mercoledì 9 febbraio 2011

. . . sulle fonti energetiche rinnovabili


Nucleare, Parroncini: “Con le rinnovabili più energia e più lavoro”

MONTALTO DI CASTRO – (m) “Una centrale nucleare produrrebbe 1600 megawatt di energia, un piano serio sulle rinnovabili può arrivare a 2500 in 10 anni. Il nostro no non è ideologico, ma motivato”. E’ quanto dichiarato martedì a Montalto di Castro dal consigliere regionale del Pd, Giuseppe Parroncini (foto), nel corso di “No al nucleare, sì alle energie rinnovabili. Per la sicurezza, la salute, lo sviluppo sostenibile”, che ha visto insieme vertici ed esponenti del Pd di Lazio e Toscana.
“Alla Pisana – ha detto Parroncini – il consiglio regionale ha votato una mozione con la quale la Regione si dichiara indisponibile a realizzare centrali nucleari nel Lazio. E il centrodestra si è spaccato, facendo alla fine approvare la nostra proposta. Ma non va dimenticato che gli italiani si sono già espressi con un referendum. E vista l’insistenza del governo qualcuno mi dovrà spiegare se questo ha una scadenza”.
Il nucleare è il passato. “Nella precedente legislatura il centrosinistra ha lavorato su un piano energetico che prevedeva entro il 2020 il passaggio da 400 a 2500 megawatt di energie rinnovabili. La centrale nucleare che si vorrebbe costruire a Montalto di Castro arriverebbe solo a 1600. La nostra proposta non solo darebbe maggiori risultati, ma farebbe lavorare tantissime piccole e medie imprese. Con il nucleare di tecnologia francese avremmo invece solo bassa manovalanza e disoccupazione di ritorno, come già accaduto. Per le centrali, basterebbe efficientare quelle esistenti”.
L’ideale sarebbe abbinare le fonti alternative al risparmio energetico. “Le misure introdotte dal governo Prodi – ha concluso Parroncini – hanno prodotto un movimento di 600.000 domande e milioni e milioni di euro, a vantaggio del mondo del lavoro e dello crescita della green economy. Il tutto rientra in un quadro di sviluppo sostenibile che guarda alla sicurezza e al rilancio dell’occupazione. Anche al netto dei grandi e gravissimi problemi di sicurezza e dello smaltimento delle scorie, il nostro no al nucleare dunque non è affatto ideologico. Al contrario, è molto ben motivato”.

Da OnTuscia

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