mercoledì 13 aprile 2011

FISCO REGIONALE: CON LE NUOVE ADDIZIONALI REGIONALI IRPEF RISCHIO AUMENTI MEDI DI 226 EURO L’ANNO (+ 82,8%) A PARTIRE DAL 2015.


L’ipotesi contemplata nello schema di decreto per il federalismo fiscale regionale, in discussione alla Commissione Bicamerale per l’attuazione del Federalismo Fiscale, potrebbe comportare a regime nel 2015, probabili e possibili aumenti dell’Addizionale Regionale IRPEF di 226 euro medi annui per ogni contribuente (+ 82,8%), passando dagli attuali 273 euro medi pro capite ai 499 euro.

E’ quanto emerge, analizzando il gettito attuale dell’IRPEF regionale, da una simulazione della UIL che considera il caso in cui tutte le Regioni si avvalessero della facoltà, prevista dalla bozza di Decreto, di aumentare l’aliquota fino al 3% (per i lavoratori e pensionati l’aliquota all’1,4% per i redditi fino ai 28 mila euro), gradualmente fino al 2015.

In particolare, per quanto riguarda i lavoratori dipendenti e pensionati, spiega Guglielmo Loy – Segretario Confederale UIL, l’aumento sarebbe mediamente di 228 euro, passando dagli attuali 270 euro ai 498 euro.

Secondo questa ipotesi, un lavoratore dipendente, rientrante nello scaglione di reddito fino a 15 mila euro pagherebbe mediamente 129 euro l’anno, con un aumento del 16,4%; un pensionato pagherebbe mediamente 156 euro, con un aumento del 17,3%; mentre un lavoratore autonomo pagherebbe mediamente 155 euro, con un aumento del 150%.

Per i redditi compresi tra i 15 mila e i 28 mila euro, l’Addizionale peserebbe mediamente su un lavoratore dipendente per 287 euro, con un aumento del 16,7%; su un reddito da pensione per 276 euro (+16,5%); mentre su un lavoratore autonomo per 445 euro (+150%).

Per i redditi al di sopra dei 28 mila euro i lavoratori dipendenti verserebbero pro capite, mediamente, ben 1.440 euro l’anno, con un aumento di 864 euro l’anno; un pensionato verserebbe mediamente 1.410 euro l’anno (+846 euro); un lavoratore autonomo 1.512 euro (+907 euro).

Attualmente le Regioni incassano con l’Addizionale 8,3 miliardi di euro, di cui 7,9 Miliardi di euro derivanti dai redditi dei lavoratori dipendenti e pensionati (il 93,7% del totale del gettito dell’imposta) l’aliquota media applicata è dell’1,22%.

Secondo la nostra simulazione, continua Loy, il gettito passerebbe a 15,5 miliardi di euro, di cui ben 14,1 miliardi di euro a carico dei lavoratori e pensionati (il 91,3% del totale del gettito dell’imposta).

Questi dati devono indurre a una profonda riflessione sull’attuazione del federalismo fiscale, che per la UIL è un processo necessario e ineludibile a patto, però, che si parta dalla razionalizzazione della spesa pubblica improduttiva e si combattano gli sprechi, evitando di far leva sul fisco locale.

Peraltro le addizionali Regionali IRPEF sono soltanto la “punta dell’Iceberg” del nuovo fisco federale, dal momento che le Regioni possono introdurre anche nuovi tributi e le Province possono aumentare a loro volta le imposte e i tributi di loro competenza.

Tutto ciò, senza contare gli incrementi dell’Addizionale Comunale IRPEF che potrebbero portare aumenti, già da quest’anno, di 52 euro medi l’anno. decentramento amministrativo avvenuto in questi anni (come nel caso dei Ministeri del Turismo, dei Giovani, degli Affari regionali e di vari dipartimenti affidati a diversi sottosegretari).

È del tutto evidente che sarebbe impossibile una riduzione tout court dei costi analizzati. Riteniamo, tuttavia, che senza ridurre minimamente il servizio ai cittadini e senza intaccare i processi democratici, alla base delle Istituzioni, si possa determinare una riduzione del 20% dei costi diretti e indiretti della politica (18,3 miliardi di euro).

Si potrebbero così ottenere 3,7 miliardi di euro a cui aggiungere i risparmi per l’efficientamento delle Istituzioni pubbliche (6,4 miliardi di euro).

Si tratterebbe complessivamente di 10,1 miliardi di euro l’anno a disposizione per politiche fiscali e/o sociali a vantaggio di tutti i cittadini.

È significativo sottolineare che questa cifra sarebbe sufficiente per azzerare del tutto le addizionali regionali e comunali Irpef.

Se poi questa cifra dovesse essere dirottata esclusivamente a favore dei lavoratori dipendenti e pensionati si potrebbe, ad esempio, ottenere una permanente detassazione della tredicesima con un vantaggio economico pari a circa 400 euro in busta paga.

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