscenza, la mente può farlo ma è bene che il risultato sia estromesso dalla propria volontà,a meno che non sia diretto dal Se superiore. Solo questo possiede l’esatta conoscenza di tutte le variabili che intervengono ogni volta che si esprime un pensiero o si esercita un’azione.

FUGA

Niente si nasconde agli occhi dell’Uno e questo mette paura. E’ come dire che non si può sfuggire alla propria ombra ma si può solo riconoscerla. Questo atto dona una grande gioia perché finalmente termina il gioco al massacro dell’ipocrisia,che vorrebbe farci uscire malignamente dalla dualità La mente produce dualità e va messa al servizio dello spirito,non viceversa. L’uomo tutto possiede perché l’Io Sono vive nel regno dell’abbondanza e la scarsità esiste solo perché non riconosce se stesso. Vincere la morte vuol dire vincere l’illusione della morte, che non esiste nel Se che è eternamente uguale a se stesso.

INTEREZZA

Creare è il compito dell’essere umano. Non riconoscere questa verità induce l’uomo alla malattia e alla depressione. Non credere nella propria creatività induce alla sofferenza e alla mancanza di comunicazione. Tuttavia il potenziale della creatività resta, indipendentemente che lo si utilizzi o meno. Mettere la mente al servizio di Dio è “ Sia fatta la Tua Volontà “. La mente può scegliere qualsiasi cosa, può servire tutti i padroni che vuole ma solo se serve Il Cristo interiore farà la volontà del Padre, perché il Figlio ed il Padre sono una cosa sola. Ogni cosa che il Cristo sceglie è il Padre che la sceglie,come dire che gli uomini devono imparare ad assumersi le loro responsabilità nel processo dell’evoluzione. Se la scelta cade su una realtà illusoria,non voluta dall’Uno, sperando poi che metta radici e diventi buona per l’umanità, si compie una sfida verso Dio ed il risultato della perdita è assicurato.

BISOGNI

I bisogni della natura umana hanno origine dalla separazione dall’Uno e dal percepirsi in uno stato di carenza e non di abbondanza. Questo perché l’uomo ha rinunciato al suo naturale compito di creatore. L’unico bisogno reale è riconoscersi nell’Io Sono, l’Uno da cui deriva tutto il resto. L’Uno è Amore ,senza paura,che implica uno stato di separazione. Credere nell’Uno o nell’Io Sono è già essere liberi,nella misura in cui ci si pone la propria fede. Se credessimo di saper spostare le montagne, lo potremmo fare. Poiché non ci crediamo, non lo possiamo realizzare.

IMPULSI

Guardare fuori da se stesso e pensare di poter aiutare il prossimo, ci induce alla delusione, perché nessuna azione esterna che non sia riconducibile al riconoscimento del proprio Cristo interiore ci può dare vera gioia. Il prossimo, prima o poi, ci deluderà, in quanto visto da fuori,non ci appartiene e solo visto dal di dentro rappresenta un altro se stesso. Il corpo va utilizzato come strumento per l’auto riconoscimento e persino le fantasie della mente sono realtà astratte se non vengono percepite come pause tra un introspezione e l’altra. Le fantasie creano piacere ma sono distorsioni della realtà. Tutto nasce dall’Uno e tutto torna all’Uno,compresa l’umanità. Nessun fratello sarà escluso dal piano divino.

SEPARAZIONE

ORIGINI

Dio crea e tra le sue creazioni c’è l’uomo. L’errore principale che l’essere umano consiste nel non ritenersi perfetto e capace di creare a sua volta realtà indipendentemente dalla volontà di Dio. In effetti l’uomo è dotato di libero arbitrio e può creare realtà imperfette ma queste poi decadono se non in linea con la volontà del Padre. L’uomo che crea da solo crea paura e separazione. In origine non c’era separazione e l’essere umano creava in armonia con Dio. Poi Adamo volle separarsi e da allora la creazione è diventata distorta, ricolma di errori. Solo la conoscenza dell’errore genera armonia e pace ed uno stato di Amore, che è l’unica forma di espressione divina.

RILASCIO

La paura è il segno che si vive nell’errore. Negare l’errore è una incapacità di correggere una percezione errata. Se invece viene negata la verità attraverso la menzogna avviene una creazione malevola e si introduce il male in se stessi,nel prossimo e nel mondo. Occorre che l’errore venga rilasciato, riconosciuto e non più pensato ma abbandonato. In cambio si riceve il dono della libertà dal pregiudizio e dal giudizio sulle cose e sugli uomini. L’uomo liberato dall’errore delle percezioni è un uomo che procede verso un corretto piano dell’evoluzione divina. Il rilascio totale di tutti gli errori implica il riconoscimento della propria santità e la fine del bisogno di rilasciare ulteriormente. L’uomo mite, finalmente libero, erediterà la Terra e farà la volontà di Dio.

ALTARE

Ci si sente separati da Dio per proteggere i bisogni corporali. Questi non vanno cancellati ma il corpo per intero va visto come un altare di Dio. Tale riconoscimento permette al corpo di essere accettato nel giusto valore, non più separato dallo spirito ma avente con esso un’unica funzione. Una fiducia nell’unicità della nostra persona,come emanazione della volontà divina, permette il perfetto rilascio degli errori e il contatto permanente con il proprio Se interiore. Il mondo viene visto come uno strumento per guarire dalla separazione,percependo infine l’unità con il tutto.

GUARIRE

Un corretto pensiero permette il rilascio degli errori e il raggiungimento della guarigione. L’uomo guarito è libero dalla paura, perché è ciò che è,senza pregiudizi o maschere. La mente è capace di errore,perché può creare, mentre il corpo non può creare e pertanto non può sbagliare. La malattia fisica è sempre una malattia della mente e la medicina fisica è sempre una forma di credenza nella magia. La materia non può creare ma la mente può creare un malfunzionamento del corpo, che va considerato uno strumento per l’apprendimento della mente. Ogni farmaco è una forma di magia, che può essere tollerato perché non si riconosce il potere del pensiero. Il farmaco ha un valore temporaneo che viene riconosciuto fino a quando la mente non si sia riappropriata del suo potere.

RESPONSABILITA’

Chi adopera correttamente il pensiero può aiutare gli altri ma se dubita di se stesso non può che far uso a strumenti corporei come i farmaci. E’ bene che l’operatore non risvegliato alla consapevolezza si affidi a strumenti esterni, altrimenti potrebbe arrecare molto danno agli altri. Colui che cerca deve costantemente rilasciare i propri errori e deve essere responsabile di questo cammino. Per il resto non può sentirsi responsabile del risultato, perché non conosce il reale scopo del suo intervento. La mente deve risvegliarsi; non il corpo che è materia né lo spirito che è sempre uguale a se stesso. Per ottenere la guarigione, bisogna essere orientati sulla carità, che è l’elemento temporaneo della guarigione. Guarire ha valore solo nella dimensione del tempo e così la carità. Fuori dal tempo tutto è perfetto e non c’è guarigione e carità. Quando si vede l’altro e gli si dona la propria carità lo si deve fare come se l’altro fosse già perfetto, fuori dal tempo ,oltre l’imperfezione, come fosse un altro se stesso, un altro Cristo. Questo perché la carità vede solo ciò che è perfetto e l’amore perfetto verso se stessi diventa amore perfetto verso l’altro ,in quanto non ne distingue la differenza.

REGOLE

Chi agisce nel pensiero puro e nella carità non si preoccupa della realtà di ordine inferiore, come ad esempio provvedere alla propria sussistenza. Unico compito è guarire, cioè aiutare gli altri,sempre nella mente corretta. Bisogna sempre perdonare e mai giudicare nella corretta percezione derivata dalla mente corretta. Una mente sbagliata genera una percezione errata e al posto della guarigione ottiene confusione ed uno stato di vuoto. L’uomo nella dimensione temporale esiste accanto e per l’altro. Fuori dal tempo coesiste in Dio. Ecco alcuni principi per chi si riconosce nel ruolo di aiutatore 1)Essere veramente di aiuto 2) Rappresentare il Padre 3) Non preoccuparsi delle parole che si pronunceranno 4) Il Padre è sempre presente 5) Offrire la propria disponibilità per la guarigione di se stessi e degli altri.

