venerdì 13 novembre 2009

IL TEMPO:CHIAVE DELL’ESISTENZA

Quando ci sediamo davanti al televisore a vedere un buon film,ci accorgiamo che alla fine dello spettacolo il tempo sembra essere volato via. Anche quando siamo nell’estasi d’amore non ci accorgiamo dello scorrere del tempo. Tutto sembra accadere in un attimo indefinibile,dove non esistono i contorni del tempo. Per avere la percezione del tempo che scorre,bisogna avere un punto di riferimento,un pensiero , un problema. Senza questi presupposti,non abbiamo alcun sentore di ciò che accade o,meglio ancora,il tempo non esiste. Un bambino immerso nel gioco ha una sensibilità del tempo diversa da un adulto che lavora faticosamente e con rassegnazione. Nel bambino tutto avviene in un attimo, perché è felice, mentre nell’adulto sottoposto alla gravità della vita responsabile il tempo sembra non dover trascorrere mai. L’anziano affetto da Alzhaimer non distingue tra giorno e notte e nemmeno tra passato e presente. La misurazione del tempo richiede un punto fermo,come potevano essere gli astri per le antiche popolazioni o i movimenti della Luna e del Sole. La Meridiana,la Clessidra erano delle forme convenzionali per scandire il tempo. Così l’orologio meccanico che rientra in un processo quantitativo di separazione del tempo dal non tempo. Il minuto composto da sessanta secondi , l’ora composta da sessanta minuti, il giorno composto da 24 ore, l’anno composto da 365 giorni, l’anno platonico composto da dodici volte 2200 anni solari,il tempo cosmico composto da eoni, che si restringono nella percezione soggettiva della sensorialità, il tempo in relazione al calendario maja che misura le rotazioni della Luna attorno alla Terra suddivise in un anno solare di tredici lune , stanno per giungere al termine. Il Tempo sta per fermarsi. L’alterazione del magnetismo terrestre sta rallentando la rotazione della terra attorno al suo asse,anche se per la nostra coscienza ciò sembra impossibile. Stiamo arrivando al Punto Zero, il punto del non tempo, dopodiché tutto ricomincerà in una nuova percezione del divenire. Albert Einstein, quando cercava di spiegare la teoria della relatività in forma più elementare possibile ,diceva che il tempo trascorso su una comoda poltrona è diverso se trascorso sulla base di una stufa infuocata. Chi è allora che crea il tempo ? La mente è il proiettore della realtà, il pensiero crea la realtà e crea anche il tempo. Spegnere la mente vuol dire spegnere la realtà illusoria della maja e dunque anche il tempo, per trovarci immediatamente nell’assoluto,in quel buco nero dove tutto decade. La coscienza del vuoto è la coscienza dell’essere,mentre quella della creazione è la coscienza dell’esistere,cioè uscire fuori. Nell’essere non c’è tempo mentre nell’esistere ci sono molti tempi. Il tempo mentre dormiamo è diverso da quello di veglia, quello delle onde cerebrali alfa è diverso da quelle theta o gamma. Il tempo nella dimensione astrale è un terzo più veloce di quello della dimensione fisica, così nella quinta dimensione si avverte un’accelerazione rispetto alla terza dimensione, proprio come sta accadendo ai nostri giorni. Persino nel principio di indeterminazione di Heisemberg, è l’osservatore che determina la posizione dell’elettrone nello spazio , ma non nel tempo. Se si volesse conoscere il tempo,non conosceremmo quella dello spazio o almeno solo nella forma probabilistica. Nel vuoto quantomeccanico del fisico Massimo Corbucci non esiste tempo, mentre invece dalla tavola periodica degli elementi da questo generata esiste la creazione e dunque il tempo. Per noi il tempo è lineare, ma se volessimo approfondire l’argomento, vedremmo che è circolare e ,ancora di più,ciclico, come un cerchio, dove tutto ritorna all’origine. Spingendosi ancora oltre vedremmo che il tempo è una spirale,una linea lemniscata, come quella del simbolo dell’infinito o del numero otto e che tempi lontanissimi miliardi di anni luce potrebbero essere vicini quanto un giorno di distanza,proprio come nella spirale di Mobius. E così vale per lo Spazio. Se si immagina la carta di una caramella attorcigliata e poi fatti coincidere la parte iniziale con quella finale, potremmo facilmente comprendere che un punto qualsiasi della carta può trovarsi accanto ad un altro punto inizialmente così lontano. Così ragiona Dio,che ci piaccia o no. Nella visione dantesca del Paradiso la creazione del tempo è data alle gerarchie spirituali, ai cosidetti spiriti del tempo,unitamente ad altri spiriti creatori dell’universo e dell’evoluzione .Il tempo nell’uomo è tripartito,mentre nell’assoluto non esiste. Noi umani lo esprimiamo attraverso il pensiero,il sentimento e la volontà. Così ogni cosa che facciamo è tripartita, poiché in noi vive l’espressione della Trinità: Il Figlio nel Pensiero , Lo Spirito Santo nel sentire e Il Padre nella volontà. Potremo dire : IL TEMPO E’ CREAZIONE E LA CREAZIONE E’ TEMPO: Ne consegue che IL TEMPO E’ LA CHIAVE DELL’ ESISTENZA.

Massimo Marinelli

Psicoterapeuta

Insignito dall’Accademia Tiberina del titolo di Membro Ordinario per il contributo dato alla ricerca scientifica in campo chimico,biologico e psicologico.

Studioso di Storia delle Filosofie e Religioni

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