: La discarica di Cupinoro (Bracciano) ieri è stata
oggetto di un sopralluogo da
parte del vicepresidente del Parlamento Europeo, Roberta Angelilli,
che ne ha fatto un resoconto agghiacciante alla popolazione delle
località che insistono sul territorio. La visita anticipa
l’Audizione prevista a Bruxelles il 26 Novembre prossimo (trasmessa
anche online), al Consiglio Europeo per le due discariche della
provincia di Roma, individuate in Cupinoro (Bracciano) e Falcognana
(Divino Amore ai Castelli Romani).
La
Angelilli ha dichiarato di non aver trovato nessun controllo
all’ingresso (causa
mancanza di personale, dopo i recentissimi licenziamenti di 21
dipendenti), di essersi trovata in un’area in completo stato di
abbandono, con enormi quantità di “tal quale” sparpagliate in
uno stato di degrado assoluto, per la totale mancanza di
organizzazione in loco. “Una Malagrotta dei poveri” ha commentato
la Angelilli e si è chiesta “come è possibile che ci sia il via
libera e siano state date autorizzazioni in una situazione illegale,
così inadeguata e completamente fuorilegge?”.
Una
realtà che sfugge al Consiglio Europeo e sicuramente anche alla
Regione Lazio: “Ampliarla
è pura fantascienza” ha commentato il parlamentare europeo.
Ricorda che l’Italia è stata deferita alla Corte di Giustizia per
i rifiuti del Lazio; che su 104 infrazioni, 20 riguardano sanzioni
sulla situazione dei rifiuti; ribadisce che l’Italia deve prima
mettere in regola la propria situazione, perché alle sanzioni (veri
salassi per i contribuenti) segue l’obbligo di rispettare le
direttive europee. Dal pubblico si è ribadita l’impossibilità di
avere accesso ai documenti ed è stata descritta una gestione di
fatto privatistica tra l’Università Agraria, proprietaria dei
terreni, e la Bracciano Ambiente spa, società pubblica del Comune di
Bracciano, nell’assoluta e totale assenza di un comitato che
garantisca trasparenza e partecipazione della popolazione
interessata.
La
voragine di proteste da parte del pubblico ha toccato la modalità
dei licenziamenti del personale,
la mancanza di accesso ai documenti, spesso non corrispondenti (con
procedure sulle quali sta indagando la Corte dei Conti), la normativa
sull’aspetto paesaggistico e sugli usi civici dell’area protetta,
sulla quale insiste la discarica, i lavori di sbancamento in corso
per l’ampliamento di 450.000 mc, assolutamente ingiustificati per i
25 comuni che già conferiscono i loro rifiuti a Cupinoro.
Ma
la domanda che ha messo più in allarme i presenti è stata:
“Dove andranno i rifiuti della città di Roma dopo il 31 dicembre?”
attualmente non sono stati indicati altri siti, né soluzioni
alternative a Malagrotta. Le popolazioni a nord della capitale
aspettano risposte chiare dalle istituzioni, vogliono la chiusura
definitiva e la bonifica di Cupinoro e accedere alle decisioni che
riguardano il futuro del proprio territorio, a tutela e garanzia
della salute e della vita stessa di migliaia di famiglie.
Dopo il sopralluogo del Vice presidente del parlamento europeo l'Italiana Angelilli alla discarica di Cupinoro gli interrogativi e le preoccupazioni inerenti alle scelte scellerate della Regione Lazio del Comune di Roma e della Bracciano Ambiente società del comune di Bracciano si amplificano nelle parole del Vice presidente che ritiene che già adesso la Discarica di Cupinoro è fuori legge, figurarsi dopo l'invio di 20000 tonnellate di rifiuti da Roma e le la determinazione regionale di altre 450.000 tonnellate, si puo' comprendere che Malagrotta andava chiusa ma i rifiuti di Roma vanno riversati sul territorio romano e non sul territorio a nord di Roma, ci sono stati Sindaci che hanno difeso il proprio territorio rinunciando ai soldi per i rifiuti come il Sindaco di Allimiere , mentre la Bracciano Ambiente invece svende la zona per interessi economici e di Partito
CivicaOriolo
10/11/2013
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