PAURA

La Paura sembra essere fuori controllo. Essa nasce dall’aver percepito esperienze corporee nel piano della mente,che vuole controllarle. Così facendo , si cerca di controllare la paura,anziché affidarla al Se superiore. Nel solo atto di rilasciare la paura al Se, questa scompare perché nel Se essa non può esistere. Il pensare corretto fa immediatamente scomparire la paura,poiché nel Se non c’è bisogno di cambiamento, essendo il Se perfezione. Chiedere al Se di liberarci dalla paura implica una sfida. Bisogna chiedere quali sono le condizioni che l’hanno generata. Chiedere di fare qualcosa che non si vuole genera conflitto, che deve essere risolto. Altrimenti si percepisce uno stato di rabbia, che causa una proiezione fuori dal proprio Se. Bisogna tener presente che la mente è sempre attiva e non cessa di esistere nemmeno per un attimo. La mente genera il pensiero che ha il compito di creare costantemente, in quanto l’essere umano è creatore per volontà divina. Ciò che si crea dipende dal proprio livello di consapevolezza. Nessun pensiero è privo di effetto, sia esso futile o profondo, materiale o spirituale. Dove si indirizza il pensiero, lì sarà la nostra dimora.

CAUSA ED EFFETTO

Il Se o Io Sono non può interferire per modificare i pensieri che generano paura. Se potesse fare ciò, renderebbe una violazione al libero arbitrio. La legge più importante che esiste è quello della causa ed effetto. Noi siamo gli unici responsabili dei nostri pensieri e delle nostre azioni. Per ognuno di questi si mette in movimento una causa,che genera un effetto,che diviene esso stesso causa di un successivo effetto. Così si forma il destino, di cui noi siamo gli unici responsabili. Dio è la causa prima come noi ne siamo il Suo effetto. Ogni effetto indesiderato richiede il riconoscere la causa che l’ha generato. Solo in questo modo l’effetto cesserà di esistere.

GIUDIZIO

L’uomo è stato creato da Dio e ogni volta che lo dimentica entra nella superstizione e nella magia. Le forme pensiero che l’uomo quotidianamente adopera sono magiche,perché crede che le sue creazioni non dettate dal Se superiore sono vere. Questo incute uno stato di paura, per cui si teme di dover essere giudicati per queste false credenze. In realtà la condizione di Giudizio esiste perché la si desidera, per ritornare nella corretta percezione. L’umanità che aspetta di essere giudicata crea il Giudizio Universale, che avviene nel tempo per ciascun essere umano che non abbia rilasciato le proprie paure. Ciò che resterà alla fine saranno solo la creazioni che saremo capaci di accettare, rifiutando le altre come non vere.

L’INNOCENZA

RILASCIO SPONTANEO

Il rilascio nella tradizione cristiana sembra essere avvenuto nella crocifissione. Questo comporta accettare la sofferenza come un dono di Dio. In verità il rilascio è avvenuto nella Resurrezione ed è su questo tema che il ricercatore spirituale deve indirizzare la sua ricerca Non è il castigo ma il perdono a redimere l’uomo e nemmeno il sacrificio è un concetto che appartiene a Dio. “ L’ Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo “ non è il simbolo della sofferenza ma dell’innocenza, che, una volta raggiunta,farà si che l’agnello viva accanto al leone. Nell’innocenza vive la saggezza, che è incapace di proiettare e di creare il male. Risorgere dall’errore vuol dire essere nella grazia dell’innocenza.

VERA PERCEZIONE

Per essere innocenti bisogna esserlo totalmente, altrimenti una innocenza parziale può sembrare essere sciocchi. Chi è innocente sa aver fiducia nell’altro come espressione della divinità, perché sa che agli occhi di Dio tutti sono uguali. Dio opera negli uomini attraverso la Sua Volontà, che si manifesta nella mente corretta. Chi vive nella grazia di Dio sa ed è certo di ciò che sa. La percezione che crea è corretta e non si lascia tentare dall’ignoranza di chi non conosce. La conoscenza non chiede mai il perché e non fa mai domande. La visione dello spirito è una corretta percezione ma non è segno di conoscenza, che non abbisogna di visioni o di dimostrazioni. Per questo le visioni non durano in quanto proiezioni del Se. La vera conoscenza è puro pensiero e non necessita di azione. E’ fuori dal tempo , è contemporaneamente il principio e la fine. “ Prima che Abramo fosse Io Sono “ e quell’Io Sono è eternamente uguale a se stesso. Il giudizio su un altro è negare la conoscenza perché il Se conosce tutti gli uomini allo stesso modo.

ERRORE

La percezione vale per un livello e non per un altro. Ciò determina il giudizio e la separazione e di conseguenza il conflitto. La coscienza è il primo attore della percezione e riconduce alla percezione di come si vorrebbe essere e non come si è. Per cercare di comprendere, pone domande senza ottenere le risposte. Questo è l’ego, eternamente alla ricerca di se stesso. L’ego è separazione perché crede di avere creato il mondo. Vuole ricondurre la percezione alla verità ma fallisce perché non ha creato lui la verità ma solo la separazione. Cercare di conoscere non è un desiderio di Dio ma una modalità della mente di ritornare all’Uno. Tuttavia è sempre lo spirito che muove la ricerca. Il Se non percepisce né la mente né il corpo e chi si identifica con uno di questi poli percepisce lo spirito come una minaccia,perché annulla l’ego. L’errore non si contrasta con la conoscenza, ma solo con il rilascio. “ Molti sono i chiamati ma pochi gli eletti “ vuol dire che la conoscenza è aperta a molti ma pochi sanno ascoltare la voce dell’Io Sono. Creare non è fare in quanto l’ingegno è un artificio ideato per riempire la mancanza di conoscenza. Cambiare l’immagine di se stesso riconosce che l’immagine è un simbolo e che cambiare abito non è conoscenza, che è stabile e sempre uguale a se stessa. Interpretare la conoscenza non è conoscenza ma percezione. La Preghiera è una richiesta ed ha valore solo nel perdono e nel rilascio, altrimenti è solo percezione. Chi sa non prega in quanto Dio esaudisce immediatamente le sue richieste. “ Dio ha creato l’uomo a Sua immagine e somiglianza “ vuol dire che Dio ha creato l’uomo nella stessa natura del Suo pensiero. Conoscere una parte di qualcosa è conoscere il tutto. L’individuo che ha compreso tale verità non prega ma mette in comunione con gli altri fratelli la sua natura.

AUTORITA’

Giudicare gli altri comporta il giudicare se stessi. Il giudizio è alla base della separazione e della percezione ma anche della perdita della pace. Ogni giudizio comporta degli effetti perché chi giudica crede di interferire con la realtà mentre sta solo interferendo con la percezione della realtà. Si può vivere senza giudicare anche se ciò è correntemente ritenuto impossibile. Questo è all’origina dell’illusione della vita. Chi si sente stanco si giudica stanco, chi ride degli altri è perché li ritiene privi di valore, chi ride di se tesso deve ridere degli altri perché non può sentirsi più svalutato degli altri. Chi giudica ha paura perché sa che poi sarà giudicato egli stesso. Dio non giudica perché è solo misericordia e la giustizia è un espediente temporaneo per raggiungere la misericordia. L’ego fa si che ognuno si ritenga l’autore di se stesso e che le sue creazioni siano vere. Questo è il problema dei problemi, la radice di tutti i mali. Il senso di colpa è la percezione di aver usurpato il potere di Dio mentre in verità è stato solo dimenticato. Negare che Dio sia il Creatore vuol dire negare se stessi ed affermare il dominio dell’ego.

FALSA IMMAGINE

Credere che un pensiero errato sia debole è una falsa interpretazione. La bugia e la menzogna hanno forte potere sulla mente, che non si riconosce nel Se. Il Diavolo è un concetto di quanto forte sia il potere della mente. L’albero della conoscenza del bene e del male implica il concetto di separazione. Non è la conoscenza che inganna ma la percezione. Solo l’unità della conoscenza libera dal conflitto. Non è l’ego che ha creato il mondo ma il Se e nel Se tutto è Uno.

