ROMA
- Stop ai camion compattatori dell’Ama, festa nella Valle Galeria.
E’ definitivamente chiusa la mega discarica di Malagrotta, uno
degli impianti più grandi d’Europa, la cui capacità era da tempo
esaurita e la cui operatività è stata più volte prorogata nel
corso dell’ultimo triennio, fino a far scattare due procedure
d’infrazioni dell’Ue. Intanto continuano le proteste a
Falcognana, dove i manifestanti del presidio di via Ardeatina si
dicono « solidali con gli abitanti dell’area di Bracciano» - dove
in tre mesi arriveranno 20 mila tonnellate di rifiuti da Roma - e
annunciano: giovedì 3 ottobre dalla Falcognana partiranno alcuni
pullman diretti alla discarica di Bracciano «per rafforzare la
contestazione» e studiare forme di lotta comune.
DALLA
PARROCCHIA ALLE BARRICATE - Già mercoledì sera associazioni,
comitati, cittadini e famiglie di Bracciano si riuniscono - presso
l’oratorio della parrocchia accanto a piazza don Cesolini - per
discutere dell’arrivo dei rifiuti. Insieme a loro, rappresentanti
dei comitato no rifiuti di Cerveteri, Riano, Falcognana. Si dicono
pronti alle barricate e contestano il sindaco di Bracciano , Giuliano
Sala, che ai microfoni di Radio Manà Manà si difende: «Tutti i
rifiuti che arrivano da Roma nella discarica Cupinoro sono trattati.
Prima invece a Cupinoro c’erano rifiuti indifferenziati, quindi ora
c’è sicuramente una migliore situazione di controllo ambientale».
Qualcuno però pensa la discarica possa diventare l’alternativa a
Malagrotta: «Ciò non è possibile - ribatte Sala - perché Roma
produce 65 mila tonnellate al mese e 800 mila tonnellate all’anno
di rifiuti trattati e noi daremo spazio per 20 mila tonnellate».

24
COMUNI IN UN INVASO - Il Comitato Rifiuti Zero di Passoscuro
(località che dista 15 km dalla discarica) sottolinea come a
Cupinoro sversino già i propri rifiuti «ben 24 comuni dell’area
nord-ovest di Roma» e come, dalla fine del 2011, i residenti temano
«un possibile ampliamento della discarica, come da richiesta della
Bracciano Ambiente» che la gestisce. «Nel programma pluriennale
2013-2017 della Bracciano Ambiente - spiega il Crz - è comunque
previsto l’ampliamento della discarica per 400 mila m3 di
capacità». Lo stesso programma «conferma il progetto di impianto a
biogas da Forsu, ma annuncia anche un passo indietro in senso
positivo per quanto riguarda il resto dell’impiantistica: il Tmb
sarà dedicato al recupero di materia e alla valorizzazione dei
materiali provenienti da raccolta differenziata».
COME
SULL’ARDEATINA - «Il metodo è lo stesso di Falcognana - attaccano
dal presidio No Discarica Divino Amore - . Decidono di nascosto sulla
testa dei cittadini». Per questo i comitati no-discarica della
Falcognana hanno preso contatto con le associazioni di abitanti
dell’area di Cupinoro: «Siamo molto preoccupati», ammette la
portavoce del comitato SalviamoBracciano, Anna Orsini, sottolineando
le perplessità dei residenti sulla scelta della società che
gestisce la discarica di Cupinoro di accogliere una parte dei rifiuti
di Roma.
ORGOGLIO
POLITICO - Intanto
per Valle Galeria, a 24 ore dai lucchetti apposti ai cancelli del
sito di conferimento della Co.la.ri., gli abitanti gioiscono e le
istituzioni rivendicano il risultato: «Sono davvero molto felice
perché insieme a un gruppo di amministratori seri, rigorosi e
perbene stiamo festeggiando una data epocale», ha detto il sindaco
di Roma, Ignazio Marino, nel corso di una conferenza stampa
congiunta, in Campidoglio, con il presidente della Regione Lazio
Nicola Zingaretti, commentando la chiusura di Malagrotta.
35
ANNI DI ATTESA - «Penso che il primo ottobre del 2013 sia una delle
giornate storiche di Roma moderna con la storica chiusura della
discarica più grande d’Europa», ha commentato Zingaretti. Secondo
il governatore, «questa è una delle giornate storiche della Roma
moderna, analoga a quelle dell’apertura della metropolitana o
dell’inaugurazione dell’Auditorium». «Quanto accaduto il 1
ottobre è qualcosa di straordinario dopo 35 anni. È la
dimostrazione che, se si governano, le cose si possono fare».
Malagrotta era una discarica da un terzo di secolo, non un periodo
breve «e durante le nostre campagne elettorali - ha spiegato poi
Marino - avevamo preso un impegno preciso: che avrebbe chiuso. C’era
tanto scetticismo rispetto a questa promessa, perché c’erano state
tante proroghe».
FALCOGNANA
E CUPINORO - «Durante
questi ultimi mesi c’è stato un complesso lavoro tecnico: dovevamo
da un lato chiudere una discarica gigantesca, dall’altro decidere
dove conferire il prodotto del trattamento. Il commissario ha
indicato Falcognana, un sito dove molti hanno alzato la voce dicendo
di non volere discariche. Ma a Falcognana c’è già da molti anni
una discarica e raccoglie un prodotto che ha dei gravissimi rischi».
Quanto alla partenza dei rifiuti di Roma Capitale verso la discarica
di Bracciano, Zingaretti ha voluto spiegare che «si è trattato di
una decisione autonoma della Bracciano Ambiente SpA (ndr. la società
che gestisce il sito di conferimento di Cupinoro) che nelle settimane
scorse ha deciso di mettere a bando la possibilità di accogliere un
massimo di 20 mila tonnellate rifiuti trattati. Il primo bando è
andato deserto, il secondo scadeva il 4 ottobre. Sulla base di questa
scelta di questa società pubblica, il commissario Sottile ha fatto
le scelta di comprare questo slot di 20 mila tonnellate», che l’Ama
dovrebbe esaurire entro il 31 dicembre 2013.
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