mercoledì 25 agosto 2010

I NOMADI IN CONCERTO AD ORIOLO ROMANO



L’energia sprigionata nel corso della serata ha permesso di vivere un momento davvero magico. Una platea calda e variegata ha accolto i Nomadi

ORIOLO ROMANO – Magari una presenza più massiccia di pubblico al concerto dei Nomadi di sabato scorso avrebbe di certo sublimato i festeggiamenti in onore della Madonna delle Stella, ma l’entusiasmo di una platea calda e variegata (giunta a Oriolo anche da Modena, Firenze, Pavia, Cassino, dal Mugello e dall’Umbria, ndr), insieme all’energia sprigionata nel corso della serata dalla band guidata da Beppe Carletti, ha permesso di vivere comunque un momento davvero unico e magico. E, nonostante l’apporto a mezzo servizio del cantante Danilo Sacco, recentemente ai box a causa di un piccolo intervento chirurgico, l’esibizione dei Nomadi ha confermato – semmai ce ne fosse stato bisogno – le qualità e la professionalità di un gruppo ormai sulla cresta dell’onda da quasi mezzo secolo.
Dopo il contributo del bravo Martino Corti, special guest nel tour 2010, il concerto oriolese ha avuto il suo prologo con due brani assai toccanti, ispirati rispettivamente al libro di Carlo Sgorlon “L’armata dei fiumi perduti” e alle ultime ore di un condannato a morte: “Senza patria” e “Una storia da raccontare”. A seguire, due pezzi dell’ultimo Cd, “Lo specchio ti riflette” e “In questo silenzio” e poi un’azzeccata miscellanea di canzoni vecchie e nuove. A farla da padrone, ovviamente, “Noi non ci saremo”, “Crescerai”, “Suoni” (con lo straordinario assolo al violino di Sergio Reggioli), “Un pugno di sabbia”, “Ricordati di Chico”, anche se i motivi della produzione dei Nomadi successivi alla scomparsa di Augusto Daolio – “Amore che prendi amore che dai”, “La mia terra”, “Io voglio vivere”, “Dove si va”, “Qui”, “Ti lascio una parola (goodbye)” – hanno strappato applausi, sorrisi ed emozioni.
A chiudere lo spettacolo, come di consueto, le gucciniane “Canzone per un’amica” e “Dio è morto” e poi l’intramontabile manifesto nomade per diverse generazioni di fan, “Io vagabondo”, cantato a tutta voce da una piazza elettrizzata e commossa.

In ricordo dell’evento, l’Associazione Turistica Culturale Pro-loco, nella persona del presidente Basilio Cappelletti, ha donato al gruppo una artistica targa realizzata dalla Bottega d’Arte Mortet, mentre la SevenSounds, promoter della manifestazione, ha ringraziato il sindaco Italo Carones e tutti i rappresentanti della Pro-loco per l’impegno profuso nell’organizzazione del concerto.

Dario Calvaresi

Nessun commento:

Posta un commento