ILLUSIONI

INTRODUZIONE

L’uomo che ama il proprio fratello vive in una coscienza ispirata, non è mai affaticato ed è centrato su se stesso. Considera il sacrificio come l’ultimo pegno da pagare per la propria liberazione ma non lo considera come il suo vero obiettivo.

APPRENDIMENTO

Chi insegna sa anche apprendere dagli altri e chi ha bene appreso diviene a sua volta insegnante. Condizione base per apprendere o insegnare è la conoscenza del proprio ego. Lo spirito non conosce l’ego e non è in comunicazione con lui mentre l’ego può imparare a riconoscersi perché laddove cede il passo alla luce,esso scompare. Chi insegna deve avere come obiettivo la trasmissione della consapevolezza all’allievo nella prospettiva che l’allievo nel domani non debba più aver bisogno dell’insegnante. L’ego invece tende a rendere l’allievo dipendente e a non lasciarlo andare. Questo deve essere evitato. Non è importante insegnare o imparare ma essere in corrispondenza con la volontà di Dio. La pazienza è la virtù dell’insegnante ma anche dell’allievo ed ha come proposito non quello di cambiare la realtà ma quello di accettarla così come essa è, con tutte le sue contraddizioni, che servono proprio per acquisire la consapevolezza. Dio è inevitabile ma l’ego si propone di farlo, poiché lo teme e ne ha paura. Amore e paura non possono coesistere, così come Dio e l’ego. Nel conflitto occorre esercitare l’arte della calma e riprendere il contatto con lo spirito, che è l’unica verità. Lo strumento è l’umiltà che scaccia l’ego e ripristina il contatto con Dio.

FALSA AUTONOMIA

Apprendere non vuol dire conoscere perché per conoscere deve terminare la fase di apprendimento. “ Dare per avere”è una legge dell’ego,che considera il donare come una perdita di qualcosa che si possedeva e che non si ha più. In tal senso il sacrificio viene visto come una sofferenza e la scarsità come la legge che regola la vita. Nel mondo della consapevolezza tutto è abbondanza, perché non c’è sacrificio di alcunchè. Persino l’autostima è una realtà dell’ego,che ripone la propria fiducia su se stesso,divenendo tuttavia più tollerante verso gli altri. L’ego vive di confronti e paragoni, non conosce l’uguaglianza e la carità. Cerca costantemente di sopravvivere attraverso i desideri, che ne devono confermare la realtà .L’ego si identifica con il corpo e desidera gratificarlo, ma chi decide per questo è la mente, che così cade nella trappola dell’illusione. Poiché resta insoddisfatto, cerca il riconoscimento dallo spirito, che non può avvenire perché lo spirito non conosce l’ego,essendo immacolato. A tal punto subentra la depressione fino alla disperazione. Per sfuggire a la situazione drammatica creata dall’ego, l’uomo crea i miti, che hanno sempre raffigurazioni spaventose. Il mito nasce con l’origine dell’ego e la magia con i poteri che ad esso sono collegati. L’esercizio del potere dell’ego sulla luce si può definire “ lotta per la sopravvivenza “, che si esercita con il giudizio sulle cose e sugli uomini. La percezione corretta elimina il giudizio ed avvia il percorso alla conoscenza.

AMORE

“ Il regno dei cieli è dentro di voi “ non è inteso che dentro il corpo esiste una realtà aliena ma che quella realtà è la vera identità e che l’involucro è solo una maschera. La separazione è la ragion d’essere dell’ego che vuole far credere che la vita abbia un inizio ed una fine. Ecco dunque che l’ego vive di effimero, di qualunque cosa che ne attesti la sopravvivenza ,come un desidero, un’emozione, un bisogno. Credere in Dio è disconoscere l’ego, che per esistere deve avere. Agli occhi dello spirito essere ed avere coincidono. Avere il Regno di Dio equivale ad essere il regno di Dio. Non è necessario essere triste,ansioso,avere sensi di colpa, essere disperato,scoraggiato,infelice, giudicante. Cristo è venuto la prima volta per ricordarci che tutto ha avuto origine. Cristo viene la seconda volta per farci sapere che il regno dell’ego è terminato e che la mente è guarita. Affidarsi allo Spirito Santo è come voler dire ascoltare la voce interiore del Cristo.

ILLUSIONE

Quando si medita su Dio scompaiono i pensieri sull’ego,che manifesta paura e vorrebbe identificarsi con il corpo. Tuttavia l’ego sente che il corpo non riesce a contenere tutte le aspettative ed i desideri , sostenendo che la mente,che è spirituale, sia parte del corpo. Viene generato un conflitto per cui la mente vacilla e l’ego si identifica con la mente, in una spirale senza fine. L’ego allora si impegna in una serie di attività non essenziali, pur di non riflettere su ciò che è eterno.

RICOMPENSA

Non si può sfuggire all’ego, umiliandolo,controllandolo o punendolo ma lo si può solo riconoscere e orientare i pensieri a Dio. Ciò che bisogna fare è ripetersi costantemente di non essere un ego ed indirizzare le proprie azioni verso il prossimo. Questa è la ricompensa che Dio dona a gli uomini che lo servono.

COMUNICAZIONE

Quello che gli uomini definiscono come concretezza fa parte dell’ego. Questo comunica sempre in un sistema di attacco e difesa, pronto a difendersi e a proteggersi ogni volta che si sentirà minacciato. Dio comunica invece attraverso la mente che vive in una prospettiva illimitata attraverso la creazione. La rivelazione di pensieri spirituali deve essere rivolta verso il prossimo,in un continuo di creatività che porti l’amore di Dio sulla Terra.

GUARIGIONE
INTRODUZIONE

Guarire è essere felici e vivere nella gioia. Chi è guarito sa amare gli altri come se stesso.

SPIRITO SANTO

La guarigione è un pensiero per cui due menti percepiscono che sono una cosa sola e diventano felici. Non c’è differenza tra essere ed avere,perché ciò che si condivide è un idea, la quale si può donare senza che venga perduta. Anzi, più essa viene accettata, più si rafforza ; più persone vi credono e più forti diventano . Ciò che guarisce è lo Spirito Santo,il Consolatore, che è difficile da comprendere,perché il suo linguaggio è espresso in simboli. Egli è la Mente di Cristo ed è consapevole di ciò che esiste oltre la percezione. Egli è in Dio ed è Dio , essendo parte della Trinità,e ristabilisce nell’uomo la percezione corretta della guarigione, che non è conoscenza ma la giusta strada della conoscenza.

LA VOCE

Guarire non è creare ma riparare, cos’ come lo Spirito Santo scioglie l’illusione della separazione per riportare l’essere umano all’Uno. La voce dell’ego è stata creata dall’uomo mentre la voce di Dio rappresenta il richiamo a ritornare ad essere ciò che siamo realmente,il Regno di Dio. L’uomo può scegliere quali delle due voci ascoltare, in quanto dotato di libero arbitrio, e l’unica voce vera è quella dello Spirito Santo. La sua voce non è arrogante,non cerca il controllo,non attacca,ricorda ciò che siamo,è sempre tranquilla, parla di pace, non incita alla lotta e alla guerra. Incita al risveglio e a testimoniare agli altri la parola di Verità.

LA SALVEZZA

L0 Spirito Santo è il ponte che trasferisce la percezione alla conoscenza. E’ l’idea di Dio e Dio stesso, è anche parte dell’essere umano e ne è l’essenza. E’ il senso stesso della guarigione, il consolatore che porta alla verità. Guardando un nostro fratello, bisogna vederlo con gli occhi dello Spirito Santo, immacolato, come realmente è agli occhi di Dio. Guardare lo Spirito Santo in se stesso attiva l’ego, che innesca un meccanismo di paura. Per questo la visione dello Spirito Santo va condivisa con i fratelli, in modo da ripartirne il peso. Non bisogna rimandare nel tempo l’ascolto della voce interiore, poiché ciò che veramente siamo è senza tempo, e la voce interiore è lo Spirito Santo, che disfa ciò che l’ego crea, riportandoci alla condizione virginale. Vivere nel presente è l’unica realtà, il resto sono illusioni. Vivere nell’ascolto della verità,fa si che l’ego venga reinterpretato verso la conoscenza,che è luce. La Pace è la manifestazione dello Spirito Santo , così come la guerra e la lotta sono le voci dell’ego. Raggiungere l’unione degli opposti è la meta della guarigione,che dona gioia e felicità.

INSEGNAMENTO

Il compito dell’uomo è rilasciare gli errori commessi e questo è il compito dello Spirito Santo. Bisogna conservare solo i pensieri che sono di Dio, che vanno purificati e interpretati nella luce per essere donati. Il dono è l’insegnamento di ciò che si è appreso, nel nome del Figlio di Dio, che è il Cristo interiore. Ciò che si dona ad un fratello, lo si dona al Cristo, poiché ogni fratello nella sua vera essenza è un altro se stesso.

COLPA

Lo scopo dell’ego è incutere paura e porsi in un atteggiamento egocentrico. La paura ha origine dalla colpa,che non proviene da Dio, e la colpa genera sempre scissione. La paura crea il sentimento della punizione ed il castigo e dunque l’immagine che Dio sia malvagio. Da qui nasce l’idea del peccato, che in realtà è solo l’errore, che non viene visto come mancanza d’amore ma come modo di attaccare Dio, ritenuto ingiusto. Il Dio del peccato nega la libertà all’uomo e dunque nega la possibilità del riscatto,della guarigione e della resurrezione. Le religioni nascono in questo modo, in un atto di obbedienza cieca a ciò che si crede essere Dio, ma che in verità è una sudditanza ad un destino funesto, dove Dio non può far altro che punire. Chi crede di essere il creatore della propria vita vivrà nella colpa permanente,se non si sostituiscono i propri pensieri generati dall’ego con quelli dello Spirito Santo. La mente fuori dalla verità crea il proprio futuro,che ritorna immancabilmente all’origina per essere disfatto dal pensiero puro.

TEMPO

Tutti ritornano a Dio e l’attesa che ciascuno ritorni al suo stato permanente rappresenta il tempo. L’uomo abita nell’eternità ma crede di abitare nel tempo. Il senso di colpa mantiene l’idea del tempo, il quale inesorabile si accerta che il futuro sia esattamente uguale al passato,sempre sotto il dominio dell’ego. Questo genera paura costante in cui persino le Scritture vengono interpretate come espressioni di una paura gigantesca, in cui il giudizio di Dio verrà come un maglio gigante per punire tutti gli uomini che per mal espressa natura sono malvagi. Distruggere l’ego viene visto come distruggere se stessi e dunque distruggere ogni rappresentazione e la vita stessa, in un mondo dove la disperazione rappresenta la regola e la libertà rimane un’ utopia. E’ inutile e dannoso guardare l’ego e soffermarsi su di esso, perché è solo uno specchio, che restituisce sempre l’ombra della luce e mai la luce stessa. La pazienza è lo strumento per percepire le proprie azioni ed i propri pensieri fuori dal tempo, in un inno sacro che eleva la vita alla pura espressione della volontà di Dio.

DECISIONE

Ecco dunque l’importante decisione che ognuno deve prendere : non affidarsi alla colpa ma a Dio che ci ama e vuole che anche noi lo sappiamo. I guaritori spesso non guariscono se stessi perché non credono nella sanità mentale di tutti i fratelli, che non sono che altri se stessi. Dio non vuole il sacrificio dei suoi figli ma la loro guarigione. Ogni errore che si commette ,toglie la pace. Ogni decisione presa può essere cambiata. Ogni decisione deve essere rivolta alla pace. Ogni decisione sbagliata va affidata allo Spirito Santo che la disfa per crearne una nuova. L’unica vera decisione è permettere allo Spirito Santo di agire. Questi sono gli elementi spirituali a cui bisogna attenersi .

AMORE

INTRODUZIONE

La rabbia è la conferma della separazione, che anziché essere riconosciuta come originata da se stessi, viene proiettata su altri. In realtà, essa trae origine da un sistema di pensiero che non accetta altri sistemi di pensiero e proietta su di essi il proprio diniego.

CROCIFISSIONE

Essa è un esempio ed una esperienza estrema che non occorre più ripetere, poiché Dio non ha generato il dolore. Il sentirsi crocifisso è una percezione errata che genera rabbia e con essa aggressione ed infine paura. Tutto ciò è follia e ne va reinterpretato il senso. Bisogna ricordare che si insegna ciò che si deve imparare per realizzare la propria salvezza. Quello che va insegnato non è la crocifissione, che genera paura e sofferenza, ma che la verità è in ciascuno di noi e non può essere distrutta. Occorre insegnare la Resurrezione, cioè la rinascita ed il risveglio, perché questo è l’insegnamento dei nostri tempi. Il vero discepolo del Cristo è un risvegliato, l’erede della sua nuova chiesa, che rappresenta tutta l’umanità intera. Gesù fu perseguitato ed ucciso, agli occhi del mondo ma Lui ha sempre saputo che questo fu solo a causa delle proiezioni di altri su di lui, non una sua richiesta. Lo Spirito Santo non richiede più quel genere di esperienze ma solo di udire la voce interiore dentro di se e negli altri. Quella voce insegna ad insegnare solo amore, perché è questo ciò che siamo. Gesù non cerca martiri ma insegnanti di verità. Provare gratitudine verso Dio è un buon atteggiamento, anche se Dio non ha certo bisogno di gratitudine, mentre l’uomo che impara ne ha bisogno. Lo Spirito Santo è l’anello di comunicazione tra Dio Padre ed i figli separati.

ALTERNATIVA

La proiezione è il rifiuto dell’altro,sentito diverso da se. Il giudizio e l’attacco verso l’altro ne sono le conseguenze,mantenendo al sicuro il proprio ego. Ogni proiezione crea malessere in se stessi e l’unico rimedio è considerare gli altri degni di amore, lasciando al rilascio dei loro errori il compito di raggiungere l’unità. Nessun figlio di Dio è lasciato fuori, perché il Regno di Dio include tutti ,nessuno escluso. Tornare al Regno di Dio non avviene in tempi futuri, perché in Dio il tempo non esiste, ma avviene ora, nell’attimo in cui si decide di accettarlo. Esistono infinità di ego ma uno è lo Spirito Santo. Ognuno è la luce del mondo e l’insieme di tutte le menti proclama il Regno di Dio.

NON ATTACCARE

La mente proietta se stessa e così facendo si conosce. La mente guidata dallo Spirito Santo insegna ciò che la mente è, cioè la lezione che bisogna imparare. L’unica vera lezione che bisogna insegnare è amore e chi insegna deve essere benevolo, trasmettendo carità e benevolenza,senza sistemi ansiogeni di attacco o protezione. L’amore è pace ed insegnando la pace, la si impara e si riconquista la conoscenza.

RISPOSTA

L’ego parla sempre per primo ma lo Spirito Santo è la risposta. L’ego domanda “ Chi sei ? “ da cui si origina il dubbio. L’ego si allea con il corpo e dice che l’uomo è il corpo, destinato a morire. Questo genera paura, perché l’ego teme la verità. L’ego vuol far credere che la mente fa parte del corpo e che solo il corpo è reale e questo pensiero impedisce all’uomo di riconoscere la realtà spirituale della mente. Lo Spirito Santo ha la risposta : l’uomo è figlio di Dio e fa parte del suo Regno. Il resto è solo un brutto sogno, da cui bisogna risvegliarsi. Credere nelle leggi di Dio è credere che la mente ispirata dallo Spirito Santo crea il Regno. Credere nelle altre leggi è una libertà che viene lasciata all’uomo, non perché le leggi siano vere, ma perché l’uomo le ha create. Insegnare le leggi dell’uomo è insegnare la separazione ed il fallimento della comunicazione.

LEZIONI

Lo Spirito Santo è l’insegnante e dona solamente gioia. Il suo compito è risvegliare i figli di Dio alla verità, non attraverso il dolore ma nella gioia. Vediamo ora le sue lezioni principali :

PER AVERE, DAI TUTTO A TUTTI

Corpo ed ego sono sogni. La credenza comune è che essi svaniscono nella morte ma questa è un’illusione. La mente è vita e la vita è nella mente. La mente può guarire il corpo ma il corpo non può guarire la mente. Essere una sola mente ha significato ma essere un solo corpo non lo ha. Il corpo agli occhi dello spirito è solo uno strumento di comunicazione. Lo Spirito Santo per risolvere il conflitto insegna : Per avere, dai tutto a tutti. Questo genera conflitto ma la decisione di accettare tale prospettiva spetta solo al singolo e , solo dopo che ha accettato, verrà aiutato.

INSEGNA LA PACE ED IMPARALA

Ognuno è ciò che insegna, in funzione del suo sistema di pensiero. Chi possiede un pensiero differente viene percepito come estraneo e pertanto attaccato. Se il pensiero è vero, la verità si espande ma se è falso sarà la menzogna a crescere. L’insegnante deve incentivare la motivazione al cambiamento dell’allievo. La lezione precedente crea conflitto, attraverso l’impossibilità di dare per avere. La risoluzione del conflitto avviene nel cercare la pace,donandola agli altri per acquisirla. Si forma un centro nel sistema di pensiero e questo porta la pace.

ESSERE VIGILI PER DIO E PER IL SUO REGNO

Lo Spirito Santo insegna alla mente a percepire senza giudizio,quindi ad insegnare senza giudizio. Quindi chiede all’allievo di abbandonare tutte le certezze che non sono divine e di centrarsi solo in Dio e nel Regno di Dio,che è il mondo. Se si avverte una percezione di caos,la risposta sarà la coerenza,che scaccerà il caos. Quando è lo Spirito Santo a scegliere , non si può sbagliare. Egli sceglierà per l’allievo la conversione da avere ad essere, imparando che avere si basa sul dare e non sull’ottenere, insegnare vuol dire imparare. La mente che si centra su un unico vero pensiero di riferimento viene protetta e può agire. L’intera umanità diviene il Regno e sul Regno agisce il campo di azione. Non bisogna lasciare spazio al dubbio, altrimenti il sistema di pensiero decade e si genera confusione. Occorre vigilare per mantenere la mente una, non perché Dio ne abbia bisogno , ma perché serve all’allievo. Una mente centrata genera salute e guarigione. Lo sforzo iniziale di voler credere diverrà forza e la creazione sarà senza limiti, aprendo le porte ad infinite possibilità.

DONI

IL PASSO

Così come Dio concede il potere creativo all’uomo,questo lo concede alle sue creazioni. L’ego invece vuole interferire con la creazione non per dare ma per mercanteggiare. Lo Spirito Santo induce al risveglio, ma il passo finale per il rilascio totale delle imperfezioni lo compie Dio stesso. In verità Dio non fa passi perché ciò che Egli crea è sempre stato e dunque la rivelazione di quello che l’uomo è non è mai mutata poiché nell’assoluto il tempo non esiste.

LA LEGGE

La malattia di un fratello lo fa sentire separato mentre l’appartenenza al Regno non è mai stata separata. La guarigione non è altro che la correzione dalla separazione all’unità. La proiezione della mente crea la realtà vera per chi la proietta ,ma se la proiezione viene nel Regno si può dire che è sempre stata. Chi crede di essere ciò che proietta crede di essere un ego mentre nel Regno esiste solo ciò che è sempre stato. Lo Spirito Santo ha il compito di tradurre l’unica verità universale nelle diverse forme, siano esse culturali o religiose, conservandone inalterato il contenuto. La verità si rende manifesta e si estende sempre , perché questa è la più importante legge divina,la sua estensione. Per essere coerenti nell’apprendimento occorre dimenticare le lezioni dell’ego e ricordare quelle dello Spirito Santo.

REALTA’

Dio ha conferito all’uomo il potere di essere creatore. Questo potere è ora dell’uomo che non lo riconosce, poiché ostacolato dall’ego. La vigilanza permette di discernere ciò che viene da Dio da ciò che viene dall’ego, tuttavia il potere rimane. Noi siamo il significato di Dio mentre l’ego vorrebbe renderci separati da Lui, gettandoci nella irrealtà e nella disperazione. Ciò che vale per l’ego è illusione mentre ciò che è vero non può entrare in conflitto,poiché di fatto l’ego non produce alcuna realtà. La fratellanza si percepisce come l’insieme di eguali ed ogni percezione di diversità farà scatenare sempre la competizione,in cui si desidera essere ciò che non si è. Questa è l’idea malsana che genera guerre e divisioni, poiché non vive nell’accettazione e nella comunione di soggetti egualitari. Chi sa di vivere nel Regno non potrà entrare in competizione con alcuno, perché tutti fanno parte della stessa fratellanza. Chi sa resterà sempre calmo ,poiché non vive nel dubbio della separazione me nella certezza dell’unità.

VERITA’

La verità chiede solo di essere riconosciuta attraverso lo Spirito Santo e le leggi di Dio. Anche l’ego impara e lo Spirito Santo utilizza le sue nozioni per condurre un apprendimento verso il reale, indipendentemente dalle modalità usate per apprendere, in quanto strade diverse opportunamente riconciliate conducono all’unità. Le differenze di forma sono solo apparenze, che debbono essere ricondotte alla stessa unica verità. Guarire dal dubbio porta alla certezza che per avere bisogna dare e che le leggi di Dio sono le uniche esistenti. Dimenticare ciò che non si è fa ricordare ciò che si è.

LA MENTE

Il corpo serve come strumento per apprendere. La mente invece comunica. L’ego insegna che il corpo può comunicare e creare, traendo in inganno la mente stessa. Il comportamento sembra agire in accordo con la mente ma bisogna ricordare che si può agire in accordo con ciò in cui non si crede. Insegnare la malattia e contemporaneamente la guarigione crea allievi confusi, che si dissociano dalla fede nel proprio Se superiore. Questo tipo di insegnamento crea conflitto e paura. Essa si manifesta creando sempre eccezioni e dissociazioni, mentre la guarigione rende sereni, unisce, produce armonia, è affidabile perché proviene dalla voce interiore. Tuttavia bisogna fare attenzione al tipo di guaritore, sia esso medico,psicologo o manipolatore di energie. Se il guaritore vuole gratitudine dai fratelli ,il suo compito sarà parziale ed egli stesso non può ritenersi guarito. Chi guarisce lo fa perché impara a guarire se stesso e non può mai dimenticare tale presupposto. Ciò che riceve in cambio è il dono di comprendere la fratellanza e l’unità.,cambiando la percezione nella propria mente, altrimenti prigioniera di stereotipi egoistici. Esiste una mente unica e l’unico scopo della vita è riallinearsi ad essa.

LA PACE

Amare l’umanità come una cosa sola non è concettualmente difficile. Non vederla separata è un compito assai più arduo. La confusione è sempre opera dell’ego, che non conosce l’amore, si adopera sempre per la separazione, secondo criteri perfettamente logici ma totalmente folli. L’ego non conosce perché la conoscenza è totale, mentre l’ego crede nella parzialità e nella divisione. Esso rifiuta,attacca tutto ciò che è amore e, poiché noi siamo amore, attacca noi stessi, creando paura e con essa la malattia. L’ego crea illusioni e vive in esse, portando l’uomo ad identificarsi con ciò che non esiste. Per lo Spirito Santo non esiste il conflitto e pertanto esiste solo la guarigione, che, una volta completata, ci unisce al Padre. Non occorre fare l’analisi delle motivazioni del conflitto, che per Lo Spirito Santo sono senza significato,poiché nell’analisi queste diverrebbero reali agli occhi della mente . Occorre solo credere e vigilare affinchè l’ego non interferisca e sistemi di credenze contrastanti non abbiano ad esistere. Essere fedeli all’ego vuol dire rinunciare alla fedeltà allo Spirito Santo.,che solo possiede il significato della realtà. Concepire l’unità tra Creatore e creazione rende la sanità mentale e la garanzia di una percezione corretta. Cercare di comprendere l’ego è del tutto inutile e deve essere evitato, perché l’ego cerca sempre di essere apprezzato ed amato. Seguire la sua strada è seguire la follia.

IL REGNO

Amare l’umanità in parte vuol dire non amarla,perché essa non può essere amata parzialmente,essendo una. Se tuttavia si riconoscerà in toto parte di essa si arriverà presto a riconoscerla tutta. L’altro non è che l’immagine di se stesso e ogni imperfezione riconosciuta nell’altro sarà la nostra imperfezione. L’amore è virginale, non divide ma include, e la parzialità dura fintanto che dura la percezione della separazione. Onorare l’altro è onorare se stessi e onorare Dio , perché l’onore è l’unico sentimento degno di valore. Insegnare l’abbondanza al fratello è insegnare la carità e respingere l’illusione della scarsità. Un dono per l’ego è sempre un sacrificio ma un dono al Regno di Dio è un dono fatto a se stesso.

LA CREDENZA

Nello Spirito Santo vive la legge dell’estensione mentre nell’ego vive quella della privazione. Abbondanza e scarsità ne sono le conseguenze e la scelta spetta ad ogni singolo essere umano. Ogni proiezione che non sia una estensione incute il timore che essa possa ritornare e ferire colui che l’ha creata. Proiettare le proprie imperfezioni su un altro equivale a temere che prima o poi sarà riconosciuto che queste sono le nostre e ciò incute paura. Per questo la vigilanza serve ad evitare che queste tornino indietro. L’ego è una creazione della mente distorta,che ha fatto un cattivo uso delle leggi di Dio,abusando del loro potere. Non bisogna aver paura dell’ego, perché come è stato creato dalla mente, lo si può disfare. Gli errori riconosciuti vanno donati allo Spirito Santo,per essere sciolti.

ESTENSIONE

Dio vuole che l’uomo eserciti il suo potere creativo,nella pienezza del Se e dello spirito. Compito dell’uomo è l’estensione dei doni di Dio, in contrasto con l’ego che ne vuole bloccare l’estensione. Solo in questo modo, nella costante manifestazione della propria creatività, si raggiunge la consapevolezza.

DOLORE E GIOIA

Si può negare quello che c’è e accettare quello che non c’è. La mente ha questo potere ma non può impedire che la volontà di Dio si manifesti. Ciò che è gioioso per lo spirito è doloroso per l’ego ma non è facile distinguere cosa veramente sia la gioia e cosa il dolore. Lo Spirito Santo serve a saper distinguere. Nello spirito non c’è il sacrificio, perché questo serve all’ego,nelle sue forme più raffinate. L’ego può desiderare ogni cosa ma l’uomo nella sua vera essenza può volere solo ciò che Dio ha scelto per lui. La voce interiore, che rappresenta il Cristo interiore attraverso lo Spirito Santo, insegna a saper distinguere tra gioia e dolore.

LA GRAZIA

La grazia prevede che l’uomo accetti qualunque possibilità di intervento di Dio sull’uomo. Seguire la grazia è una realtà facile, anzi è l’unica realtà che esiste. Non richiede sforzo alcuno, perché essa rappresenta il posto dove realmente abitiamo. Negare l’amore di Dio è negare la grazia e negare a se stessi la possibilità di donare agli altri. Questo è vero,senza eccezioni,e la lezione da apprendere è che non ci sono eccezioni. Riconoscendo il valore di un fratello è riconoscere il suo potere di creare ed il proprio. Il fratello è un cocreatore proprio come ciascuno di noi. Conoscere una parte è conoscere tutto così come conoscere i figli di Dio è conoscere l’intera creazione.

IL MANUALE PROSEGUE NEL QUADERNO N.2

IL RITORNO

IL PROGRAMMA

La motivazione del manuale è il raggiungimento della pace,che porta alla conoscenza. L’ego può interferire con l’apprendimento ma il potere dell’ego viene sempre dall’allievo. La vigilanza renderà lo studente libero di proseguire nel suo cammino. Non bisogna lasciarsi tentare dall’insoddisfazione , perché questo sarà il segno che l’ego sta facendo il suo gioco. Questo metodo non racchiude tutti gli indirizzi ma un sistema coerente di apprendimento guidato dallo Spirito Santo. Pertanto non può essere confuso con altri metodi aventi finalità diverse.

LIBERTA’

L’ego non può insegnare perché non conosce. Se nell’apprendere si avverte uno stato gioioso, questo vuol dire che l’apprendimento rientra nella comprensione della propria natura spirituale, altrimenti il metodo non è consigliabile. Il programma di studi ed il contenuto del metodo devono essere accettati per poter proseguire,in quanto nelle prime fasi esso prevede il disfacimento di tutto ciò che l’ego crea e, se non si è disposti a disimparare quanto creato impropriamente da un pensiero non corretto, è meglio seguire un’altra direzione. Questo è un sentiero che conduce alla libertà,al discernimento tra libertà e prigionia, troppo spesso coesistenti nella logica comune. Dio è la libertà e negare Dio è negare se stessi ed il Regno. Ogni uomo è figlio di Dio e ne rappresenta la Sua volontà, attraverso la missione dell’estensione della Sua parola a tutta l’umanità.

INCONTRO

Adempiere la Volontà di Dio è l’unico scopo della vita e solo lo Spirito Santo sa come insegnarlo, poiché tale apprendimento non si può fare da solo. Il Padre dona la paternità al Figlio che la estende a tutti. Questo è lo scopo dell’evoluzione ed il significato della missione umana : insegnare amore. “ Conosci te stesso “ è un altro modo per definire l’obiettivo di questo metodo. Ma conoscere se stessi non basta, se non si condivide la propria conoscenza di ciò che si è con i fratelli, poiché conoscere senza condividere è impossibile. Conoscere se stessi con le proprie forze è una pretesa dell’ego , che ha per obiettivo il fallimento di qualsiasi verità spirituale. Solo Conoscere Dio può permettere la conoscenza di se stessi,allontanando le assurde tentazioni dell’ego. Che parte siamo noi di Dio e qual è la nostra funzione è lo scopo del programma di studi.

LA LIBERTA’

Chi non si trova in uno stato di pace crede di non essere in Dio. La solitudine è un sentimento che si percepisce quando non si crede che Cristo sia la luce del mondo e non si riconosce il proprio Cristo interiore. Il mondo rifiutò il Cristo sulla Terra e rifiuta tutti coloro che esprimono la propria natura cristica, ed è per questo che occorre scegliere se seguire le leggi del mondo, che sono quelle dell’ego, o quelle di Dio. Avere la pace è sinonimo di donarla. Non c’è altra via. Il proprio Io Sono sa cosa ciascuno debba fare ma bisogna ascoltarne la voce, poiché l’Io Sono è congiunto con il Padre e realizzarne le indicazioni è fare la volontà del Padre.

VOLONTA’

Non si può essere separati da ciò che si è ma credere in questo vuol dire credere nel delirio come scelta di vita. Bisogna cercare di conoscere coloro che sono come noi,unendoci e favorendo la guarigione. Tutti quelli che accettano l’ Io Sono sono uniti in un unico obiettivo, che trascende l’ego e non ne ascolta la voce. In ogni situazione di dubbio è la voce del Se interiore che bisogna ascoltare e ,se si avverte difficoltà, è perché l’ego sta ostacolando l’ascolto. La vera soddisfazione è solo in ciò che è eterno, non nell’effimero. La gioia di Dio per l’uomo consiste nel cedere a lui il potere di estendere la sua creazione e questo è ciò che dobbiamo fare. La volontà di Dio è pensiero ed è vera ma gli uomini possono imprigionarla, non riconoscendo la loro funzione. Il viaggio verso Dio è il risveglio della conoscenza, che è eternamente immutabile, ma questa è acquisibile solo attraverso l’esperienza. In ogni cuore dell’uomo è riposto il tesoro di Dio.

IL CORPO

Identificarsi con il corpo è credere nella malattia e nella depressione. Il corpo è uno strumento di comunicazione e niente altro. “ Il Verbo si è fatto carne “ è un pensiero che agisce attraverso il corpo , in quanto il pensiero non può realmente divenire fisico. Questo è il vero senso delle parole del vangelo di Giovanni. Il corpo guidato dall’ego appare qualcosa di frammentato, ma guidato dallo Spirito Santo non lo è. Esso diviene il tempio dello Spirito Santo che, attraverso il corpo, ne fa risuonare la voce. Solo la mente, che è spirituale, vive nella sua interezza ed essa utilizza il corpo per esprimersi. L’estensione della mente è l’obiettivo del programma di studi. L’ego non vede il tutto ma solo parzialità ed indica in obiettivi separati lo scopo dell’esistenza. L’intero conosce la parte ma non viceversa. La percezione conosce le parti che cerca di ricostruire in un intero ma non ci riesce. In verità non c’è differenza tra la parte e l’intero ma bisogna andare oltre la percezione. L’ego considera il corpo un fine e non uno strumento e qualunque tesi esso propone non rende soddisfatti. Analizzare più assiomi non veri crea assurde complicazioni che non possono mai portare alla verità. Un insieme di errori non porta alla verità. La rende solo più oscurata. Pertanto è inutile analizzare le parti, perdendo di vista l’intero. L’ego non sa definire la capacità di sentire, perché non gli appartiene. Può camuffare, distorcere, occultare ma mai dirà la verità, che è una. Lo Spirito Santo è il vero guaritore che disfa la false promesse dell’ego per ricreare ciò che è vero e che è sempre stato.

GUARIGIONE

Lo Spirito Santo è la Risposta mentre l’ego fa solo infinite domande senza un vero senso. Tutte le malattie fino alla morte rappresentano la paura del risveglio. Chi si risveglia sa che tutto è possibile agli occhi di Dio e che non ci sono per Lui livelli di difficoltà. Credere nella malattia è credere nel limite e per superare il limite occorre un sistema di pensiero guarito.

ESPIAZIONE

ACCETTAZIONE

Chi ha paura della Volontà di Dio in verità ha paura di ciò che ha creato,attraverso l’ego. La vera volontà non è una illusione ma ciò che Dio ha creato per l’uomo, affinchè lo trasformi in azione. Il resto è pura illusione. Si può credere che lo Spirito Santo non risponda ma è solo perché si chiedono cose che realmente non si vogliono, perché non rappresentano la volontà di Dio ma quella dell’ego. Spesso se ne conclude che Dio non c’è o che per conoscere Dio bisogna comportarsi da martire. L’ateo pensa di essere solo ed il martire pensa che Dio lo stia crocifiggendo. In entrambe i casi si vivono percezioni folli, perché Dio è solo Amore e non richiede sacrificio, se non quello di riconoscerLo e riconoscere se stessi in Lui. L’ego non può chiedere niente allo Spirito Santo, perché, essendo non veritiero,lo Spirito Santo non lo riconosce, in quanto riconosce solo la verità, che poi è Dio in noi. Non serve chiedere l’impossibile, né tantomeno serve chiedere ma solo accettare ciò che Dio ha disposto per noi. Chiedere ciò che è irreale fa paura, genera ansia, panico e depressione. Tutto quello che bisogna sapere è “ Cristo è in me e dove c’è Lui c’è Dio, perché Cristo è parte di Lui.

PREGHIERA

Spesso chi prega prova un senso di fallimento, perché non viene esaudito. Viene chiesta la guarigione ma si è certi che questa sia la vera richiesta ? Se il corpo fosse guarito, si può temere che il suo sistema di pensiero possa essere alterato e questo genera paura. Poiché non si chiede la liberazione dalla paura, che è il vero motivo del manuale, si chiede solo la liberazione di un sintomo fisico, che non può essere concessa,perché in verità non la si vuole. La richiesta ,anche se non esaudita, è sempre presa in considerazione e la risposta arriverà quando la paura originale sarà scemata. Spesso la risposta giunge attraverso la bocca di un fratello, in quanto la fratellanza è una ed una risposta al singolo è una risposta per tutta l’umanità. Bisogna dirsi “ Siccome voglio conoscere me stesso, vedo mio fratello come Figlio di Dio “ .

CORREZIONE DELL’ERRORE

Porre attenzione per gli errori degli altri non è ciò che lo Spirito Santo richiede. Ogni errore è dovuto all’ego e la sua correzione consiste nell’abbandono dell’ego. Dare torto ad un fratello non è attuare la correzione, poiché l’errore è su un livello che spesso non si conosce. Vedere gli errori nel fratello è vedere i propri, perché lo Spirito Santo non riconosce l’ego e tantomeno l’errore,che non rappresenta la realtà. Non riconoscendolo, non lo giudica, né lo interpreta né cerca vie di fuga. Tentare di correggere un fratello è una mancanza di correzione per se stessi. Il fratello ha ragione quanto se stesso e dargli torto è condannare se stessi. Il fratello non va cambiato ma accettato così com’è. Percepire errori in lui è renderli reali, non comprendendo che ogni errore può essere disfatto. Credere che si possa correggere un fratello è un atto di arroganza, perché l’errore può essere corretto solo da Dio. Assumersi la funzione nelle veci dello Spirito Santo fa dimenticare la propria funzione. E’ a Lui che bisogna delegare le funzioni della guarigione,non a se stessi.

PERDONO

Ogni cosa può essere rilasciata ma perdonare è guardare oltre. Soffermarsi su un errore impedisce di conoscere la vera realtà del fratello ed anche di conoscere se stessi. Valutare le proprie capacità con gli occhi dell’ego fa esprimere un giudizio, che allontana il contatto con il Se superiore. L’ego fa vedere l’errore ma poi abbandona, rendendo l’uomo impotente e disperato. Sopraggiunge allora il ricorso al “ mistero “ e alla magia, che non servono a vincere l’ego ma semmai ad amplificarlo. Il perdono non vede l’errore e lo rende irreale,cancellandone tutti i suoi effetti. Solo lo Spirito Santo conosce gli effetti del perdono è può provvedere alla guarigione. L’ego crede che tutte le funzioni, inclusa quella dello Spirito Santo, gli appartengono, anche se non sa cosa siano. Ciò genera una grande confusione mentale e di comportamento. L’ego lavora con la fantasia, che distorce la realtà e ciò che crea non ha alcun significato.

GUARITORE

Spesso i guaritori non sono guariti e si spacciano per propagatori di verità, quando sono nell’errore costante. Un teologo potrebbe dire che tutti sono peccatori ;uno psicoterapeuta potrebbe portare avanti una strategia di attacco verso il paziente, elencandogli tutti i suoi errori, che poi sarebbero gli stessi del presunto terapeuta. Il teologo teme il castigo e vede un Dio vendicativo. Lo psicoterapeuta vedrà gli incubi del paziente e li interpreterà come reali. No sapendo come dare,non potrà condividere, farà finta di insegnare ciò che è reale, non sapendo egli stesso cosa sia. Come può far trovare la strada della luce, perseguendo l’oscurità ? Prima o poi si arriverà ad un punto morto. L’unico contributo che il guaritore può dare è quello dell’esempio che si può cambiare via, perché lui lo ha fatto. Solo allora le diverse forme di percezione si trasformeranno in conoscenza, attraverso un cospicuo numero di fallimenti. Un terapeuta non guarisce, perché non è questo il suo compito, ma lascia che ciò avvenga,secondo il piano di Dio. La voice interiore del terapeuta farà riscoprire quella del paziente, perché ciò che è buono funziona davvero ! Bisogna ricordare “ Li riconoscerai dai loro frutti ed essi si riconosceranno “ .

IL FRATELLO

Se gli altri percepiscono gioia in presenza di una persona ispirata, anche se egli stesso non la percepisce, vuol dire che la sua vera natura trasmette gioia. Tuttavia il limite dell’ispirato è l’incostanza , che farà si che i doni di Dio gli pervengano ad intermittenza, in quanto Dio dà nella misura in cui si è disposti a ricevere. E ricevere vuol dire accettare. Accettare un fratello è accettare se stessi, perché Dio conosce un solo figlio, che è l’umanità intera. Conoscere vuol dire condividere la conoscenza con Dio,condividere la Sua illimitatezza, lasciando il giudizio in disparte sia verso se stesso che verso gli altri. Senza Dio, l’uomo perde il suo significato e rende incompleto Dio stesso, in quanto tutti siamo Uno. Se siamo co-creatori, come lo siamo, anche i nostri fratelli lo saranno.

VALUTAZIONI

Solo lo Spirito Santo sa valutare correttamente ognuno di noi. L’ego non sa valutare ,ma sa essere sospettoso e malvagio. Quando lo Spirito Santo agisce, l’ego attacca. Lo farà con le manifestazioni d’amore, con le motivazioni sante, ma mai rispondere all’ego,attaccandolo. Ciò vorrebbe dire riconoscere come vere le sue strategie. L’ego non può essere visto dall’interno ma bisogna guardarlo, andando oltre. Ciò che viene da Dio è vero, altrimenti non lo è. L’uomo che è centrato sul suo Se superiore può dire“ Dio stesso è incompleto senza di me “.

GRANDEZZA

La grandezza di Dio è anche dell’uomo. Quando viene compresa, l’ego si sente ferito e offre in cambio la vanagloria come alternativa, la grandiosità. Essa è una copertura alla disperazione, irreale. Si nutre di competitività, perché agisce sempre nell’attacco. Nella disperazione, l’ego è sospettoso ma diventa malvagio quando si cerca di rispondere all’umiliazione con l’attacco. Non conosce la differenza tra grandezza e grandiosità e , se si sente minacciato,offre la grandiosità. Se questa viene accettata, attaccherà, altrimenti aspetterà. L’ego risponderà che la grandezza è una follia , ma ciò non può essere vero perché è stata creata da Dio e non dall’uomo. Dio aspetta che l’uomo riconosca la sua grandezza e ritorni ad essere uno con Dio. La risposta è affidata allo Spirito Santo.

LA MALATTIA

INTRODUZIONE

Nell’uomo non esiste niente al di la di se stesso. Il tempo è la variabile che serve all’uomo per riconoscere se stesso. L’effimero è l’illusione che separa l’uomo da ciò che è. Colui che si ama, sa di amare Dio, poiché non c’è separazione alcuna.

A CASA

Amare le proprie creazioni è amare Dio. Vivere nello Spirito Santo è vivere in Dio.

DIMENTICARE

Quando l’uomo si sente dissociato è perché ha dimenticato ciò che è. Subentra allora la paura di ricordare ma quando si ricorda ritorna la gioia e la pace. Accettare di ricordare vuol dire creare nel Regno di Dio, che in verità è già stato creato, poiché tutto è presente. Ricordare è chiedere a Dio ogni cosa e Dio non può non concederla.

MALATTIA

Non è possibile attaccare Dio perché vorrebbe dire attaccare se stessi. Creare una falsa immagine è creare un idolo e vivere nella malattia. Ma credere nella malattia è credere che Dio possa soffrire e questo è impossibile. Credere in un Dio malato è credere in un idolo ma il figlio di Dio non conosce idoli ma solo il Padre. Chi crede negli idoli non conosce la pace, che proviene solo da Dio. Accettare la pace è rifiutare la malattia. Dio non è geloso degli idoli, ma l’uomo si perché li ha creati lui stesso. Gli idoli non sono eterni e scompaiono nello stesso istante in cui l’uomo decide di rinunciarvi. Se si accetta il Dio della malattia, questo agirà sull’uomo perché sarà da lui considerato reale.

GUARIGIONE

La malattia è il segno di un pensiero magico, che non è stato creato da Dio. Malattia e perfezione non sono conciliabili. Ogni uomo è stato creato perfetto ma se crede nella malattia, ha anteposto un idolo a Dio. Verità e illusione sono inconciliabili e la verità non può che essere completa poiché non può essere conosciuta solo da una parte della mente. Le leggi di Dio sono le leggi della libertà ed una libertà non può che essere totale. Chi conosce il miracolo conosce la libertà e la verità e non conosce la malattia ne i falsi idoli ed invita i fratelli a fare altrettanto. L’uomo è la luce ma a lui basti conoscere se stesso come scintilla e credere in essa e ciò gli è sufficiente per adempiere al suo compito di creatore.

NEGAZIONE

Negare Dio è vivere nella malattia e dunque nella depressione. Bestemmiare Dio è negare se stessi ed il prezzo da pagare per la negazione è la morte. Ogni volta che un fratello viene visto senza la scintilla divina è negare Dio e ciò equivale alla malattia. Il dio della malattia esige la negazione della salute. L’attacco contro Dio a fatto pensare a Suo Figlio di essere senza Padre e dalla sua depressione ha fatto il dio della depressione. L’uomo è stato creato da Dio e non si è creato da se stesso e dunque gli dei che l’uomo crea non sono stati creati da Dio e nulla possono contro Dio. L’uomo che vive in Dio non ha nulla da temere perché le sue creazioni che non sono in Dio non sono mai state create. Amare tutti i fratelli è il segreto per far svanire tutti i falsi idoli. Solo ciò che è eterno può essere amato, poiché l’Amore non muore. La mente dell’uomo può creare mondi ma può negare ciò che crea, poiché è libera. L’uomo può credere nel peccato, dolore e sofferenza perché sono sue creazioni, in antitesi con quelle di Dio. Dio ha creato l’uomo perfetto e come tale l’uomo deve vedersi. L’arroganza è la negazione dell’Amore e vive in antitesi con questo. Vivere nell’arroganza è vivere nel tempo, ma non essere nell’eternità. L’uomo è libero di scegliere dove vivere ed una condizione esclude l’altra.

DIO ED EGO

INTRODUZIONE

O è folle Dio o è folle l’ego. Se l’uomo crede in Dio Padre, non può credere nell’ego, che è un prodotto della creazione umana. L’ego è creato dall’uomo ma il Padre ha creato l’uomo. Chi è dunque il vero Padre ? Dio o l’ego ? Dio è luce, mentre l’ego è buio. Credere in Dio è essere in Dio , mentre credere nell’ego è vivere eternamente nel dubbio.

PATERNITA’

L’uomo ha bisogno di guarigione. Ma che significa? Essere guariti vuol dire riconoscere che la propria volontà e quella di Dio sono una cosa sola. Se l’uomo non fosse parte di Dio non esisterebbe e Dio senza l’uomo non avrebbe senso. La creazione senza l’uomo non potrebbe mai esistere, perché altrimenti ci sarebbe uno spazio vuoto nella Mente di Dio e questo non può essere. Dio è Amore come l’Uomo è amore ed il fatto che non venga riconosciuto è solo un problema temporale. Il Padre crea ed il Figlio, che vive nel Padre, non può non creare. Lo Spirito Santo è la voce che parla per Dio e l’uomo che ne ascolta la voce conosce la Parola di Dio.

GUARIGIONE

Se la malattia è separazione, decidere di guarire è il primo passo verso il riconoscimento della propria volontà. Avere ed essere si uniscono nella Volontà di Dio, perché è la propria. Negare una parte di se stessi è negare la totalità, perché è negare Dio. Poiché l’uomo e dio sono Uno, non resta che ricordare l’unità e ricordare è guarire. Lo Spirito Santo è il tramite che permette la guarigione ma l’uomo deve dare il permesso di intervenire. Questo è l’unico passo che l’uomo deve fare, il resto è compito dello Spirito Santo.

VERSO LA LUCE

Ogni volta che ci si sente stanchi, ci si è fatti del male. Il conflitto è la radice di ogni male e rende il figlio di Dio bisognoso di conforto. Ascoltare la voce di Dio è vivere nella gioia perché essa è anche la volontà dell’uomo. Non occorre ascoltare la voce di oscuri compagni che non sono adatti per il figlio di Dio. Essi portano illusioni e rendono la via oscura e la vita infelice. Entrare nella luce è camminare con i fratelli nella luce al proprio fianco. Benedire i fratelli nella dimensione temporale rende il tempo utile al raggiungimento dell’eternità.

EREDITA’

Essere figli di Dio è il sentiero della salvezza. L’eredità dei figli di Dio è la gloria donata da Dio ai suoi figli affinchè possano estenderla. La pace di Dio è senza limiti ed il limite che l’uomo crea priva se stesso della pace della creazione. Occorre sciogliere il senso di colpa che fa giudicare i fratelli ma occorre anche evitare di colpevolizzare se stessi. Amando se stessi si ama il proprio Cristo interiore nella totale interezza. Cristo è la risposta che l’uomo cerca ed il suo riconoscimento rappresenta la salvezza.

DINAMICHE DELL’ EGO